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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 5.1895

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Brizio, Edoardo: La necropoli di Novilara
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https://doi.org/10.11588/diglit.9299#0115

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NECROPOLI DI NOVILARA

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m. 1,00 (tav. XII, 6). Ad essi aderivano e forma-
vano gruppo, legati similmente dalla ruggine i due
oggetti che seguono.

10. Una cuspide di lancia in ferro, più piccola
della precedente, lunga m. 0,18 (ib. 8).

11. Un ordigno pure di ferro ad asta tubolare, fmiente
in anello, circondato da sei uncini (ib. 10), nel quale,
dopo le osservazioni del prof. Helbig (Ilomer. Epos,
p. 256) si riconosce iìpempóbolon menzionato da Omero.

12. Presso il bacino, e più precisamente presso il
polso del braccio destro un' armilla di ferro del diam.
di m. 0,11. E formata di grossa verga rotonda, ripie-
gata sopra sè stessa (ib. 5), nella quale è infilata una
fibula pure di ferro.

13. In parte sul femore sinistro ed in parte sul
bacino un grande elmo di bronzo (ib. 2).

Consiste di due parti distinte, la calotta, e la tesa.
La calotta, di tipo quasi conico, è formata da due la-
mine a quarto di sfera, coi rispettivi orli semicircolari
superiori, sovrapposti ed uniti assieme con chiodi.
Ma l'unione vi è mascherata e coperta per tutto il suo
sviluppo da una fascia di bronzo, che asseconda la forma
ascendente della calotta ed è larga alla base m. 0,11 e
m. 0,05 al vertice. Quivi sporgono due perni a capoc-
chia emisferica, che doveano stringere una cresta o cri-
niera. La tesa è una larga ed alta zona cilindrica di
bronzo, fmiente ad orlo dritto nella parte superiore,
ricurvo ed espanso nella inferiore, con due gancetti
a due punte diametralmente opposte, e nei lati inter-
medi una capocchia sferica, che sporge nell'interno, col
proprio pernio orizzontale, oltre un centimetro. Su questi
perni posava probabilmente la calotta, penetrando
entro la tesa, il cui margine superiore dovea alla sua
volta restringerla e chiuderla in modo da renderla im-
mobile. Perchè in essa manca quella fila fitta di
chiodi che in altri elmi, ad es. in quello della tomba 6,
univano la calotta con la tesa.

Anche in questo elmo, per restringerne il diametro
interno (m. 0,21), ed adattarlo al capo del guerriero,
le pareti erano state imbottite fino al vertice con un
grosso tessuto vegetale a guisa di stuoia, che per tutta
la calotta, ancora adesso mirabilmente si conserva.

14. Un' accetta di ferro molto logora nel tagliente,
e con foro quadrangolare alla testa (tav. XII, 21).
Era poco discosto dall'elmo, e precisamente sulla tibia
sinistra dello scheletro.

Monumenti antichi. — Voi.. V.

Numerosi fittili erano stati deposti ai piedi dello
scheletro. Distinguevansi fra essi i seguenti.

15. Un' olla sferica di tinta rossiccia, alta m. 0,20,
e del diametro massimo di m. 0,28, dentro la quale
l'ing. Mengarelli osservò delle ceneri (tav. XII, 20).
Per la forma, e specialmente per la sua tinta ros-
sastra, ricorda taluni vasi provenienti dalle necropoli
di Narce e di Falerii, conservati nel Museo di Villa
Giulia in Roma. L'orifizio, sormontato da collarino,
era chiuso da una ciotola, dentro la quale era stato
posato un vaso conico.

16. Ciotola di terra nera, del diam. di m. 0,15,
e con propria ansa quadrangolare, imposta vertical-
mente sull'orlo (ib. 19). Posava col fondo sull'orifizio
dell'olla.

17. Vaso conico, collocato alla sua volta dentro
la ciotola, alto m. 0,115, e con una serie di solchi
orizzontali intorno al collo (ib. 18). Ha una forma
che lontanamente ricorda l'urna tipo Villanova, dalla
quale però si distingue per due anse ad anello piatto,
attaccate presso la pancia e contigue tra loro.

18. Ciotola di terra scura con ansa quadrangolare,
impostata verticalmente sull'orlo (ib. 17).

19. Asltos di terra bigio-scura, con ansa quadran-
golare obliqua e due tubercoli presso l'orlo (ib. 16).

20 e 21. Due cantari, imo dei quali, il meglio con-
servato, quantunque privo di un' ansa, è riprodotto nella
stessa tav. XII, n. 14.

22. Una ciotola di terra scura senza manici, del
diam. di m. 0,14 (ib. 11).

23. Uno skyphos di terra scura e d'impasto gros-
solano, alto m. 0,13, con rilievo a zig-zag tutto in-
torno all'orlo (ib. 12).

24. Un vaso a forma di calice con piede a cam-
pana e labbro molto espanso, alto m. 0,15 e largo
m. 0,28: all'estremità dell'orlo osservansi due pic-
coli fori vicini (ib. 13). Molto probabilmente questo
vaso costituiva il piede, all'olla descritta al n. 15,
sotto la quale difatti fu rinvenuto (cfr. tav. XII, 1).
Vi corrispondono anche le misure; perchè il massimo
diametro dell' olla è di m. 0,28 ; e della medesima
larghezza è altresì il diametro del labbro del calice.

Tomba 59. Come ho già accennato più sopra a
pag. 168, questa tomba era attigua e compresa in una

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