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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Mariani, Lucio: Antichità Cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0151

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289

ANTICHITÀ CRETESI

290

nella questione etimologica, che mi porterebbe troppo
lungi dal mio intento, e lascio a chi è più competente
di me, mi basta aver provato 1' antichità di questo
nome caratteristico della lingua eteocretese.

tanti materiali per lo studio della regione ; finalmente
lungo la costa orientale nei pressi di Kaqoì^iaig, avanzi
di fortificazioni, accennati dallo Spratt e meglio visitati
e descritti dall' Halbherr.

5<*>---^»

Fio. 80.

La regione più popolata degli Eteocretesi era, senza
dubbio, quella ad oriente tra Praesos e il mare (fig. 79),
ove ho detto trovarsi parecchi luoghi con avanzi anti-
chi. Incominciando da Praesos, segnalo a breve distanza
(7? ora) KttttìiSóvi e Ilaréha, ove si scoprono sta-
tuette votive eteocretesi ; poi a Sitanos (Shavoc) edi-
fici antichi non ancora notati da alcuno; a mezz'ora
di lì OoómQctóo, una fortezza notata nella carta dello
Spratt come Hellenic Fortress ('); a meno di un quarto
d'ora sempre verso oriente TaixaXaQitx, una piccola
fortezza antica; a Zakro, tutta una città preellenica
non riconosciuta finora da alci.no; lungo il farangi,
tre luoghi antichi a pochi minuti di cammino l'uno
dall'altro, e finalmente sul mare la grande città di
KcctM Zcìxqo, una dello più antiche cretesi.

Lungo un' altra linea parallela poco più a nord si
schierano prima verso l'interno presso Kccqvói una città
scoperta dal sig. Evans, che visitò dopo di me quel
punto della regione che avevo tralasciato ; a mezz'ora
al nord di Zakro, un altro complesso di edifici, forse un'al-
tra città, scoperta dal prof. Halbherr e visitata suc-
cessivamente da me, fornendo sempre nuovi ed impor-

(') Il nome Thodorado, come tutti quelli della medesima
terminazione, accennano ad un predio di tempi bizantini, cf.
anum dei Latini.

Monumenti Antichi. — Vol. VI.

In sì piccolo spazio, un rettangolo di appena 10X3
chilom., tanti luoghi abitati, tanto serrata difesa e così
antiche costruzioni ! Bisogna dire che gli Eteocretesi
fossero stati come ristretti e pigiati in quel posto dai
greci d'occidente e che temessero assai le incursioni
marittime d'oriente, forse dei Penici, per dover ricor-
rere ad un sistema di fortificazioni così fitto, lungo le
gole del fiume di Karumes e Zakro. Una cosa ana-
loga è avvenuta all'altro estremo dell' isola, ove sono
le fortezze della valle del Vlithias, visitate e descritte
dal Perrot e dal Thénon('), che, secondo me, appar-
tengono ai Cidonii ; anzi questa coincidenza mi pare
che concorra a ravvicinare sempre più i principali
rami della razza autoctona cretese.

Ed ora esaminiamo più minutamente lo rovino che
ho scoperto o visitato nella regione eteocretese.

A sud del piano di Katalióni si estende l'altro
piano di XaviQÙg; come quello di Ziro (Zvqoq), questi
contengono poco humus e sono come lacune divise da
colline sassoso e selvaggie. Anche in antico questi
luoghi erano abitati, e tracce di piccole stazioni di
varie epoche si riscontrano abbastanza frequentemente.
Un luogo assai caratteristico è la collina gibbosa che

(') Rcv. Arch., XIV, pag. 396 sog.; XV, pag. 266 e 416 scg.

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