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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Mariani, Lucio: Antichità Cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0117

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221

ANTICHITÀ CRETESI

222

Kcci'qcctos (Karaa/jiTtàg) e V 'Afiviffóg (KaQtsQog). In
linea retta da Cnosso si viene a sboccare al primo,
che credo quindi anteriore, presso il fiume principale,
di cui portava il nome la città, più vicj.no e comodo
a raggiungersi; e poi, non bastando più questo, abbia

Fio. 46.

scelto un altro snivsiov nello vicinanze come supple-
mento (il piccolo). Colla estensione successiva dei suoi
domini poteva valere anche per suo porto quello di
Apollonia, da cui si dice che Apollo, divinità venerata
a Cnosso ('), abbia salpato per andare a Delfi.

Se Candia è una città di origine araba, divenuta
importante col dominio veneziano, non mancano fatti
che dimostrano la sua esistenza in tempi antichi. Si
suole riportare come prova di ciò la costruzione dei

moli del porto ('); ma questo mi sembra argomento
di poco valore, perchè si sa che i massi della quasi
scomparsa capitale di Creta antica, hanno servito a
ricostruire la grandiosa capitale dei tempi veneziani.
Un altro argomento più valido è la presenza di rot-
tami di scarico sulle sponde del mare ad oriente e ad
occidente della città. I conglomerati di terra, macerie
ed immondizie che da tempo immemorabile si accu-
mulano da una parte presso il Kardaiinàg (KaCqarog)
e il vicino Qvdxi, fosso, in vicinanza del villaggio dei
lebbrosi (Meaxì]nd), e dall'altra sulle pendici verso il
mare presso i cimiteri turco, cristiano ed ebraico, sono
stati oggetto di parecchie ispezioni, che ho fatto in
compagnia del solerte presidente del Syllogos di Candia,
il nostro benemerito amico cav. dott. Giuseppe Hazzi-
dakis. Nell'esame di queste macerie, che somigliano
al nostro monte Testacelo, ho trovato molti frammenti
di vasi antichi ; alcuni di questi, di tipo miceneo, di-
mostrano l'esistenza dell'abitato in Candia fin da tempi
remotissimi.

Ad oriente la regione di queste éxfioldàsg è com-
presa tra il mare a nord e la strada a sud, tra il Qvdxi
ad ovest e il Kuxaa[indg ad est. Passato il luogo che
dalle caverne è detto Tqimurj, si trova la superficie
cosparsa fittamente delle macerie suddette, che in al-
cuni punti ascendono ad uno strato di 4 m. L' esten-
sione, specialmente se sommata con le èxfioldóeg ad
occidente, è sufficiente per una città, e il mare pre-
senta un piccolo seno che poteva servire da ridotto
per le navi, prima della costruzione del porto chiuso
di Candia. Quivi si estendevano forse i magazzini, gli
arsenali, depositi ed altre costruzioni; in fatti in un
punto, ove hanno tentato recentemente uno scavo, ap-
paiono dei parallelepipedi di mwQog manomessi, ap-
partenenti a qualche edificio antico. Più verso sud è
una grotta di pianta quasi circolare con una conca-
merazione interna a sin. dell' ingresso. Un altro piccolo
ridotto o rada in mare, sembra che sia quello formato
alla estremità del promontorio di Katdaimdg, ad
est, detto fiavtqdxi dalla somiglianza coli' ovile (2) ;
è un giro di pietre nel mare con ingresso a sud.

Nella visita fatta ad Amnisós, oltre lo (TnrjXaiov

(') Tempio di Apollo Delfìnio, Hom., ffymn. in Apoll.
Pyth. 222,259, 295,310. Cauer, Delcctus \ n. 43, 1. 97.

(') Spratt, pag. 35 c 60.

(2) Anche in Italia è connine il nome mandracchio per un
piccolo porto.
 
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