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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Helbig, W.: Sopra un busto colossale di Alessandro Magno trovato a Ptolemais
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0044

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SOPRA UN BUSTO COLOSSALE I) ALESSANDRO MAGNO TROVATO A PTOLEMAIS

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tempi ellenistici ('). Per provare quest'asserzione, non vo-
glio allegare il fatto che parecchi ritratti plastici di per-
sonaggi, i quali arrivarono all'apogeo della loro gloria nel
III secolo a. C, hanno appunto questa forma (2). Sic-
come quegli esemplari non serahrano prodotti originali
della scultura ellenistica, ma piuttosto copie eseguite ai
tempi romani, così potrebbe obiettarmisi che l'anzidetta
forma provenga dagli scultori romani, i quali frequen-
tementj di una simile si servivano ancora verso la fine
della repubblica e nel principio dell'impero La que-
stione però viene perentoriamente decisa dalle teste

(•) All'opinione erronea svolta l'ultima volta da Benndorf
e Scherno Bildwerke des lateranisrhen Museums p. 209, ed
adottata recentemente dal KekuliS Ueber einen bisher Mar-
cella genannten Kopfin den konigl. Museen (Berliner Winckel-
mannsprogramm 1894) p. 10, che cioè il busto sia un tipo in-
ventato dall'arte greco-romana, mi sono già opposto nelle mie
Untersuchungen iiber die campanische Wandmalereiyi.SS-X).

(2) P. e. il busto d'Epicuro riprodotto da Brunn und Arndt
Griechische und romische Portràts n. 38, 39 e quello con grande
probabilità attribuito ad Antioco Soter, riprodotto ìicWArchaeo-
logische Zeilung XLII (1884) T. 12, p. 157-102, come da
Brunn und Arndt op. cit. n. 25, 26. Comp. Romische Mitthei-
lungen IX (1894) p. 117.

(3) Ali limito a citarvi pochi esemplari, i quali escludono
il sospetto che nella parte inferiore vi siano ristauri. Molto si
ravvicina al busto di Ptolemais quello di Cesare esposto nel
Museo britannico (Ancient Marbles XI 22; Bernoulli Romische
Ikonographie I T. XV p. 162 n. 43). Sbaglia il Bernoulli, so-
stenendo che questo esemplare abbia fatto parte di una statua.
Anche nella fototipia da lui pubblicata si riconosce chiaramente
che il pezzo d'appendice alla superfìcie inferiore del marino
non e il cuneo con cui teste s'inserivano in statue, ma un
appoggio destinato a rinforzare il piedistallo. Cosi giudica
anche l'amico Murray, il quale dietro le mie preghiere gentil-
mente a tal uopo esaminò l'originale. La medesima forma di
busto è rappresentata da due ritratti virili esposti nel Museo
Chiarainonti che accennano alla fine della repubblica o al prin-
cipio dell'impero (Helbig-Toutain Guide I n. 101, 102) e dal
ritratto di giovinetta trovato entro il sepolcro di Sulpicio Pla-
torino e di Sulpicia Platorina (Notizie degli scavi 1880 T. V 2
p. 133; Rayet Monuments de l'art antique voi. II livr. II pi. II.
Comp. Bernoulli Rum. Ikonographie II 1 p. 186 n. 21). Hanno
una forma simile ma un segmento del petto alquanto più largo
p. e. tre busti femminili della collezione Jacobsen (Brunn und
Arndt Griechische und romische Portràls n. 61-66), per la cui
capigliatura è caratteristica la treccia ripiegata al di sopra della
fronte — moda che si usava nei tempi di passaggio dalla re-
pubblica alla monarchia (Comp. Monumenti antichi pubblicati
per cura dell'Acc dei Lincei I p. 574 ss.) — ed il busto capi-
tolino di Corbulone (Helbig-Toutain Guide I n. 483). Accanto
a queste forme nei primi temili imperiali era in voga quella,
della quale ha trattato ultimamente il l'urtwaengler nei Jahrbii-
cher des Vereins von Allerthumsfreundcn im Rheinland XCIII
(1892) p. 62. Il petto, anche qui alquanto allargato, all'estre-
mità inferiore non forma una linea curva, ma scende ai due lati
in direzione obliqua ed è tagliato nel mezzo in modo rettilineo.

espresse sopra le monete greche. Esse teste sopra
i conii anteriori alla line del IV secolo sono regolar-
mente munite d'un pezzo del collo, ma prive di qua-
lunque indicazione del petto. Invece dal III secolo
in poi accanto a questa forma se ne incontra un'altra,
la quale aggiunge al collo un piccolo segmento del

FlG. 1.

petto e perciò corrisponde esattamente al busto di Pto-
lemais (!). Mi sembra evidente che ambedue le forme
sono determinato da tipi plastici contemporanei, quella
anteriore cioè dall'erma, quella più recente dal busto
munito d'un piccolo segmento del petto. Eisulta dun-
que che la forma rappresentata dal busto di Ptole-
mais risale almeno fin entro il III secolo a. C.
Il nostro marmo esprime il medesimo tipo gio-

(') Basta citarvi i seguenti ritratti monetarii secondo Imhoof-
Blumer Portràtkopfe auf Mùnzen hellenischer und hellenisti-
scher Volker: Tolomeo II Filadelfo T. VIII 2 p. 61, Arsinoe II
T. Vili 3 p. 61, Tolomeo III T. Vili 5, Berenice II T. Vili 6,
Demetrio Poliorcete T. II 8 p. 15, Antigono Doson T. II 9,
Gerone II T. II 20 p. 21. La medesima forma con raro ecce-
zioni s'incontra ancbe sulle monete dei Seleucidi (T. Ili 8-28,
T. IV 1-13) e dei re di Pergamo (T. IV 14, 15 p. 32).
 
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