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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 7.1897

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [2]: l'ornamentazione geometrica
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https://doi.org/10.11588/diglit.8557#0039

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STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

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in questo rispetto i frammenti di Klein-Glein (')■
Su tutti questi monumenti ritorneremo a suo tempo.

Ma, se la pura decorazione geometrica non ebbe
in Este durevole sviluppo applicata alle situle me-
talliche, 1' ebbe invece grandissimo applicata ai vasi
fittili, che si fecero a imitazione di quelli metallici,
come vedremo nel prossimo capitolo.

Intanto, per conchiudere le nostre considerazioni
sulla provenienza della decorazione delle situle, che
abbiamo riferito all' influsso esercitato dalla civiltà
del tipo di Villanova su quella dei Veneti, non ab-
biamo bisogno di risalire alla questione concernente
la origine prima di essa decorazione, la quale fu,
coni' è noto, argomento di ricerche e occasione di dispa-
reri molteplici.

Tre sono, com' è noto, le principali opinioni soste-
nute dagli archeologi intorno a siffatta origine: che
la decorazione geometrica sia da risguardare come
un trovato proprio delle stirpi ariane, le quali, por-
tandone seco i germi primi nella loro migrazione in
Europa, li avrebbero poi esplicati'giunte alle rispet-
tive lor sedi(2); che sia nata e si sia svolta anzi-
tutto in Grecia per opera de' Greci (3), e di là trasfe-
rita anche in Italia (4) ; che finalmente cosi in Grecia
come in Italia sia sorta per la efficacia dell'arte e
dell' industria orientale (6).

La prima di coteste sentenze, già modificata dallo
stesso suo principale sostenitore, il Gonze (6), non può
più esser sostenuta dopo quello, che noi sappiamo sul-

(') Parto I, col. 189.

(2) Semper, Der Styl, li, p. 138. Conze, Zur Geschirhte
der Anfànge griechischer Kunst (nei Sitzungsberichte der Wie-
ner Akad. der Wissensch., LXlV (1870), p.505; LXVIL (1873),
P-221. Conestabile, Sopra due dischi di bronzo antico-italici
del Museo di Perugia (Torino, 1874). Hirschfeld, Annali del
V lnst., 1872, p. 138.

(3) Rayet, Ilistoire de la cèramique grecque, ]>■ 51-35, spe-
cialmente, p. 35 ; Loeschcke e Kurtwiingler, Mykenische Va-
sen, p.XI e ss*. Bohlau, Jahrbuch des ardi. Inst., HI (1880),
1>. 325-364, e Zur Ornamentile der Villanova-Perlode bit., ]?. 5-6.
Collisnon, Ilistoire de la sculpture grecque, p. 74-82, special-
mente p. 82.

(4) . Martha, L'art étrusque, p. 71-76, specialmente p. 72.
Bohlau, Zur Ornamentili cit., pi 6 e sgg.

(5) Helbig, Annali dell' Inst., 1875, p. 221-253. Lo stesso,
Das homerische Epos *, p. 36-37. Dumont, Bull, de correspon-
dence hellénique, 1883, p. 374. Dumont et Chaplain, Lei cé-
ramiques de la Grece propre, I, p. 90-92. Pigorim, Bull, di
paletn. Hai, XIII (1887), p. 78-79. Gsell, Fouilles dans la ne-
cropoli de Vulci, p. 335.

(•) Annali del? Inst, 1877, p. 395. Gfr. ora anche le osser
▼azioni del Bohlau, Zur Ornamentili cit., p. 4.

1 indole della civiltà italica della pura età del bronzo,
alla quale la decorazione geometrica, costituita a si-
stema, è ancora estranea, come non dovrebb' essere, se
veramente gì' Italici avessero sin dal primo loro stabi-
lirsi nella penisola posseduto i principi organici di
una tal sorta di decorazione.

La seconda opinione, ha incontrato favore special-
mente in questi ultimi tempi. Uno de' più valorosi e
dotti prop;ignatori di essa è il Bohlau ('). Movendo
egli da uno studio puramente tipologico di taluni dei
più caratteristici motivi graffiti negli ossuari fittili
bolognesi della più antica età di Villanova, crede di
poter ricondurre la decorazione di quella età ad un
sistema ornamentale greco, parente in linea ascendente
col sistema del Dipylon, di cui non sa tuttavia deter-
minare peranco la sede originaria. Reputa che pro-
babilmente, prima di giungere alla regione bolognese,
sia passato dalla regione cisappennina (2). Considerando
appresso l'ornamentazione geometrica dei prodotti me-
tallici dell' Etruria, consistente in serie di bugne e
cordoni, riguarda pur quella d' origine greca ; trova
per essa analogie stringenti in certi frammenti di
Olimpia e la ricollega ai prodotti metallici dell' età
classica dell'arte micenea (specialmente ai diademi e
ai pendagli delle tombe a fossa scoperte dallo Schlie-
mann) (3). Quanto agli ornati de' vasi fittili bolognesi
del periodo villanoviano recente, il Bohlau lo tiene
siccome una creazione nuova dell' industria italica,
sorta mediante l'influsso in parte dell' ornamentazione,
a bugne propria della metallotecnica dell' Etruria, in
parte d'una decorazione geometrica greca del genero
dei pithoi di Rodi ; la quale ultima sarebbe penetrata
nella valle del Po attraverso all'Adriatico (4). Estende
poi le sue ricerche all'ornamentazione delle cinture
d' Hallstatt, ove ravvisa elementi tardi micenei, quali
si riscontrano nei motivi riempitivi di vasi rodii asia-
tizzanti (5).

Non è qui il luogo di sottoporre a particolare ana-
lisi le argomentazioni, con le quali egli si studia di
dimostrare il suo assunto. Lasciamo stare gli ornati
delle cinture d' Hallstatt e la decorazione del vasel-
lame più recente bolognese, a proposito della quale

(') Zur Ornamentile cit.

(*) Op. cit, p. 3-11.

(3) Op. cit., p. 12-13.

(*) Op. cit., p. 13-16.

(5) Op. cit, p. 16-18.
 
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