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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Mariani, Lucio: Antichità Cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0090

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L67

ANTICHITÀ CRETESI

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frequentissime, e talvolta se n'è aumentata artificial-
mente ed in modo considerevole l'estensione ('): queste
sono state nell'antichità sempre considerate come ili-
mora delle divinità, ed in Creta sono celebri, anche
per la suppellettile votiva che ci hanno fornito, l'antro
di Giove sull'Ida (-), l'antro di Psykhrò (:t), di Kama-
res, (4), di Hermes Craneo (r'), di Ilitia ((ì). In questi
non v' è quasi traccia di costruzione artificiale, tranne
qualche taglio nella roccia. Sembra che dinanzi a tali
grotte fosse talvolta un altare rettangolare tagliato nel
macigno stesso (7).

Cisterne. Sia nelle città che nello fortezze e nei
santuari, ove era accentrata la popolazione, non man-
cavano mai le cisterne. L'isola è ricca di acqua po-
tabile e più ancora doveva esserlo nell'antichità quando
il diboscamento non ora avvenuto ; ma le città erano
situate in posizioni le più inaccessibili e lontane
perciò dalle sorgenti d'acqua, la quale a Creta scorro
spesso nelle cavità del sottosuolo e molto in basso.
Potevano inoltre essere chiuse dai nemici assedianti
e perciò la necessità, nei luoghi elevati, e special-
mente nella regione orientale che è più arida, di
fornirsi di acqua piovana entro cisterne. Sono mol-
tissime le cisterne che si rinvengono presso gli avanzi
di antiche città in Creta, ma non sempre è facile di-
stinguere le antiche dalle moderne : quelle infatti
hanno continuato talvolta a servire fino ai giorni nostri,
queste sono fatte tuttora con sistemi analoghi agli an-
tichi. Solo l'uso della calce, che qualche volta si ri-
scontra, può essere indizio dell'epoca cui rimontano.
Esse sono così fatte: scavate nel suolo delle fosse,
per lo più rettangolari, ne è rivestita la superficie in-
terna con rozze pietre commesse con fango, sistema ana-
logo, in proporzioni assai minori, all'apparecchio poligo-
nale. Vi ho poi notato un rivestimento di una specie di
cemento duro, contenente sassolini, color tortora e molto
compatto e levigato. Tale cemento è sicuramente an-

(') P. e. il c. d. Labirinto di Gortyna, la grotta di Mclidoni,
celebre per l'eccidio del 1822; v. Pashley, I, 127. .V f.
,ur<pof nel giornale '.InóMiov n. 1, 1884, pag. 179.

(2) Halbherr-Orsi, Scavi nelV antro di Giove Ideo, Musco
ital-, II, pag. 689 seg.

(3) Ivi, pag. 905.

(■*) V. Cap. Ili Note sulla Ceramica Cretese, ed Evans,
Academy, 1895, 1. c.

(5) Halbherr-Orsi, 1. e, pag. 918.

(c) Hazzidàkis nel ìlupvuaaóq 1887, marzo, tomo 10, fase. 7°.
0 Antro di Ilitia, antro di Zeus Ideo.

tico, poiché l'ho riscontrato sulla acropoli di Milatos
e a Gulàs, luoghi ove non è stata più abitazione ila
tempi remoti. A Gulàs si riscontra poi anche una
forma speciale di cisterna, quasi semicircolare ad an-
goli arrotondati ('): duo grossi e lunghi massi di pietra
squadrati la traversano a guisa di ponte e presso
un' altra cisterna, ancora oggi in uso, esiste una bel-
lissima vaschetta di pietra a forma di mortaio an-
sato. Abbiamo così un quadro completo della fonte
preellonica.

Torchi. Fa parte anche del lavoro costruttivo delle
città cretesi il torchio da olio. Come oggi, così in an-
tico, la produzione dell'olio dovette essere una delle
principali risorse della fertile isola. A Biennos ed al-
trove (2) ho ritrovato una foggia di torchio assai ru-
dimentale, intagliato nella roccia e nei pressi di editici
antichi, coi quali dunque deve essere contemporaneo.
A questa classe di suppellettile immobile, debbo ag-
giungere i piccoli mulini o mortai che descriverò al
luogo opportuno (:t). Ecco quanto possiamo conoscere
finora dello scheletro dello città cretesi ; ma prima di
parlare della suppellettile, occorre dire qualche cosa
della viabilità.

Viabilità. Il paese assai scosceso e in roccia cal-
care friabile, non deve aver avuto nell' antichità strade
molto diverse dalle attuali. Ad eccezione di alcuno
buone vie, che traversano la provincia di Mirabello e
congiungono i centri principali dell'isola, le strade sono
per lo più naturali o fanno difetto intieramente: i va-
lichi meno incomodi delle gole non possono aver va-
riato gran fatto e sono, per lo più, costituiti da vie
intagliate sulla pendice e sufficienti alle cavalcature.
Che il tracciato di alcune vie corrisponda il più delle
volte all'attuale, risulta anche dalla direzione delle
necropoli ('). Sembra peraltro che esistessero anche,
attorno ai più potenti centri, delle vie strategiche : tale
è in fatti quella rete di strade che l'Evans e il Myres
hanno scoperto attorno a Gulàs e siili'altipiano di Las-
sithi

Necropoli. Ma poiché ho accennato alle necropoli,
le quali ci condurranno a parlare della suppellettile

(1) Cfr. anche ad Oxà.

(2) V. pag. 321 seg.

(3) V. Milatos ed Olus.

(4) Per es. Knossos, Lato uqòs KafjnQ".

(5) Academy, 1 giugno 1895, pag. 4695.
 
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