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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 7.1897

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Pasqui, Angiolo: La villa pompeiana della Pisanella presso Boscoreale
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https://doi.org/10.11588/diglit.8557#0257

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PRESSO BOSCOREALE

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unda praeli), quello cioè che veniva decantato per
la sua ottima qualità ('), fosse deposto nei cinque dolii
della corsia, e V olio grossolano (amurca, indi dalia
amurcaria) nei recipienti della cella vinaria.

I dolii della corsia e gli altri della cella vinaria,
adibiti per l'olio, devevano avere sofferto molte avarie
pei terremoti dell'anno 63, come quelli che si trovavano
posati 1' uno vicino all' altro, sicché al minimo urto po-
tevano cozzare. Furono quindi restaurati con legature e
con anse di piombo fuse, combinate così bene che anche
oggi molti di essi potrebbero contenere liquidi. Ma
per evitare una perdita d'olio che poteva avvenire in
causa della rottura di uno o più vasi, vediamo inge-
gnosamente disposto il pavimento della corsia in modo
da avere l'inclinazione verso il torculario da vino.
Anzi, in corrispondenza del lacus di questo, la parete
era perforata, ed il pavimento solcato in guisa da
ricevere il liquido e portarlo attraverso alla parete
nel lacus medesimo.

Ciò che non poteva prevedersi per il vino, essendo
questo entro i dalia defassa, quindi impossibile a rac-
cogliersi in caso di rottura dei vasi, si fece per l'olio,
utilizzando lo stesso lacus, che serviva per raccogliere
il vino, invece di costruirne uno apposta come sa-
rebbe stato più conveniente, e come suggeriscono gli
antichi scrittori di cose rustiche (2).

Torcularium per le olive (Tav. XIV, T).

In una villa ben costruita dovevano essere due i tor-
cularia, uno per le uve e l'altro per le olive (3) ; e così
troviamo che fu fatto nella villa della Pisanella. Si ac-
cedeva al secondo torcularium dalla porta che stava in
fondo alla corsia; cioè presso gli ziri da olio che abbiamo
notati. Si presentava come una grande stanza a pianta
rettangolare con due sole finestrelle a feritoia, disposte
su in alto nella parete di fronte, e con una porticella
presso l'angolo a sinistra dell'ingresso, la quale co-
municava col trapeto (tav. XIV, U). Le piccole finestre
dovevano dare poca luce e poca ventilazione, come
nessuna luce e nessuna ventilazione veniva dall' an-
nesso trapeto, poiché questo mancava di finestre. E in

(') Cato, LXV: quam acerbissima olea oleum facies, tam
oleum optimum erit. Plin., N. IL, XV, 21.

(2) Varrò, I, 13; Pallad.. I, 18.

(3) Cato, XIV, 2.

Monumenti antichi. — Vol. VII.

ciò V officina olearia corrispondeva alle norme stabilite
dagli antichi scrittori di cose rustiche, e tutt' oggi
scrupolosamente osservate ; inquantochè le mole e gli
strettoi da olio, che per lo più debbono funzionare
nella stagione invernale, sono in luogo riparato e
mantenuto caldo col fuoco: omnino enim ut Tlieo-
phrasto placet, et olei causa calores, quare et in tor-
cularibus, etiam in cellis multo igni quaerilur (').

Il torcular occupava 1' angolo a destra della parete
di fondo, e la leva funzionava nel senso della mag-
giore lunghezza della camera. La disposizione del-
Yarbor e degli stipites era identica a quella dei torchi
da uve ; cioè, sopra al forum (tav. XIV, n) in vici-
nanza della parete breve era il pietrino forato, che
corrispondeva al vano di muratura ove s'infilava 1' ar-
bor (ib. o), mentre sul dinanzi, fuori del piano, si
trovavano i due pietrini (ib. p, p') in corrispondenza
dei vani, entro i quali si fissavano gli stipites della
sucula. Al primo vano si accedeva per un pozzetto qua-
drangolare, murato proprio sull'angolo (ib. q), agli altri
due per altro pozzetto identico, posto dinanzi ai me-
desimi (ib. r). Il forum, che non era molto grande,
aveva la sua uscita a metà del lato destro, che era
la sola parte isolata, nella quale potesse liberamente
operare il capulator, ossia il servo addetto a purifi-
care l'olio, travasandolo di continuo, mano a mano
che scendeva dal torchio (2). Nulla vi è da aggiun-
gere a ciò che riguarda il torcular, poiché questo era
costruito, ed agiva nella stessa maniera che quello pel-
le uve ; e forse aveva per accessorio quella specie di
fiscina o gabbia di regoli, che fu scoperta nel torcu-
lario da vino (fig. 58).

Nello spazio compreso tra il forum e la parete
ove aprivasi l'ingresso era il lacus (tav. XIV, s) for-
mato da una vasca quadrilatera, costruita in solida
muratura e spalmata di cemento resistente, in modo
da renderla a perfetta tenuta. Ma non si riscontrò
nessuna comunicazione diretta tra il torchio e questa
vasca, com fu notato nel torcularium del vino. In-
vece l'olio era portato direttamente nel gemellar
(tav. XIV, i), ossia in una conca fittile di forma

(') Plin., N. IL, XV, 11; cfr. Cato, LXV; Colum., I, 6.

(2) Continuo capulator concha oleum, quam dilir/entissime
poterit, tollat nec cesset. Amurcam caveat ne tollat. Oleum
in labrum primum indito: inde in alterum dolium indito. De
iis labris fraces amurcamque semper subtrahito. Cato, LXVI.

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