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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 8.1898

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Savignoni, Luigi: Di una testa d'Afrodite scoperta in Creta
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https://doi.org/10.11588/diglit.9302#0052

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di una testa d' afrodite scoperta in creta

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ed inoltre la testa marmorea del Museo delle Terme
Diocleziane qui edita (fig. 1, 2), molto affine al tipo
della Cnidia, nella quale è ben visibile la preparazione
per l'incastro d' una stephane metallica, ora perduta (')•
E sarebbe curioso l'affermare, senza buone ragioni, che
in tutti questi casi si tratti di aggiunte fatte in tempi
posteriori. Un tale attributo serve anzi molto oppor-
tunamente alla tendenza prassitelica di allungare i
volti, tanto verso 1' alto che verso il basso, di guisa
che gli occhi restino nel mezzo dell' ovale. Queir ef-
fetto che nelle Muse di Mantinea, nella Kora di
Vienna (2) e nell' Apollo in riposo (3) è prodotto dalla
peculiare acconciatura dei capelli, vedesi qui risul-
tare in simile modo col mezzo della stephane, la quale
del resto dà all' immagine della dea, come si è già
osservato, un aspetto più dignitoso, e quindi più con-
veniente al culto, cui è verisimile, a giudicare dal

(1) [Mariani e Vaglieri] Guida del Museo delle Terme
Diocleziane, p. 56, n. 3 ; Helbig, Guide to the collections
of antiquities in Rome {trami, by James F. and Findlay
Muirhead) II, n. 1023 (3). Marmo greco. Eestaurata la punta
del naso. Altezza dal mento al vertice ni. 0,30. I capelli die-
tro sono legati a ciuffo scendendo poi sul dorso ; due buchi su
ciascun lato del collo pare servissero a fissare ciocche fluenti
alle spalle, come nella testa d'Afrodite in Beschreibung ant.
Sculpt. in Berlin, n. 39. Da ciascuna parte del ciuffo è un
buco in corrispondenza con un canalicolo incavato nei capelli,
che all'altezza degli orecchi è interrotto bruscamente da un
taglio trasversale, che segna il principio di una striscia liscia
e larga da mm. 17 a mm. 40; all' orlo di questa, sul vertice, è
un buco oblungo, che doveva servire a fissare meglio il dia-
dema, che sarà stato adagiato sulla striscia e incastrato nei ca-
nalicoli. Buchi per fissare un diadema ha notato parimenti il
Petersen, Ròm. MittheiL, IV, 1889, nella testa capitolina di
Hera ricordata sopra (p. 84, nota 1) la quale pertanto avrà avuto
un aspetto simile a quello della testa cretese. La stephane
di questa è della forma greca come negli esempi addotti alla
p. 86, note 1, 4, differente da quella, più alta, dei monumenti
romani.

(2) R. von Schneider, Jahrbiicher des Kaiserhauses zu Wien,
tav. X e XI; e p. 135 sgg. ; cfr. Amelung, Basis aus Mantinea,
p. 51 sg.

(3) Friederichs-Wolters, Bausteine, n. 1292 sg. ; Gollection,
Barracco, tav. LIX, LlXa; e Furtwàngler in Roscher, Lexi-
kon, I, col. 460 sgg. e Meisterwerke, p. 570 sg. ; Amelung,

ritrovamento, che un tempo sia stata dedicata la
statua (').

A questo proposito non è fuor di luogo aggiun-
gere un' osservazione intorno ad un certo adattamento,
che del tipo di Afrodite si è fatto dall'arte greca.
Come ha bene notato lo stesso Furtwiingler nel pub-
blicare una testa del secolo IV-III a. Cr. caratteriz-
zata dalla stephane e dalla corona turrita, e anch' essa
proveniente da Creta, il tipo ideale della Tyche o di
una dea personificante una città, che già nel concetto
si accostava di molto all' Astarte od Afrodite orien-
tale, fu appunto derivato in quello scorcio di tempo
dal tipo artistico di Afrodite (2). Opportuno modello
in simili casi poteva sembrare principalmente un tipo
d'Afrodite, in cui una grazia soverchia non menomasse
la maestà, e che in pari tempo fosse insignita della
stephane, consueto attributo d'una dea di città. Istrut-
tivo per questo riguardo è il confronto della testa
stessa di Gortyna con un'altra del Museo Torlo-
nia (3). La corona turrita, che si vede imposta alla
seconda, dà a questa il suo speciale significato, ma
in tutto il resto, persino nella inopportuna inclinazione
del collo, essa somiglia molto alla prima ; senonchè nella
testa Torlonia, che è un' opera più che mediocre dei
tempi romani, le forme sono irrigidite e spente ; laddove
nella cretese permane la freschezza e la vita d' una
opera greca de' bei tempi di Prassitele.

Luigi Savignoni.

op. cit., p. 50 : dal primo riferito all' arte di Prassitele più
recente, dal secondo alla più antica.

(1) Il culto di Afrodite in Creta è attestato da iscrizioni;
cfr. p. es. Cauer, Delectus, I ed., p. 49, lin. 79 (trattato tra Hic-
rapytna e Gortyna) ; Halbherr, Museo Rai., Ili, p. 660 (Dreros)
e p. 646 (Lato).

(2) Sammlung Sabouroff, I, testo alla tav. XXV ; Beschrei-
bung ant. Sculpturen in Berlin, n. 289. Si può qui ricordare
che Prassitele stesso fece una Tyche per un tempio di Megara,
Paus. I, 43, 6.

(3) / monumenti del Museo Torlonia riprodotti colla foto-
tipia, tav. XXI, n. 81 ; cfr. P. E. Visconti, Catalogo del Museo
Torlonia, n. 81.
 
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