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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Orsi, Paolo: Thapsos
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0056

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99

THAPSOS

100

di lancia (') ; altri piccoli frammenti credo spettassero
ad una spada, rubata. I vasi distribuiti in giro al pie'
della parete erano : un bacino col suo gambo staccato,
una rozzissima scodella semiovolare (alt. cm. 12) con
anse rudimentali (un secondo esemplare era collocato
in uno dei nicchioni), il bicchiere cilindrico con fregi
a punta (alt. cm. 11) riprodotto alla fig. 4. Di maggior
momento erano tre vasi micenei, ridotti in numerosi
pezzi: un'anforetta biansata (forma tav. V, 24) di creta
rosea fine, con epidermide e pittura consunta, un vaso
a calamaio (fig. 4, a circa l/8), di creta bianca puris-
sima talcosa al tatto, con avanzi di pittura bruna,

vivano a ricevere due lastre, costituenti una specie di
transenna ; vedremo ben conservati avanzi analoghi nel
sep. 23. E nell'abbassamento davanti la porta a destra
e sinistra due sedili scolpiti nel macigno, forse per
accoccolarvi dire morti (schiavi?), quasi a guardia
dell'ingresso. L'ampio canale era pieno di cocci di an-
tica devastazione ; erano almeno tre gambi di bacini
con fregi a zig-zag, e pezzi di bacini, bacinoni e di
un grande bacino a costole come quello del sep. 43.
L'interno della stanza (diam. m. 2,75). con volta a
cupola, fu completamente sterile.

Sepolcro». Piccola stanzetta (diam. 1,90 X 1,35),

Vie.

ed i frantumi di un fiaschette (probabilmente come
tav. V, 17).

Anche qui tutto allude al funebre banchetto; un
bacinone e due bacini, quanti erano in origine i morti,
collocati al centro ; il vasellame minore alla periferia,
a portata di mano dei morti stessi.

Sepolcro 3. Il lungo ed ampio fosso precedente
1 ingresso mette capo ad un padiglione, che conserva
tracce di opere tectoniche; ad un metro dalla porta
due incisioni verticali che continuano nel piano, ser-

(') Armi minuscole simboliche venivano depositate dai Si-
culi nei loro sepolcri, cos'i nel primo (Necropoli di Melilli, Bull,
pai. ital., XVII, p. 67 ; Necropoli di Castelluccio, o. c., XVII,
p. 22), come nel secondo periodo siculo (Necrop. del Plemmirio,
o. e, p. 131).

irregolare, un terzo della quale è occupato da una
specie di letto funebre a margine rilevato, con capez-
zale debolmente accennato ; il fatto è importante per
ciò che segna il passaggio ad una nuova forma di de-
posizione dei cadaveri, generalizzata nel terzo periodo
siculo; dentro questa specie di arcosolio si trovarono
tre scheletri, due aventi il cranio sul capezzale, di-
stesi, cogli arti inferiori ripiegati ('). Nel restante spazio
della stanzetta altri quattro scheletri, con pochi rot-
tami di vasi, ed intatta una sola olletta ad anse acu-
minate (come a Cozzo Pantano, o. e, tav. I, 9).

(') I capezzali sono caratteristici delle tombe del 3° periodo
(Tremenzano, Finocchito). Al Finocchito ebbi modo di osservare
in una tomba vergine lo stesso adagiamento dei cadaveri colle
gambe piegate (o. e, p. 55.)
 
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