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ANTICHITÀ CRETESI

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colle. Essa ha due nicchie a sin. per oggetti votivi e a
destra il canale per cui si riempiva di acqua. Tra gli
oggetti trovati noto: due di quei mortai simili a quelli
di Milato e di Olunte, ma senza foro ; alcune pietre da
macinare di forma amigdaloide lunghe m. 0,43 e lar-
ghe m. 0,13 in trachite; e frammenti delle lastre striate
su cui si macinava. Noto ancora una pietra destinata a
scolare sottilmente un liquido (tìg. 78 a a pag. 273). I
cocci che sono abbondantissimi appartengono a tutte le
epoche : micenei, insulari, attici a vernice nera, fram-
menti di pithoi, larnakes della solita argilla dura con
sassolini, ed altri posteriori. Generalmente da tutta la
regione, ma in ispecie da Praesos, vengon fuori in mag-
gior numero le pietre insulari.

Come ho detto di sopra, il porto di Praesos era
senza dubbio Sitia ('). Gli avanzi della città furono
riconosciuti dallo Spratt nel luogo detto Petra (IJeiQa)
a circa un chilom. verso est dell' attuale città di Sitia,
risorta nel 1870 presso la rovinata città e fortezza
veneziana. Quivi infatti sono gli avanzi di costruzioni
poligonali molto grandiose nel borgo che occupa una
piccola elevazione presso il mare.

È un angolo rientrante di circa 6 metri di pro-
fondità, conservato per un'altezza di circa 3 metri.
Nel punto avanti alla parte centrale del lato ovest è
un pozzo o cisterna circolare, profonda circa m. 1,50.
Sulla cima del colle ad est sono altri tratti di muro
della medesima costruzione a grandi massi irregolari
riempiti con pietruzze e cementati con fango (2).

Ma questo non è il solo posto con avanzi antichi
in Sitia. Proseguendo la strada verso oriente s'incon-
tra un piccolo promontorio detto TQVTTijitj, il quale
doveva essere il sito di qualche vedetta o borgo, poi-
ché i campi vicini sono cosparsi di cocci e pare che
le mura sul monticello siano di costruzione antica.
Sarebbe, in piccolo, qualche cosa di simile alle peni-
sole di Chersoneso, Istron, Kamara ecc., che abbiamo
veduto difendere i porti. Nei campi tra Petrà e Sitia
in mezzo alle paludi del delta affiorano mura e cocci,
ma non sono ben certo se siano antichi o veneziani.
Invece la difesa del porto di Sitia era completata da
due fortezze che ne guardavano lo spalle, come Oxà
per Olunte, e da una più considerevole che sembra

(') Stavrakis, pag. 70. Svoronos, pag. 150. lìursian, II,
pap. 575. Spratt, I, pag. 160.

(2) V. flg. in Civiltà Cattol. 10 nov. 1895, pag. 415.

guardare l'ingresso nel golfo di Sitia venendo da Mira-
bello. Essa è detta Leopetra {Aiónsrqa) (') dalla forma
che affetta, vista dal mare, la selvaggia collina su cui
s'inerpica questa fortezza, della quale appare qualche
avanzo anche dal mare. Io non vi ascesi e non sono
in grado di verificare, se l'opinione del cap. Stokes, che
cioè non sia antica, è giusta ; ho sentito però riferire
da persone capaci di giudicarne che il luogo presenta
avanzi per lo meno ellenici.

Mi recai invece alle altre due piccole fortezze Tre-
bisonda cioè (TQans^ovg) e Frankokhora (<l>Qccyxo-
Xwqcc), delle quali la prima era ritenuta semplicemente
come un castello medievale (2), l'altra fu scoperta da me.

Trapezùs si trova a un'ora circa a sud-est di Sitia; è
una collina abbastanza elevata e vicina al mare, com-
posta di marne e argille bianche friabili che conten-
gono molti fossili, intersecati da strati di arenaria
bruna schistosa. La superficie della collina è abba-
stanza estesa e forma una spianata più o meno irre-
golare con cinque prominenze. Gli avanzi degli edi-
fici lassù sono di varia epoca : ad ovest è il resto
d' un castello medievale, a sud una chiesetta di s. Ni-
colò, vicino alla quale sono state trovate tombe che
contenevano vasetti ; ma i pochi cocci rimasti negli
scavi sono medievali, essendo per lo più smaltati.
Solo da nord-est a sud-ovest si vede un muro senza
calce che affiora ; quivi un vecchio mi disse d'aver
sentito narrare dai suoi avi che esisteva un viadotto
sotterraneo che comunicava col mare; infatti sembra
vedere due facciate di muro distanti circa 3 metri
l'una dall' altra. Proseguendo nella parte nord-est,
aumentano gli avanzi di edifici ellenici ; si veggono
affiorare mura che s'incontrano ad angolo retto e di-
mostrano un complesso di edifici abbastanza grande.
Del resto io suppongo che non solo questa collina,
ma anche quella ad occidente di Sitia, che portava
la fortezza veneziana, fossero punti fortificati dagli an-
tichi, come conveniva all' ingresso più facile e comodo
nella valle degli Eteocretesi.

Frankokhora si trova mezz'ora a sud di Piscocefalo:
è un punto elevato da cui si scorge benissimo tutto
il golfo di Sitia e molta profondità di mare. Vi sono
cosparse pietre di edifici rovinati, e sulla cima è una

(') Spratt, I, pag. 158.

(8) Jannarakis ncll'Erotocrilos. Il castello fu distrutto dal
Haireddin Barbarossa nel 1530.
 
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