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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Mariani, Lucio: Antichità Cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0085

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ANTICHITÀ CRETESI

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corrono ad illustrare la storia del dominio veneto in
Oriente.

Se questo mio lavoro darà, come spero, un utile
contributo alla scienza archeologica, lo si dovrà so-
pratutto alla mirabile ricchezza di quel suolo che,
da poco tentato, ci ha ormai restituito tali monu-
menti da rivelare pagine nuove e non sperate nella

storia della civiltà antica. Ma un altro risultato ho
fiducia di aver ottenuto, quello cioè di aver invo-
gliato altri dei miei colleghi italiani a continuare la
esplorazione di quel paese, e ad affrettare la soluzione
di quei problemi, che specialmente le ricerche recen-
tissime hanno sollevato (').

OSSERVAZIONI GENERALI.

Caratteri naturali. La singolare natura del suolo
di Creta ha contribuito in modo meraviglioso allo svi-
luppo veramente caratteristico della sua civiltà. Mentre
la sua posizione meridionale la tiene in relazione col-
l'Oriente, il suo clima temperato la lega piuttosto al-
l' Europa. Ciò spiega facilmente come sul suo terri-
torio siansi incontrati e fusi fin da tempi remotis-
simi elementi diversi di vario civiltà. La fertilità del
suolo ha fatto prosperare lo genti che 1' hanno colo-
nizzata, ha dato origine ad un attivissimo commercio
ed alla navigazione. Questa ha avuto principale incre-
mento dalla posizione dell'isola in mezzo delle grandi
vie commerciali dell'antichità, tra l'Egitto e la Grecia,
l'Asia Minore e l'Italia, in prossimità di quell'arcipe-
lago che, quale si rivela oggi al mondo scientifico, è
stato uno dei più antichi e considerevoli centri di ci-
viltà. La natura varia del suolo, montàno e marittimo
ad un tempo, ha dato un carattere misto ai popoli
che l'hanno abitata, e l'inaccessibilità di alcuni punti
ha avuto una grande importanza per la conservazione
delle razze e de' costumi.

Ma questa varietà topografica è stata pure la causa
della disunione de' popoli e di molte delle guerre in-
testino, che per lunghi secoli hanno dilaniato il paese.
Tranne che pel periodo mitico del regno di Minos,
non abbiamo memoria che l'isola abbia formato un
solo stato, finché tutta non cadde sotto il dominio ro-
mano. Questa scissione, sviluppatasi naturalmente fra
le città cretesi, deve essere stata fomentata anche da
rivalità di razza. Vedremo infatti come vari popoli abi-
tassero l'isola nei tempi in cui cominciala tradizione
storica. Sulle cime dei monti inaccessibili andavano

a ritirarsi gli avanzi delle popolazioni primitive ; e tro-
viamo infatti i Cidonii ad occidente, gli Eteocretesi
ad oriente, ove la natura del suolo è più selvaggia
ed inospite. Ma non mancano argomenti per ritenere
in origine più esteso il dominio di costoro, ed un fatto
analogo è avvenuto in tempi assai più vicini a noi :
tale è il concentramento degli Sfakiotti, distinti pel
loro tipo e pe' loro costumi dagli altri cretesi, in
mezzo ai Monti Bianchi.

Centri principali nell' epoca antichissima furono •
Knossoa e Kydonia, Phaestos, Praesos ; nei tempi elle-
nici inoltre Gortyna, Hierapytna, Lyttos, finché nel
1V-1II secolo non rimasero che Knossos Gortyna e
Kydonia a disputarsi il primato.

Tutta la storia di Creta è una sequoia di continue
lotte tra città e città, uno stato perpetuo di guerra ;
quindi ne sorse la necessità di un regimo speciale :
la vita sua burrascosa ha creato le istituzioni ed i
costumi cretesi, quali ci vengono rivelati dai monu-
menti e dalla storia. Tenendo dunque presenti le con-
dizioni naturali dell'isola, esaminiamo le vario parti
della sua vita in cui esse hanno avuto influenza.

Le città. Non è facile determinare l'estensione
media delle città cretesi da una semplice osservazione
del soprassuolo. La più grande città preellenica, Gulàs,

()) Il ili.lt. Antonio Tarameli] fu in Creta nel 1894 dui
maggio al settembre, ed esplorò alcuni luoghi di Messarà, presso
l'Ida, in Pediada e Mirabelle La sua relazione ed un contri-
buto agli stadi delTEvans saranno presto pubblicati. Il risultato
delle sue ricerche a Gulàs è inserito nella presento relazione.
Un cenno del suo viaggio ' dato nelV 'llf/rixleim; 1!! nov. 181(1,
cf. Stamboul, 20 dee. 1891.
 
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