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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Mariani, Lucio: Antichità Cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0086

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159

ANTICHITÀ CRETESI

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che è anche la meglio conservata, supera peraltro Mi-
cene e Tirinto. Sono situato in modo da essere difese
principalmente dalla loro postura. Si sceglieva un
luogo elevato, preferibilmente una collina in mezzo ad
una pianura in posizione dominante ('). La collina ha, di
solito, una doppia cima (2), ma talvolta ne ha una
sola (3), tal'altra più (4). La cima, spianata orizzon-
talmente, serve all'acropoli (asóXig), sulle pendici si
adagia la città (affrv) che talora è raccolta come
in una conca o cavea di teatro fra le due acropoli (5).
In alcuni casi si è potuta notare la diversità dogli
editici che si ergevano sulle cime della collina: a
Gulàs, p. e. sulla piattaforma a nord, gli edifici hanno
un carattere di fortificazione : quello a sud è probabil-
mente un tempio (6) o piuttosto un megaron (7).

Una importante analogia con questo schema delle
città cretesi ci offre in uno degli stadi della sua storia
il colle Capitolino : anch' esso è difeso dalla posi-
zione naturale e dalla roccia tagliata artificialmente
a picco; ha due cime, sull'una delle quali, il 'Capi-
tolium propriamente detto, è il tempio, sull'altra, la
vera arx, sta il fiéyaQov, la casa del re Tito Tazio
(cf. Livio, VII, 28); frale due cime hXasylum, ove
si raccolgono gli abitanti.

Le fortificazioni non sempre consistono in mura
sollevate da terra, anzi queste sono più rare (8) che
i tagli della roccia (9). Per la natura friabile delle
rocce calcaree e -per le grandi pendenze, era necessario
sostenere il terreno tagliato a terrazze con delle ma-
cerie o àvalrjfinccta (10), onde spesso gli edifici sono
in parte scavati ed intagliati nella roccia ("), in parte
costruiti con le stesse pietre cavate dai tagli.

Tutte queste fronti di case disposte a scaglioni si
presentavano al nemico in modo analogo ai ripiani di
un grandissimo castello, ed erano molto opportune per
schierarvi soldati ed opporre così una valida resistenza,

(') I'. o. (iulàs, Anavlokhos, Apollonia, Aptcra, Beno ecc.
(*) P, e. Gulàs, Lykastos, Khaukos, Arkades, Dreros.

(3) Rhytion, Biennos, Inatos, Milatós.

(4) Praesos 3, Lyttos 5, Aptcra.

(5) (lulàs, Lykastos, Anavlokhos, Arkades.

(6) Secondo 1' avviso del Taramelli.

(7) Questa è l'opinione dell'Evans.

(8) Aptera.

((Jj Tylissos, Biennos, Hyrtakina.

(10) V. la mia nota su Apollonia, Rend.Acc.Linc, 18 marzo
1894, pag. 184, ove è da correggere il nome moderno in fotades.
(u) (iulàs, 'l'empio presso Oxà.

meglio che non avrebbe fatto un muro di cinta (').
Ad Aptera invece abbiamo una vera e propria cinta
di mura, e rosta dubbio se questo fatto debba spie-
garsi come prodotto di una diversa civiltà o di una
diversa epoca, poiché dalle ragioni topografiche non
mi riesce trarne argomento.

Mura interne di difesa possono dirsi anche quelle
che circondano sotto le acropoli l'alto della cavea di
Gulàs : esse hanno però anche l'ufficio di sostenere il
terreno ripido, e mantenere sgombra la strada che vi
corre ai loro piedi. Altre mura parallele sembrano
sbarrare la via là dove l'accesso, per il pendio più
dolce, è facile: ciò si riscontra a Gulàs, ad Anavlokhos.
e ancor più chiaramente a Kani Kastelli, ove è una
barriera di solide mura con avancorpi e torri circolari.
Torri circolari esistono anche a Gulàs, Kastraki, Kha-
dhros presso Anhydrus, e sono frequenti in Italia,
p. es. a Norba.

La struttura delle mura è quasi costantemente ad
opera poligonale: vi sono esempì di apparecchio rozzo
e primitivo in gran copia (L), privo della spianatura
esterna; havvene altri in cui i piani di posa sono squa-
drati con maggior cura altri con evidente tendenza
al parallelismo ('). Non mancano esempì di opera qua-
drata anche nelle mura di citlà come ad Astritzi (Dia-
tonion?), ove sono un argomento sicuro di epoca po-
steriore.

Occorre peraltro distinguere se si tratta di edificio
interno od esterno della città. A Gulàs, come a Troia,
il megaron è costruito con grande perfezione nei piani
di posa e nella superficie esterna, che è un solo piano;
ugualmente gli edifici àiAanoa Xaqdxia e diSitanos,
nei quali è riconoscibile, come a Tirinto, una mag-
giore accuratezza di lavoro negli angoli. Le altre case
ili Gulàs, che avevano doppio scopo di abitazione e
di difesa, tranne che negli angoli e negli stipiti delle
porte, sono costruite alla maniera rude delle mura
esterne delle città di questo genere.

La materia con cui furono costruite le mura e gli
edifici, ho già accennato essere le rocce stesse locali,

(1) Questo fatto si ripete anche a Torneili*. Cf. i Castel-
lici dell' Istria e le città Palisene: Monumenti antichi pubbl.
dalVAcc. dei Lincei, IV, cap. III e IV.

(2) P. e. KttTai ZaxQog, Ustqà ecc.

(3) Aptera.

(4) Aptera, Lykastos.
 
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