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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 5.1895

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Brizio, Edoardo: La necropoli di Novilara
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https://doi.org/10.11588/diglit.9299#0120

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219 NECROPOLI

larsro da imo a due centimetri. In esso dovea introdursi
una criniera onde la cresta veniva alla sua volta sor-
montata e di cui nell'esemplare della tomba 16 Ser-
vici (fig. 43) si riconobbero, fra la terra, ancora gli
avanzi. Così si spiega la distanza, pure di- quasi
m. 0,02, fra le due file di fori, tanto nell' elmo
Servici, come in quello di Vermo.

Trattando di questo ultimo esemplare, il prof.
Orsi (') lo iia paragonato con gli elmi conici portati
dai guerrieri assiri, egizi e fenici, e con altri elmi tro-
vati a Dodona, a Canosa di Puglia ed in Francia,
per rintracciarne il prototipo nella civiltà militare as-
siro-egizia.

Tale conclusione si fondava sull'ipotesi che l'elmo
di Vermo fosse a semplice calotta conica.

Ma dal confronto che ora ci è dato istituire cogli
esemplari di Novilara e di Numana, non v'ha dubbio
che anche quello di Vermo era sormontato da doppia
cresta, che da un lato arrivava a toccar l'orlo e dall'altro
si arrestava a pochi centimetri da esso; ed è certo che
la cresta alla sua volta era sormontata da criniera.

Dimodoché l'elmo nel suo complesso presenta grande
rassomiglianza con quelli greci noti pei monumenti.

Nei vasi dipinti di stile arcaico occorrono spesso
guerrieri greci con elmi dalla cresta di bronzo quasi
identica a quella dell'esemplare Servici (fig. 43), e sor-
montata da alta e lunga criniera (iurtelog Xóqoc). Si
confronti specialmente l'elmo del guerriero dipinto
nell'interno di una tazza di Duris, la cui cresta inco-
mincia parecchi centimetri sopra la fronte e discende
a curva semicircolare dietro la nuca fino all'orlo,
non che i numerosi guerrieri con elmo simile sul vaso
col combattimento per il cadavere di Achille (2).

Ma di maggior importanza per determinare l'età
in cui apparve in Grecia tale tipo di elmo è il fram-
mento di un vaso trovato, or sono pochi anni, al Di-
pylon (3), e rappresentante un guerriero con due lance,
scudo, ed in capo un elmo sormontato da cresta ricurva,
la quale partendosi da sopra la fronte discende, senza
interruzione, fino alla nuca ed è al vertice sormontata
da una criniera.

(') Bull, di palet. ital. anno XI, p. 78.

C2) Baumeister, Denkmàler der Mass. Alterth. pag. 2034,
fig. 2207; ofr. pag. 2024, fig. 2191 e tav. I, fig. 10, pag. 9.

(3) Pernice, Athen. Mitiheil. 1892, p. 211; cfr. Eeichel,
Ueber homerische Waffen, p. 126, fig. 48.

NOVILARA 220

I due tipi di elmi, che chiamerò novilarese e tar-
quiniese, non si possono credere l'uno sviluppato dal-
l'altro, anche perchè erano contemporanei ed usati, il
primo dalle popolazioni picene, diffuse, avanti il V se-
colo, da Pesaro fino oltre il Tronto; il secondo dalle
popolazioni italiche, estese, nel periodo detto di Vil-
lanova, dal Marecchia fino al Panaro. Difatti in una
tomba italica tipo Villanova, scoperta a Verucchio nel
riminese, si rinvenne recentemente un elmo fittile a
doppia cresta, dell' identico tipo degli elmi tarqui-
niesi (').

Lance.

Fra le armi di offesa le più frequenti nelle tombe
Servici sono le lance. Basti dire che si rinvennero
in 33, sopra 37 tombe, e che sommano in complesso
a 48. Sono quasi sempre di ferro. Una sola se ne
ebbe di bronzo (tomba 20, tav. XIV, 12); una era in
parte di ferro ed in parte di bronzo (tav. XIV, 4) ;
due erano di selce rossastra.

Di queste ultime una, di forma triangolare con
peduncolo ed alette, alta m. 0,095, di lavoro assai
fino, con delicati ritocchi (tav. X, 4) era bensi in
tomba di guerriero (n. 3) insieme con due lance di
ferro. Ma l'altra si rinvenne in tomba di giovanetto
(21) entro un cantaro di terracotta. È alta m. 0,045
di tipo triangolare con semplice peduncolo (tav. XIV,
5), e la sua presenza fu notata soltanto nell' ordi-
nare la suppellettile nel Museo Olivierano.

Queste due lance adunque non erano più usate
come armi, ma si conservavano quale ricordo di una
età scomparsa e come amuleto (2).

La cuspide di bronzo, simile a quella edita nelle
Notizie 1892, p. 226 ed alle altre provenienti dai
sepolcri Molaroni, è di tipo arcaico, con le alette che
formano un angolo molto spiccato (tav. XIV, 12).

(!) Notizie 1894, p. 307, fig. 16; Bull, di paletn. ital.
anno XX, p. 169.

(2) All'elenco già dato dal prof. Helbig (Notizie 1894, p. 56,
nota 2) delle varie località in cui si rinvennero di queste armi
di selce, usate come amuleto, devo ancora aggiungere Vetu-
lonia, dove una cuspide di selce fu estratta da una tomba in-
sieme con oggetti di bronzo, di ferro, e di vetro (Falchi,
Necropoli di Vetulonia, tav. VI, n. 12), e Spinetoli, dove in una
tomba di guerriero, fu raccolta una freccia di selce presso la
spalla del defunto (Allevi, O/fida preistor. \\ 140).
 
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