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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 7.1897

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Pasqui, Angiolo: La villa pompeiana della Pisanella presso Boscoreale
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https://doi.org/10.11588/diglit.8557#0225

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PRESSO BOSCOREALE

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placchetta, dove era raffigurato ad alto rilievo un amo-
rino recorubente con cesta di frutta sulla spalla sinistra,
e con fascia di argento o balteo di faretra attraverso
il corpo.

b) Grande vaso da mescere con collo a tronco
di cono e con ansa fusa, nella cui estremità inferiore
sono rappresentati a basso rilievo due galli combat-
tenti (fig. 25).

c) Vaso simile al precedente, ma in cattivo stato
di conservazione, e frammenti di altri vasi di bronzo.

Sulla soglia della porta era uno zoccolo (abacus)
di un tavolino di bronzo della solita forma, cioè a tre
branche, con testate piane e con cornici in giro, posato
su tre zampe leonine (n. 106).

Quasi nel mezzo della camera, sopra al grande
strato di lapillo, giacevano un grosso mortaio di marmo
(n. 136) ed un bacino di marmo con due prese e bec-
cuccio (n. 135). Ivi presso si raccolsero due macinelli
di marmo ed un altro di alabastro in forma di indice
piegato (n. 137, 138). Questi oggetti evidentemente
erano caduti dal piano superiore.

Faux (Tav. XIV, E).

Uno stretto corridoio trovavasi a contatto colla ca-
mera descritta, e in fondo si allargava sulla sinistra in
modo da mostrare che ivi doveva essere una stanza,
che rimane ora interrata sotto la via pubblica. Questa
fauce non aveva nulla di speciale ; sembra perfino che
non fosse intonacata; doveva quindi servire di pas-
saggio per i servi alla stanza ora interrata. Questa è
molto probabile che fosse stata destinata per la ma-
cina da grano {pistrinum) e per la manipolazione del
pane. Tale ipotesi viene avvalorata da ciò che la ma-
cina da grano ed il forno pel pane non avrebbero po-
tuto mancare in una villa di questa importanza; ed
in nessun altro luogo dell' edificio ne abbiamo trovato
indizio ; mentre a maggiore conferma di questa sup-
posizione sta il fatto che nel punto in cui comincia
ad allargarsi la stanza fu trovato un frammento di
orlo della parte superiore di una macina {catillus).

La fauce era larga m. 1,00, coperta all'altezza di
m. 2,30 con soffitta che formava il pavimento di un
piano superiore, largo quanto la fauce stessa, ma esso
pure chiuso da soffitta, alta solamente m. 1,45 in modo
da potersi malamente praticare. Non sono visibili i
Monumenti antichi — Vol. VII.

segni dell' accesso a questo vano, e forse vi si passava
dalla soffitta soprastante al cubicolo. Esso prendeva luce
da una finestra larga quanto la fauce, e corrispondente
sotto la copertura del portico. L'essersi trovata questa
finestra chiusa da una inferriata robustissima fece
supporre che quel vano fosse stato un ripostiglio o
meglio un carcere.

Abbiamo detto che a metà di questa fauce, all' al-
tezza di circa m. 1,50, fu trovato lo scheletro del servo
che aveva tentato l'uscita dalla parte della camera del-
l' atriensis. Aveva nella sinistra un anello di ferro
con castone contenente una pietra incisa ; e lì presso
giaceva il suo piccolo peculio, che consisteva in cinque
denari repubblicani ed in tre monete imperiali ossidate
(efr. Notìzie, 1895, p. 211). Nè altro vi si rinvenne.

Triclinium (Tav. XIV, P).

Stanza rettangolare, contigua alla fauce, con in-
gresso nel peristilio costruito a spallette di mattoni,
che racchiudono qualche pezzo di reticolato apparte-
nente a costruzione più antica. Sopra a questo ingresso,
come in quello della fauce, ed ugualmente sotto la co-
pertura dell' atrio, aprivasi una finestrella. Non vi ap-
parve indizio alcuno di porta di legno ; forse questa era
incastrata negli sguanci, poiché nel pavimento, nel
limite interposto tra gli stipiti, si notò un battente.

Le pareti erano ricoperte d'intonaco rosso con ri-
quadramenti e portali a fasce gialle e verdi, con specchi
e cornici dipinte di giallo e con fregio a festoni, tra
i quali, nel mezzo di ciascuna parete un vaso, dipinto
a colore del vetro, ed ai lati un cigno, dipinto di bianco.
Nel mezzo della parete destra un quadretto con rap-
presentanza di un cavaliere che ferisce un capriolo ; e
negli specchi laterali della medesima parete due ri-
quadramenti, uno con avanzi di una pistris o grifone
marino alato, l'altro a manca con gruppo di animali
fantastici, dipinti a vari colori. Nella parete di fronte
all'ingresso un quadretto centrale con gruppo di starne ;
ed a manca altro quadretto con una pernice distesa
sopra una tavola. Il rimanente delle pareti aveva perduto
l'intonaco. In giro correva una semplice balza scura
filettata di bianco; ed in alto una cornicetta a stucco,
nella quale si ripetevano i motivi ornamentali della
cornice del cubicolo, ma disposti inversamente e su
di una gola più distesa (fig. 26).

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