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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Mariani, Lucio: Antichità Cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0120

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ANTICHITÀ CRETESI

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micenei. A pochi passi dall' acropoli un àkàn, o aia
moderna, è circondato colle pietre tolte dal palazzo
al tempo degli scavi; tra queste si veggono ancora i
frammenti di lastroni in gesso brillantino che ne for-
mavano i pianciti o altro rivestimento interno.

Sui blocchi erano state già notate dallo Stillman
le marche di cava ('), nelle quali il sig. Evans ha
trovato valido appoggio per sostenere la sua scoperta
dell'alfabeto preellenico di Creta.

À destra di chi esce da Candia, lungo la strada
presso MaxQVToìyog, è il luogo ove l'Halbherr fece
degli scavi, allettato dall'essersi qui trovato un fram-
mento d'iscrizione arcaica (-'). Dall' altra parte della
strada è il cosìietto praelorium o basilica (3) dei tempi
romani, del quale un capitello corinzio di pilastro con
mezza colonna è nella piazza avanti la porta di s. Gio-
vanni in Candia.

Del pretorio non restano ora che poche basi ; era
un edificio a tre navate e fu completamente distrutto
pochi anni fa per estrarne il materiale da costruzione
per la caserma, e fu gran ventura se l'Halbherr potè
salvare la iscrizione dipinta notevole per la questione
dei lebeti (4).

Un frammento di cornice della basilica è nel Tekkè
dei dervisci, insieme alla iscrizione di Thrasymakhos
e ad una base di statua.

A sud della città verso l'interno, lungo la strada
si estende la vasta necropoli di Cnosso che, anche dal
nome della località Inrikr^a, si riconosce formata da
un complesso di grotte in parte naturali, in parte ar-
tificiali ; esse sono simili a quelle che abbiamo già
incontrato a Marathocefala e che troveremo a s. Tom-
maso, e richiamo qui lo studio che ne ha fatto l'Halb-
herr (5), poiché il paragone di queste con altre che
incontreremo ci sarà utile per datarne l'origine. Più
vicino alla città le tombe sono invece scavate nel ter-
reno ; ed è qui ove ordinariamente si rinvengono oggetti
più antichi.

(!) Y. Perrot, [list, de l'art, pag. 462, fig. 174. Evans, Cretan
pictographs and praephaenician script., pag. 13.

(2) Comparetti, Mon. ant. pubbl. dalVAcc. Lincei, III,
pag. 439 seg. Relazione degli scavi e degli oggetti trovati, v.
Dell' art. dell' Halbherr citato.

(3) Onorio Belli appo Falkener, Theatres and other re-
mains in Crete, pag. 24.

(41 Bellezza, o. e, pag. 487, nota 13.

(5) Artic. cit. dell'Antiquari/; v. anche cap. I, pag. 170.

La grande grotta, di cui do uno schema nella fig. 50,
sembra fosse in origine aperta per scopo di cava ;
infatti a sin. dell'entrante, in fondo è ancora un blocco
di roccia non portato via, ma con tracce di tagli squa-

Pianta schematica della gvande
grot t a dì Cnosso

O

Fio. 50.

drati. Sembra poi sia stata adoperata ad uso di ci-
sterna, simile a quelle di Eleutherna ; infatti ha nella
volta un buco quadrato, che può aver servito al pas-
saggio delle acque.

7. Rliaukos.

Parlando di Marathocefala (') dissi che ritenevo
per certa la situazione dell' antica 'Pavxog ad "Ayioc
Mv'qwv, come è ammesso dal Pashley (2) e dal Bur-
sian (3), contrariamente allo Spratt (4). Gli argomenti
portati innanzi finora si riducono al fatto che Khau-
kos è la patria di s. Mirone (5), ed è naturale che il
culto di questo santo si sia mantenuto nel luogo della
sua nascita. A questo accede il fatto, constatato anche
da me, che nei campi di s. Mirone si dissotterrano
moltissime monete di Rliaukos, le quali sono più rare
altrove. La posizione di Rhaukos è indicata dai passi
degli autori e specialmente nel racconto delle rivalità
tra le varie città cretesi, come intermedia tra Gortyna,
Knossos, Lykastos, Arkadia e Tylissos. Ora per queste
città è conosciuta la situazione di Knossos, Gortyna

(!) Nota cit. pag. 189.

(2) I, 234; cfr. anche Hoeck, I, pag. 415.

(3) II, 561.

(4) I, 85.

(5) Lambecius, in Gatal. Bill. Vindob., lib. VIII, 261 (in
Codex XIV) Pashley, 1. e, nota 9.
 
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