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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Mariani, Lucio: Antichità Cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0178

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343

ANTICHITÀ CRETESI

344

Knossos (') appartenenti al terzo stile della pittura
a vernice, e le urne funebri pubblicate dall' Orsi (2)
e dallo Joubin (3) ; v. anche il nostro cap. 3.

Ancora tra i vasi di Micene trova le sue analogie,
si per la forma che per la decorazione schiettamente
geometrica (4), il bel cratere a campana di Priniàs
(fig. 60) ora nel museo di Candia. D'incerta prove-
nienza è il coperchio col cavalluccio, fig. 62. La
maggior parte però dei vasi di stile geometrico, di cui
la fig. 58 rappresenta il tipo più comune, provengono
da Stavrakia od Anopolis (5).

Frequenti in Creta sono vasi di fabbrica cipriotta ;
noto ad es. il bel boccale fig. 23 e 59 trovato a Phae-
stós (parimenti nel Museo di Candia), il vasetto ovi-
forme fig. 57 del Museo del Syllogos di Ilettimo; ed
uno simile a questo, ma senza decorazione, vidi nelle
mani di un privato in Hierapetros (IeQÙTtvTva).

Oltre ai frammenti di vasi dipinti, vi sono una
grande quantità di vasi a rilievi, principalmente ni&oi.
Il Fabricius, pubblicando quelli di Knossos, ha dimo-
strato che sono contemporanei ai vasi dipinti della
medesima provenienza, ma che essi, presi assolutamente,
non possono darci un indizio certo dell'epoca cui rimon-
tano, poiché dai tempi antichissimi il loro uso è di-
sceso e si mantiene anche ai nostri giorni, con poche
variazioni di forma (6).

A fig. a e a tav. XII, 61, 63, 64, 66 e 67 sono
rappresentati i tipi decorativi principali, dedotti da

nel Museo del Syllogos. A Kydonia si trovano spesso nella ne-
cropoli vastissima ad est della Canea: il sig. Kapetanalri ne
possiede alcuni nella sua villa. Anche sul colle Patella presso
Priniàs, secondo che me ne scrive il prof. Halbherr, egli ha tro-
vato vasi micenei.

(') Posseduti dal benemerito sig. Minos A. Kalokierinos,
vice console di Spagna, pubblicati dal Fabricius (Ath. Miti., XI,
1886, tav. Ili, IV, pag. 140 seg.), dall'Haussoullier (Revue arch.
XL, tav. 23) e dal Furtwaenglcr e Loeschcke, Myk. Vasen, pag. 82.

(2) Monumenti ant.pubbl. dall' Acc. d. Lincei,I^ag. 202 seg.

(3) Bull. d. Corr. IMI, XVI, 1892, pag. 295 seg.

(4) Cfr. MV., tav. XXVIII, 241, 240.

(5) V. p. 230, e 342 nota 7.

(°) V. le pitture di vasi identici portati da stranieri (delle
isole e Kefa) a Thoutmos III, sulle pareti di tombe tebane
(Frisse d'Avennes, Ilist. de VArt Ég. Art industriel. Vases de
Kafa, fig. 6). A Tirinto se ne sono trovati di simili ai cretesi
(Schliemann, Tiryns, pag. 70, 78) e ugualmente a Troia (Schlie-
mann, 7/ios, pag. 317, fig. 150). L'esempio pubblicato dal Fabricius
a tav. IV (in basso) è già di epoca classica. Un vìld-og = a
quelli di Knossos, v. Orsi, Necropoli del Castelluccio, n. 34
(1° periodo siculo).

frammenti in parte raccolti da me, in parte deposti
nel Museo di Candia (').

E importante notare come vasi dell'epoca classica
greca e specialmente del fiore della ceramica attica

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Fig. a.

siano rarissimi in Creta (2), ciò che si spiega colla di-
minuita importanza dell' isola, rimasta appartata e poco
partecipe degli avvenimenti del continente, dopo aver
avuto un periodo glorioso nei tempi antichissimi.

Delle terrecotte figurate esistono esempì di vario
genere : oltre gli idoletti micenei, cui si possono ag-
giungere quelli in marmo delle Cicladi (3), abbiamo

(') Cfr. anche la mia nota citata, tav. II, n. 22.

(2) Nel Museo del Syllogos di Candia sono solamente due
olpe e una pelike, tardissime, e qualche piccola kylix senza
piede della decadenza (Inv. del Museo, n. 58, 59, 05, 70, 165)
e provengono tutte dall'ovest di Creta (Phalasarna, Kydonia ed
Elyros). Alla Canea infatti se ne trovano nei negozi alcuni da
vendere. Tuttavia frammenti verniciati neri lucenti ho trovato
a Vavelli (llQcdaos), a Knossos, e a Marathocefala, ed un bel
vasetto attico a figure rosse presso il cav. Trifilli a* Settimo.

(3) Cf. Thiersch, Abhand. d. Munck. Akad., phil. phil. CI.
I, 1835, pag. 085. Kóhler, Athen.fMitteil. d. Inst.,IX, 1884,
pag. 150 seg. Diimmler. ib., XI, 1886, pag. 15 seg.
 
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