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LA VILLA POMPEIANA DELLA PISANELLA

PRESSO BOSCOREALE

Fino dal novembre 1876 si aveva notizia che in
contrada Pisanella-Settetermini, presso Boscoreale,
fosse seppellito un fabbricato d'età pompeiana. In
quel tempo il sig. Modestino Pulzella, proprietario
del luogo, nel tracciare le fondazioni di un muro a
lato della via pubblica, s'incontrò con pareti di opera
antica, coperte di stucco, e con una grande quantità di
anfore, le quali sembravano cadute da una soffitta (1).

Il sig. Pulzella pensò ad uno scavo regolare; e,
senza porre tempo di mezzo e colla sorveglianza del
direttore degli scavi di Pompei architetto M. Rug-
giero, esplorò alcune stanze, alle quali accennavano
le pareti già scoperte. Fu pubblicato un elenco degli
oggetti rinvenuti, e fu fatta una breve descrizione della
parte del fabbricato che fino allora era stata ster-
rata (2). Questa consisteva in una cameretta con pavi-
mento a mosaico, che allora si suppose appartenere ad
un bagno, e che ora nuovamente rimessa a luce conferma
il suo uso ; in altro ambiente adibito per stalla, entro
cui si trovarono due scheletri di cavalli e lo scheletro
di un porco e di un pollo ; infine in altro ambiente che
allora si designò per un atrio, ma che oggi, intera-
mente discoperto, è stato riconosciuto per una cucina.

Ma gli scavi Pulzella tendevano ad inoltrarsi
verso occidente e verso sud dal punto in cui furono
incominciati ; tanto che furono causa di protesta per

(') Di queste scoperte si rese conto nelle Notizie degli
Scavi, del 1876, p. 196.

(*) Cfr. Notizie, 1877, p. 17, 96, 128.

parte del limitrofo proprietario sig. De Prisco (').
Era quindi evidente che il sig. Pulzella erasi in-
contrato con un limite dell' edificio ; anzi il risultato
degli ultimi scavi prova che il muro della stalla era
l'ultimo limite del fabbricato nel terreno Pulzella;
in una parola la stalla era sull' angolo nord del fab-
bricato, e la camera da bagno e la cucina entravano
nei limiti del terreno De Prisco. Si potrebbe ancora
aggiungere, della qual cosa non si fece parola nelle
relazioni d' allora, che la stalla aveva nel lato nord
una porticella. Gli operai addetti a quei primi scavi
fanno testimonianza che per mezzo di un cunicolo
si attraversò quella porticella e si venne all' esterno ;
quindi si spinsero le ricerche, sempre per mezzo del
cunicolo, lungo una buona parte del muro di cinta,
che si trovò provvisto di grossi anelli di ferro, i
quali, essendo così vicini alla stalla, ben si suppose
che servissero a legarvi le bestie da soma. Sappiamo
ancora per le dette testimonianze e per prove evi-
denti, le quali emersero negli ultimi scavi, che il me-
desimo cunicolo fu condotto fino alla finestra del tor-
culario, e che da questa si tentò penetrare nell'in-
terno; ma la lunghezza del percorso e il pericolo
delle frane fecero desistere dall' impresa. Altri cu-
nicoli si videro tracciati dal punto del primitivo
scavo nell' interno delle camere vicine. Con uno si
traversò in tutta la sua lunghezza una stanza con-
tigua alla cucina; con altro, quasi ad angolo retto,

(•) Cfr. Notizie, ih., p. 96.
 
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