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215

la necropoli primitiva di volterra

21G

etnisca, che dall' arcaismo villanoviano si stende insino
a queir ultima fase di scadimento ?

Bisogna confessare che cotesti monumenti mancano
quasi del tutto. Era la vecchia suppellettile raccolta
nel Museo Guerracci non vien fatto di rintracciare che
radi esemplari isolati, scarse membra disiecta, delle
quali è ignota la provenienza ('). Nè io saprei come
spiegare tale mancamento, se non supponendo, che la
principale zona della necropoli di quella età inter-
media fosse appunto su di quel dorso del monte, che
inabissò nelle Balze di s. Giusto.

Tale congettura, suggeritami dallo stesso signor
avv. Solaini, mi pare confermata da una scoperta, che
si dice avvenuta lungo il margine settentrionale delle
Balze, presso alla Badia, di due vasi a figure rosse
su fondo nero, che giacevano in frantumi entro a una
tomba a grotta devastata, e di cui uno è certamente
prodotto delle fabbriche ateniesi della prima metà
del secolo V av. Cr. (2).

(!) Non più di 4 lekythoi, 3 bombylioi o un aryballos del
genere protocorinzio richiamano il secolo VII e si riannodano
al vasellame figulino apparso nelle tombe a pozzo ed a fossa.
Due frammenti d'anse di cratere a volute, a figure nere su
fondo rosso, nello stile di Exekias (?), richiamano il sec. VI.
Al medesimo secolo appella la ben nota insigne stele volter-
rana (Micali, Monum. cit, tav. LI, 2; Martha, V Art élrusquo,
p. 368, fig. 255). Il V secolo è rappresentato da due o tre
esemplari di kylikes ateniesi a figure rosse di stile severo e
bello. Gli altri vasi dipinti sono tutti posteriori, d'arte dozzi-
nale e di fattura paesana. Sono generalmente di due tipi : sky-
phoi e crateri a colonnette, e provengono dagl' ipogei, ove si
sogliono ritrovare insieme con le urne istoriate. Un solo vaso
dipinto di fattura indubbiamente etrusca con due ricche rap-
presentanze si distingue per la rarità de'soggetti e la finezza
del lavorio dagli altri ; ma anche questo difficilmente si può
riportare più in là del secolo III o del principio del IV. —
Fra gli ori conservati nel Museo Guarnacci pochi pezzi pari-
menti risalgono ai sec. VI e V ; la maggior parte sono d' età
posteriore.

(2) È un cratere, alto m. 0,36, con rappresentanze di guer-
rieri, che si armano. Da un Iato un guerriero galeato imberbe con
lorica e gambali regge nel braccio sin. lo scudo e l'asta, mentre
protende con la dr. una clamide piegata. Gli sta dinanzi un

Dalle adiacenze della Badia uscì un altro monu-
mento importantissimo, che richiama anche il secolo V:
il frammento inedito d' una stele con due figure seve-
ramente drappeggiate.

Parrebbe adunque che nell' area delle Balze, ove
dicemmo essersi esteso il sepolcreto arcaico della Guer-
ruccia, fossero anche tombe dell' età aurea etrusca,
di cui lamentavamo appunto il difetto.

Intanto, so è da deplorare la scomparsa di quella
zona sepolcrale, dobbiamo rallegrarci grandemente della
ricognizione e dello scoprimento iniziato di un buon
tratto del sepolcreto primitivo, rimasto là sull' estremo
lembo del poggio, che sovrasta a picco l'ima voragine,
minacciosa di travolgerlo quando che sia nella comune
mina. Innanzi che questa avvenga, confidiamo viva-
mente, s'intraprendano nuovi scavi con rigore di me-
todo e si riconquistino nuovi e preziosi documenti
della più vetusta civiltà volterrana : per modo che,
di fronte all' interesse, dirò così, mitologico e artistico,
che hanno sinora principalmente destato le antichità
di Volterra, cresca e prevalga l'interesse topografico,
etnografico e storico.

Gherardo Giiirardini.

altro guerriero barbato, che tiene pure nella sin. lancia e scudo,
portante per episema un toro. Ha in capo un elmo a visiera,
indossa corto chitone e regge con la dr. una spada per mezzo
di un balteo già sopraddipinto, ora cancellato. Dall'altro lalo
del cratere un guerriero- barbato e galeato stende con la dr.
una cnemide : ha il corpo riparato da un grande scudo, portante
per emblema uno scorpione. Dalla spalla pende la clamide. Una
sola gamba è munita di cnemide, un' altra ne è priva. — Il se-
condo vaso trovato nella stessa tomba è un cratere a colonnette,
alto m. 0,40. Da un lato una Baccante ammantata, col capo cinto
di tenia, ha nella sin. un tirso, nella dr. uno strano oggetto di
forma ovale, che è come in atto di porgere a una compagna.
Questa vestita di chitone e manto regge colla dr. protesa una
cista, coperta di un drappo. Ha i capelli raccolti in una cuffia.
Segue una figura bruttissima rovinata, con tenia attorno ai ca-
pelli e manto: fa cenno coli'indice della dr. alla prima compagna.
Dall' opposto del lato del vaso sono tre figure virili avviluppate
ne'manti: quella in mezzo ha la testa mezzo perduta, le laterali
hanno il capo ricinto di una tenia.
 
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