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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Mariani, Lucio: Antichità Cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0160
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ANTICHITÀ CRETESI

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verso il nord, gli Staliti, verso il sud, sicché l'iscri-
zione dice che, a seconda che si trattava d'una rotta
o l'altra, era dovere dei Sitaiti o degli Staliti il for-
nire il necessario per la navigazione.

1. 17. Si contempla il caso di un viaggio straor-
dinario, non compreso nelle solite rotte, fatto per or-
dine dei Praesii.

1. 19", 20. Il cosmo pagherà le mercedi a quelli
che vanno in mare, esigendole da quelli che non ci
vanno, e il salario è di una dramma al giorno per
ciascuno.

Nelle ultime linee si considerava forse un altro
caso; ma questo è troppo difficile ricostruire coi pochi
elementi che ci dà la pietra.

Il documento che abbiamo sott'occhi è un trattato
tra Praesos e gli Staliti, riguardante la navigazione
e la pesca nei mari degli Eteocretesi.

Praesos ha nella iscrizione la parte principale ; è
essa che impone le condizioni ('), quindi siamo in un
tempo in cui la supremazia dei Praesii non era ancora
distrutta e perciò anteriore all'epoca dei fatti di cui
si parla nella nota iscrizione di Toplù (2). 2rjraìa
figura in una condizione secondaria, quale deve avere
sempre avuto come porto di Praesos. La forma del
suo nome che risulta dall' etnico 2i]rafjTai, è diversa
da quelle finora conosciute: "Hxsiu (:ì), 'IlTig(4) ma
più conforme al nome moderno Sr/rela (5), conser-
vato dalla tradizione anche attraverso la dominazione
veneta nella forma Settia (B). Tale forma è legittima
e confermata dalla analogia con altri nomi cretesi ed
asiani (7). L'altra città è 2tàXm, ossia, nella forma
non dorica, ZrrjXm. Essa ci era finora nota soltanto
per un passo di Stefano di Bisanzio, il quale ci dà
anche il nome degli abitanti nella lezione confermataci
dalla nostra epigrafe: ^nqXhrjg. Ove fosse questa
città non si sa con certezza. Dalla scoperta di questa
iscrizione rimane distrutta la identificazione di Ste-

lae con Kastellianà, fatta dallo Spratt sulla insulsa
base del nome, che è veneziano e non ha nulla a
che fare con Zirlai ('). Rimane invece confermata
almeno una parte del passo di Stefano, che si era
voluto correggere (2), cioè iieraìv JJceocaffov xcà
'Pvd-ijivrjg ; l'iscrizione infatti dimostra chiaramente
che Stolae era città vicina di Praesos, tantoché questa
si poteva servire della marina di quella e i Sitaiti
potevano navigare insieme agli Staliti. Resta sempre
molto probabile che sia sbagliato il 2° nome, stante
la grande distanza di Rettimo da Sitia, il quale perciò
non poteva esser preso come termine topografico per
indicare la situazione di Stelae. La correzione di
cPvnov è probabile, stante l'v conservato nel nome
'PvO-ì/ivrjg in luogo dell'* (3) o dell'* (4), tanto più
che l'identificazione di 'Pvnov con lPo*à<ti (5) è asso-
lutamente infondata, e Rhytion poteva perciò occupare
un luogo più vicino a Praesos.

Un passo della iscrizione (B 1. 11) ci fa supporre
che il mare meridionale era specialmente frequentato
dagli Staliti e, quantunque non sia indispensabile ri-
tenere che Stelae fosse situata sulla costa meridionale
dell'isola, pure nasce spontanea questa idea. I Praesii,
possessori del porto di Sitia, erano padroni del mare
del nord ; ma non potevano dirigersi liberamente ad
oriente e al sud, perchè s'imbattevano nei domini
dogli Itanii loro nemici. Per assicurarsi dunque la
navigazione del mare meridionale, Praesos intraprese
la conquista di Stelae (°), cui riconcesse poi una certa
libertà condizionata a certi tributi e in modo che la
marina stalita stesse al suo servigio. L'iscrizione no-
mina ancora rag vdffovg, rag xcà vvv ìyovxi ; quali
saranno queste isole possedute dagli staliti? No cer-
tamente le Dionysiades, né Elasa, nò le isole di Gran-
des che dovevano evidentemente appartenere agli Itanii,
quindi non restano che le isole Cavalli a sud-est o le
Kuphonisia = Ophiusae.

Le prime sono di fronte ad un luogo di città

(') 1. 3 ini rofftfe ìitoxttv.

(*) Museo it, IH, pag. 570 seg.; cfr. Strab., X, 478-12.
Abbiamo già osservato che a quest'epoca corrispondono anche i
caratteri della scrittura.

(3) Diog. Laert., I, 9-107.

(*) Steph. Byz. ed Etym. M.

(5) Stavraki passim.

(6) Boschini passim.
C) V. pag. 287 seg.

(') Cfr. pag. 327. Bursian, II, pag. 563, nota 2.

(*) Hoeck, I, pag. 414. Pashley.I, pag. 292. Spratti, pag. 337.

(3) Nome mod. 'Pt&vfiyos, Tsetses: 'Pei&vfiva.

(4) Steph. Byz., 'Pt&vpvUt. Ptol. 3, 17, 7, 'Pi&vpiu.

(5) Spratt. I, pag. 333, seg. v. pag. 328.

(6) Che Praesos avesse esteso il dominio sui due mari si
può argomentare anche dal passo di Scylai, Periplus, 47: IlQ«iaòg
ditjxei ttfupotipàt&tr.
 
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