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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 8.1898

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Ghirardini, Gherardo: La necropoli primitiva di Volterra
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https://doi.org/10.11588/diglit.9302#0060

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LA NECROPOLI PRIMITIVA

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propria, esser fatte di un sol pezzo, ricavato da un
blocco di nenfro o d'altra pietra tufacea, con una
lastra che serve di coperchio ('); raramente si com-
pongono di sei separati lastroni di pietra adattati
insieme, come questi di Volterra (2). Una tal confor-

altro ridotto in minuti frammenti. Era fatto di ar-
gilla d'impasto grossolano, con le pareti robuste
(circa 15 mill. di spessore) e doveva ripetere la
forma degli altri dolii appartenenti alle tombe, che
descriveremo più avanti.

mazione delle tombe è invece comune così nei sepol-
creti del Bolognese (3), come in quelli del tipo di
Este (4) e di Golasecca (5).

La tomba volterrana della Badia fu scoperta in-
tatta, con la sua suppellettile. La quale non era sol-
tanto custodita dalla cassetta tufacea, ma altresì da
un grande dolio o ziro di terracotta, che si trovò per

(') Cfr. Undset, Ann. dell" In st. 1885, p. 6, 33, 34; Pasqui,
Notizie degli scavi 1886, p. 177 e sg., tav. II, fig. 4; Gsell,
Fouilles dans la nécropole de Vulci, p. 251; Barnabei, Gamur-
rìni, Cozza e Pasqui, Antichità del territorio falisco, p. I, nei
Monumenti antichi, IV (1894), p. 123-126, 131-134.

(*) Ve n'erano, per quanto io sappia, di così fatti, nel
sepolcreto delle Allumiere : Undset, Ann. cit., p. 34.

(3) Gozzadini, La nécropole de Villanova, p. 10, 11 e
fig. 1, p. 23.

(4) Prosdocimi, Notizie 1882, p. 13, 14; Ghirardini, No-
tizie 1883, p. 29, 60.

(5) Castelfranco, Ballettino di paletn., II (1876), p. 91.

Le tombe del tipo di Villanova protette da dolii
sono frequenti per ogni dove ne' sepolcreti di qua e
di là dell' Appennino ma ordinariamente i dolii si
hanno ne' sepolcri a semplice buca; cosicché fanno
veramente le veci delle casse di pietra, usate per altre
tombe. È singolare adunque la presenza del grande
ziro nella tomba già rivestita di pietre, che si scoprì
alla Badia.

Entro allo ziro era riposto un ossuario del tipo
di Villanova, a due tronchi di cono congiunti alle
basi, di cui l'inferiore più larga si riunisce alla su-
periore restringendosi con una curva caratteristica (2).

()) Veggasi l'indicazione delle tombe a ziro fornite da
me, Notizie 1882, p. 148 e dallo Gsell, Fouilles, p. 251, 252.

(2) Veggansi in proposito le osservazioni del Barnabei, che
spiegano tecnicamente la genesi di questa particolare struttura
del vaso: Mon. ant., IV, p. 185-187, flg. 72.
 
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