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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Mariani, Lucio: Antichità Cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0144

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275

ANTICHITÀ CRETESI

276

La Latò storica, come ho detto, è l'odierno porto
di s. Nicolò, l'emporio della ricca provincia di Mira-
bello, risorto in questi ultimi anni e già fiorente e
ripopolato da una colonia d' industri Sfakiotti, presso
uno dei tre Armyrò o laghi salati di Greta. Avevano
compreso l'importanza del luogo anche i Veneziani che
vi avevano costruito una delle più notevoli e belle
fortezze di Creta, il Castel Mirabello.

Essendomi trattenuto più volte in questa città, ho
avuto occasione di notare alcuni avanzi antichi, mal-
grado che i resti dell' antica città sieno quasi del tutto

scomparsi. La forma del porto è analoga a quella delle
altre città marittime di cui ho parlato: un piccolo
golfo (ora messo in comunicazione col lago salato) è
difeso da un promontorio con elevazione, sulla quale
si trovava certamente la vedetta ; quivi infatti sul ter-
reno sono sparsi molti cocci; e poiché, oltre ai cocci,
vi si rinvengono anche pietre incise, monete ed altri
oggetti, suppongo che questo posto elevato potesse avere
qualche altro edificio d'importanza, per esempio il tem-
pio di Ilitia (') o piuttosto un tempietto di Afrodite
Cipria, di cui fa menzione l'iscrizione seguente :

SOIAIOSYYIS T OIOKAlEYnAOK AMOIGAini A
KYPTO <AONli?OnAPOI 0EEYNOM I A SE ©E SAN

OIAE S YNAYTIQNITINESAOAE n ETPOSEASf :
POTN I A.TOIS SYAI A O YnAN AAM ATO PX API T A S
KAIAI RAPONPPOS TEPMABIO YT H V AIOSIKE S ©AI
nANTASAPH MA NTGYSKYnPO TENEIA0EA

/

V

Iscrizione murata sulla fronte della casa del dott. Syngelakis, presso un vano
terreno. Pietra calcare bluastra, larg. m. 0,35, alt. m. 0,20; lettere del III sec. a. C.
minute (0,007-0,01) di forma elegante.

1 2oì Jlòg vìpCatoio xcà svnloxdjxoio /iiaì\_v~\a\_g~\
Kv7td[i^ vaòv \jrf\QOTtàqoid-(£) EvvoflCag ed-stìav
ot'ós dvv Avtiwvi, rivsg d'ode vst'roog èu<r(e)[j,.
&(hvi(cc), totg Gv ói'dov WavòàfiaxoQ ftx^viag,

5 xal XiTittQÒv csoòg xéqfia fti'ov y/^«fòc (sic) txéff-9-ca
màvxag ànrjfiuvxovg, ximqoyévHa &e<x.

1. 8. Oi avv Amt'cùvi xtl. — I cosmi che furono
in carica insieme ad Amimv eressero o restaurarono un
tempio di Afrodite, posto dinanzi ad un tempio di
Evvo/iia, oppure dinanzi al Palazzo di Giuslitia, o
altro simile luogo che si chiamava Evvo/ua. Un
simile modo ellittico di nominare un edificio lo ab-
biamo in altra iscrizione cretese (').

1. 5. yi]QMÓg; questo nominativo, che si legge chiaro

sulla pietra, non si capisce a chi si riferisca, si aspet-
terebbe piuttosto un yrjQcuovg, che però non andrebbe
d'accordo col metro, oppure un yt](>cuóv ; quindi bi-
sogna supporre o una forma di acc. -og cretese, o uno
sbaglio di lapicida. Poiché in tutta l'iscrizione non è
altro esempio di forma dialettale, l'ultima ipotesi è
la più probabile. Il tenore di questa iscrizione ricorda
quello della pietra di Antipoli (Roehl, 551).

(!) Jixrjg neXctg ... in un' iscriz. di Gortyna, C. I- G. 2592,
e Mus. it., Ili, Iscr. cretesi, n. 157.

0) Cf. Cauer, Delectus » n. 54 e 59.
 
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