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105

TIIAPSOS

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ticali è decorato a punta di tre figure di volatili, il
primo tentativo di rappresentanze ornitologiche nell'arte
sicula; a ravvivare l'effetto sulla creta scura, vennero
riempiti i cavi con una sostanza rosea. Il disegno è
abbastanza infantile e duro, ed è forse superflua la
dimanda, se esso sia imitazione di qualche pittura di
vaso miceneo o copia diretta dal naturale per libero
svolgimento d'arte indigena; veggasi una rappresen-
tanza analoga a tav. V, 5. Erano pure intatte : una
olletta globare quadriansata (come tav. V, 14), di cui
un esemplare è uscito dalla necropoli del Castelluccio,
{Bull.pai. Hai., 1891, tav. VI, 18); l'olletta tav. IV, 13,
col fregio ad elica, nuovo nel patrimonio ornamentale
siculo ; una olla con festoni a punta ; la scodella tav. IV,
15, ed altra eguale con denti di lupo al labbro ; da ul-
timo l'anfora micenea tav. IV, 12 di purissima creta
bianca, allappante, con fregi bruni a vernice ('). Ne
dovevano mancare in origine anche i bronzi ; un ro-
busto chiodo appartenente alla base di una lama di
spada portava ancora due giri di filo avvolti alla parte
mediana del cilindro; una armilla a fettuccia (come
sep. 57), frammenti di altra, un avanzo di vaso la-
minato, un lungo filo ed una cuspide di freccia (?)
sono i tenui avanzi sfuggiti agli avidi cercatori di
metallo.

Ultimato lo sgombero risultò che la stanza misurava
m. 3,00 X 3,40, e si vide che lo sprofondamento della
volta era stato previsto e temuto dai costruttori del

ARGILLA VERGINE.
Fio. 9.

sepolcro, aperto in una roccia fracida. Per ovviare a
tale inconveniente nel fianco più pericolante tirarono
su una solida maceria di sostruzione, rappresentata qui
in sezione (fig. 9) ed in prospetto (fig. 10). Sono quattro
assise di parallelepipedi, i quali misurano da m. 0,68

(') Il mutivo degli angoli ottusi, che accenna ad una ten-
denza geometrica delle forme micenee tarde, non appare, per
Imanto raro, qui per la prima volta (Schliemann, Jlfycènes, 87,88).

a m. 1,05, con piani di posa e di combaciamento ab-
bastanza netti e colle smussature degli angoli acco-
modate mediante scheggie di riempimento ; come tali
blocchi sieno stati elaborati lo dice una colossale ascia
di basalto (1. m. 0,17) col taglio ottuso e logoro per
uso continuato, trovata nell'interno del sepolcro. Sul

/A.2,10

PlG. 10.

tipo di muratura mi riserbo di svolgere qualche con-
siderazione alla fine della presente Memoria.

Sepolcro 12. Piccola stanza a cupola, di cui offro
la sezione (fig. 11) ; la porta ne era preceduta da un lungo

Pio. 11.

(m. 8) e tortuoso canale, che scarica a mare. Nell'in-
terno quattro scheletri, tutti coi crani a sin. dell'in-
gresso, erano distesi colle gambe un po' ripiegate. Fra
un cranio e l'altro due ollette ad anse acuminate, e
due piattelli; rottami di un bacinone, di capeduncole
e di fiaschi verso il centro, insieme a pezzetti di
bronzo irriconoscibili e ad una scheggia di ossidiana.
Nella grande nicchia della parete due bacinetti ad alto
gambo (uno a. m. 0,42) erano adagiati orizzontalmente,
e credo vi sieno stati così collocati non dai Siculi,
ma dai violatori per fare un po' di spazio.

Sepolcro 14. Cella sfondata (diam. m. 2,90)
con tre scheletri; nel vero strato siculo del fondo ap-
paro uno di quei dischetti in bronzo, simile a moneta,
di cui abbiamo visto numerosi esemplari nel sep. 6.
Abbondano i rottami di vasi siculi ; intatta era sola-
mente l'anforetta micenea tav. IV, 8, di creta fine a
 
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