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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Mariani, Lucio: Antichità Cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0143

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ANTICHITÀ CRETESI

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« mente; il muro che la costituisce è della costru-
ii zione consueta a Gulàs, colla differenza che le due
« fasce esterna ed interna, avendo un uguale spes-
« sore, non sono formate da blocchi di diversa gran-
ii dezza. I blocchi variano fra queste dimensioni :
- lungh. 0,80-0,65 X largii. 0,00-0,40, e lo spessore
« è di 30 cm.

Fig. 78 a.

« Il muro della cella si alza sul livello del tempio;
« poco più di un metro (1,05), ma nella parte esterna,
« sull'inuguale pendio dell'acropoli sopra cui sorge il
« tempio, la sua altezza varia da m. 1,60 ad 1,80. E
« notevole che la massima parte del muro di cinta
« conservato ha la medesima altezza m. 1,00 - 1,05.
« Le pietre sono abbastanza bene squadrate nelle loro
« facce interne, pur mantenendo il loro aspetto quasi
« sempre poligonale; la loro connessione è così accu-
li rata che il muro potè mantenersi compatto. Al
« primo esame del vetusto monumento mi si presen-
ti tava il dubbio se si trattasse di una costruzione ana-
li Ioga all' Heraeon di Olimpia coi muri della cella
« in mattoni seccati al sole, oppure di un semplice
« recinto ipetrale.

« È anche possibile la domanda se l'edifìcio sia
« greco o preellenico. La pianta e qualche dettaglio di
« strutture fanno pensare ad elementi greci, ma pur-
« troppo non ne è visibile che lo scheletro. Nello sgom-
« bero della porta del tempio ho rinvenuto qualche
« frammento di lastrine in terracotta, che fanno pen-
n sare alle note antefisse colorate di Olimpia.

« Solo uno scavo completo potrebbe risolvere questa
« questione e darci la conoscenza particolareggiata di
« un edificio, che forse è anteriore ai templi greci
n finora conosciuti. Io ho fiducia che questo scavo,
« condotto scientificamente, possa contribuire alla so-
li luzione della questione, tuttora aperta, sopra l'ori-
li gine ed i caratteri della civiltà micenea ».
Monumenti antichi. — Vol. VI.

Dopo che la distinzione tra Olus = Oleros od
Olontion, fatta dallo Spratt (') e l'attribuzione del
Pashley (2) del nome di Arcadia alle rovino di Gu-
làs furono scartate (:f), le opinioni dei geografi moderni
sembrano essersi accordate nell'identificare Gulàs con
Latò ( ')• I passi degli autori che si riferiscono a questa
città e le iscrizioni, nominano una Attico mQÒg Ka^iaQa,
la quale sarebbe stata più tardi chiamata semplice-
mente Kamara ; ora, si dice, la frase surriferita signi-
fica senza dubbio che di Latò ce n'eran due e si di-
stingue una Acctù) (isaóysiog = Gulàs, e una Aatm
irtlvsiov rj Kafidqa == s. Nicolò. Lo Svoronos va più
in là e distingue (nel passo dello Stadiasmo) una Aaxè
ujQÒg Kapidqa e Aaxw f.xtqa = IffTfjcov. Dalla di-
versità delle rovine risulta che le due città non hanno
fiorito contemporaneamente. Mi pare probabile che l'an-
tica città pelasgica, costruita col sistema delle città
preelleniche, avesse anche un porto ove oggi è s. Ni-
colò; più tardi, sopravvenuti in tempi meno barbari
i greci, abbiano dato sviluppo alla città magàfoog, la-
sciando cadere in oblivione la selvaggia (istìóysiog,
precisamente come abbiamo visto Chersoneso ampliarsi
nei tempi storici ed acquistare l'importanza d'una città
autonoma (r>); ugualmente deve essere avvenuto tra la
pelasgica Larissa e Hierapytna, del quale fatto ab-
biamo testimonianza anche negli scrittori (6).

Il nome moderno di Gulàs viene dal turco
qullèh = torre, ed è strano che appunto in Tessaglia
si trovino a Gulàs rovine di una città pelasgica, a
questa simile ("). Il nome di Gulàs è poco conosciuto
nel paese, e lo Spratt lo avrà udito da qualche guida
turca. Un villaggio a ridosso della collina su cui giac-
ciono le rovine si chiama Kovxccquxo, e con questo
nome si conosce anche il luogo descritto.

(') I, pag.129,

(2) Il Pashley nella sua carta geografica pone Arcadia a
Gulàs, contraddicendo quello clic ha detto nella sua opera (I,
pag. 230 seg.). A farlo apposta, so c'è in Creta una regione
priva d' acqua è questa qui, ove egli vorrebbe mettere le celebri
fonti d'Arcadia !

(3) Bursian, II, pag. 573. Halbherr, J/ux. ti., Ili, pag. 645.

(4) V. nota preced.; inoltre Stavraki, pag. 8;ì seg. e le
note 2 a pag. 84 e 1 a pag. 85. Svoronos, I. pag. L'I 7 seg. e 319-321.

(s) Monete pr. Svoronos, 1. c.
(6) Strab., IX, 440 seg.

C) Lolling in Baedeker, Griechenland, pag. 190; recente-
mente esplorata dal dott. Noacb, Bull. Gorr. lidi.. 1893,
pag. 631; Atken. Milth., 1894, pag. 151 e 405. Kidder, Bull, de
Gorr. iteli., 1894, pag. 446; Revue Arch., 1894, pag. 81.

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