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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Mariani, Lucio: Antichità Cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0119

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225

ANTICHITÀ CRETESI

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Da Candia una breve e piacevole passeggiata di
appena un' ora, conduce al luogo, ove si distendeva la
grande e famosa capitale di Creta, il §aa(Xaov MCvcaog

Stillman ([), del Perrot e dell' Halbherr ; mi limiterò
quindi a fare solo alcune osservazioni personali.

Si era già notata la somiglianza di costruzione tra
il palazzo sull'acropoli (2), e i famosi fAéyaQa di Ti-

CNOSSO-

Fio. 48.

Benché gli edifici antichi ne siano stati quasi in-
teramente distrutti per fornire materiali da costruzione
fino ai nostri giorni, pure non è infruttuoso il recarsi
a visitare quel suolo, che deve nascondere i monu-
menti più importanti della mitica storia dell' isola. Ne
avevano presentito l'importanza il genio fortunato dello
Schliemann e la perspicacia di vari archeologi tede-
schi, francesi ed inglesi, ed è ancora l'oggetto di viva
speranza per ognuno che s'interessa di antichità mi-
cenee.

Gli importantissimi resti monumentali, ed i
copiosi fittili che mediante gli scavi dell' appassio-
nato amatore di cose antiche sig. Minos A. Kalo-
kerinòs furono rimessi alla luce, sono noti per gli
scritti del Fabricius (2), dell' Haussoullier (3), dello

con Phalasarna e Cysamus, inoltre eXiuov, èXctia, olivo, sono
nomi generici e potevano perciò ripetersi più volte nelP isola
ricchissima di questi alberi, come oggigiorno sono frequenti
i nomi di 'Ekjja, Etpàxa, jBtjjb, 'AyxaQafhog, Mvqxog, JlQaaaìg,
Hoivias, K«Qv<h, Tlfotxavog, MctQaS-og, 'jfinsXov^o, 4-ottlxi,
ì%owiùg, Kegaaici, Kefyi, KoXoxv&i, Jaq>vL, ecc.

(!) Pauly. Real encyclop. (citaz. di aut. e storia). iTavQctxijg.
pag. 76 seg. Halbherr, Antiquary, sett. 1893.Pashley, II, 204 seg.
Spratt, I, pag. 58 seg. Hoeck, I, pag. 10. Perrot Chipiez, Histoire
de Vart, VI, pag. 458.

(2) Athen. Mitth., 1886, pag. 135.

(3) Bull. Corr. Hell, 1880, pag. 124 seg. Revue arch.
n. s. XL (1880), pag. 359, tav. XXIII.

Monumenti antichi. — Voi. VI.

A vanjod. porti a N dill

À'l'i»Mli

WMmmm

Pro spetti va al Sud

Plinti d.u'.itr.mlti S-j <UUj
Acropoli.

Fio. 49.

rinto e di Micene, confermata dalla presenza di cera-
miche di questo stile (3) ; ma non mancano altri dati
di somiglianza in un frammento d'intonaco dipinto,
perfettamente identico nell' impasto e nei colori a quello
di Tirinto, benché il pezzo sia troppo piccolo .per ri-
conoscerne il disegno (4). Ugualmente raccolsi io un
pezzo di pavimento formato da calce e breccioline bat-
tute, levigate dall' uso, simili a quelli dei megara

(') Appendice al Sec.ond ann. report of the executive Com-
mittee, 1880-81, pag. 47-49, pubbl. dell'Arch. Inst. of America.

(2) A chi visita ora Cnosso, fa impressione che il luogo, ove
si suppone fosse l'acropoli, non abbia grande elevazione, nè
vi si vegga il mare ; ma se quivi si suppone un edifizio elevato
solo di pochi metri, questo è Punico punto onde il mare si
scorge. Il tempio di Apollo Delfinio doveva pure stare in vista
del mare; il dott. Hazzidakis suppone, giustamente, che do-
vesse stare presso la città sulla pendice nord della collina ad
oriente, ove è una terrazza tagliata e dei rottami sul suolo.

(3) Furtwaengler e Loeschke, Myk. Vasen, pag. 22 e 82.
C) Ritrovato dal prof. Stef. Xanthudidis in una gita che

vi facemmo insieme, è deposto nel Museo del Syllogos; anche
il Pabricius aveva notato la esistenza dell' intonaco dipinto.

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