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211

LA NECROPOLI PRIMITIVA

212

dipinte. Nella tomba 19 riappare 1' orcio caratteri-
stico ad ansa cornigera d' argilla figulina dipinta.

Veduto come le tombe a cremazione n. 4. 6, 7,
8, 19, 21 siano fra loro contemporanee, dobbiamo
aggiungere eh' esse sono altresì contemporaneo alla
seconda classe di tombe esplorate sul poggio della
Guerruccia : le tombe a umazione.

Ci sembra anche questo uno de' fatti più impor-
tanti della necropoli volterrana.

Le tombe a fossa, ove furono deposti i cadaveri
interi, giacciono nella medesima area delle tombe a
pozzo con le ossa combuste. Le tombe a fossa n. IX,
X, XI sono vicine alla tomba a pozzo 2 ; le tombe XIV-
XVIII, XX, XXII vicine alle tombe 19, 21. Anzi cia-
scuna di queste due ultime tombe era immediata-
mente contigua a una tomba a fossa, in modo tale,
che la testa del cadavere aderiva al pozzetto, ov' era
lo ziro. La fossa aderente alla tomba 19 era quella se-
gnata col n. XX. L'altra fossa aderente alla tomba 21,
mancando di suppellettile, non fu numerata : allo
scheletro giacente col teschio accosto allo ziro, era
sottoposto un secondo, messo in direzione opposta.

La mescolanza di tombe a pozzo ed a fossa nella
medesima area fu già notata in parecchie altre necro-
poli : a Corneto-Tarquinia (1), a Narce (2), a Vulci (3),
a Bisenzio (4), a Vetulonia (5).

Abbiamo detto testé che la comunanza di giaci-
tura delle tombe non basta a dimostrarle contempo-
ranee (come infatti non sono coeve fra loro tutte le
tombe a pozzo della Guerruccia). Per provare che sono
tali e che non si tratta di posteriori seppellimenti in
antiche aree, conviene tener d' occhio le suppellettili
de' singoli sepolcri.

Ora, appunto V esame degli arredi delle tombe a
umazione della Guerruccia e il loro raffronto con le
tombe a pozzo, che dicemmo più recenti e che sono
le più numerose finora esplorate su di quel poggio,
ci confermano in questo caso quello, che già facevano

(') Ghirardini, Notizie 1881, p. 192-205 (= La necrop.
ant. di Corneto-Tarquinia, p. 63-77).

(2) Pasqui, Antichità del terr. falisco, I, nei Mon. ant., IV,
col. 401-443. Vedi le piante date dalle fig. 182, 185, 188.

(3) Gsell, Fouilles, p. 204-212; cfr. p. 319.

(4) Pasqui, Notizie 1886, p. 144, 177, 290; tav. II, fig. 1.

(5) Palchi, Vetulonia, p. 56-59 (sepolcreto di Poggio alla
Birbe); p. 63-67 (sepolcreto di Colle Baroncio). Sulla mesco-
lanza delle tombe a fossa con le tombe a pozzo cfr. anche
Martha, L'Art étrusque, p. 42, 99.

supporre le circostanze topografiche : vale a dire che le
une e le altre spettano ad un medesimo periodo.

Le fibule delle più recenti tombe a pozzo sono
dei medesimi tipi delle tombe a fossa. Prevale il tipo
a navicella e lunga staffa, trattato in bronzo ed in
ferro con varianti di poco conto.

Cuspidi di lancia in ferro si ebbero nelle tombe
a pozzo n. 7 ed 8, in quella a fossa n. XIV.

Ma, ciò che più importa, nelle tombe a scheletro
e a cremazione vediamo apparire il caratteristico orcio
con 1' ansa cornigera, con o senza piede. Quello col
piede della tomba XII è d' argilla figulina ed è preci-
samente identico all'esemplare della tomba 8. Simi-
lissimo a questi, sebbene malamente conservato, è
1' orcio della tomba XXII, della stessa argilla figulina.
Senza piede è 1' orcio della tomba 19, pure d' argilla
figulina, mentre quello della tomba IX è di terra d'im-
pasto artificiale, come il vasello analogo della tomba 4.

Nella tomba XVIII l'orcio d'argilla figulina non
ha le appendici siili' ansa. Nella XVIl'orcio con l'ansa
cornigera, dello stesso tipo degli altri, è di bucchero :
del qual genere di stoviglie è anche un vasello della
tomba IX.

Arrivati a questo punto noi veniamo a ricavare
dati cronologici precisi per la maggior parte delle tombe
della Guerruccia. Lasciando stare le tre tombe di data
più antica (n. 2, 3, 5), diremo che le altre tombe a pozzo
più recenti, in talune delle quali sono i vasi d'argilla
figulina o imitanti la figulina, e le tombe a fossa ad
esse contemporanee, coi vasi della medesima specie e
con due vasi di bucchero, richiamano un' età, che dallo
scorcio del secolo VIII si estende al pieno secolo VII
av. Cr. ('): data confermata dalla comparsa dell'ar-
gento e dalla grande abbondanza del ferro.

Un fatto, su cui ci pare di dover richiamare l'at-
tenzione degli archeologi, a proposito dell' orcio con

(s) Sull'inizio dell'importazione de'vasi d'argilla figulina
nel territorio etrusco cfr. Wilisch, Die altkorintischc Thon-
industrie, p. 15 ; Barnabei, Antichità del terr. falisco, I, nei Mon.
ant. IV, col. 273-274. Sebbene nessuno de'vasi di cotesta ar-
gilla si possa chiamare della classe de'protocorinzi, tuttavia
abbiamo veduto come il caratteristico orcio con l'ansa sormon-
tata da appendici discoidi richiami, per questo particolare spe-
cialmente, le holpai protocorinzie. Quanto alla prima appari-
zione de' buccheri nell' Etruria, cfr. Gsell, op. cit, p. 447, 448.
La data messa fuori da noi, corrisponde del resto a quella già
posta dai dotti per le primitive tombe a umazione dell' Etruria:
cfr. lo stesso Gsell, op. cit., p. 315 e segg., specialmente p. 318,
323, 324.
 
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