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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 8.1898

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Sogliano, A.: La casa dei Vettii in Pompei
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https://doi.org/10.11588/diglit.9302#0143

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269

LA CASA DEI VETTII

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contiene il focolare con accanto una vasca murata. In
questa cucina si rinvennero il 14 maggio 1895 pa-
recchi vasi di bronzo e di terracotta, insieme con altri
arnesi {Notizie cit., p. 234): si vedono tuttora in si tu,
sul focolare, un caldaio di bronzo posto sopra un tri-
pode di ferro, un altro tripode e una graticola anche di
ferro ; a terra, accanto al focolare, addossati alla parete
ovest e gli uni su gli altri, quattro vasi di bronzo
(fig. 13). Quivi stesso tornarono a luce due statuette di
marmo, le quali senza dubbio appartenevano alla de-
corazione del peristilio : la prima, alta m. 0,84, man-
caute della gamba destra, del piede sinistro e della mano
destra, doveva rappresentare Toseo, colla clava nella si-
nistra ma poi venne restaurata dagli antichi stessi con
riportarvi una testa di satiro dai capelli dipinti di
giallo. La seconda statuetta, alta m. 0,95, fu rin-
venuta in pezzi, e rappresenta Priapo, tutto nudo, col
capo coperto da una specie di cuffia, il quale elevando il
braccio sinistro, toccava probabilmente con la dritta
l'enorme fallo (lungo m. 0,11), che per essere perforato
serviva di certo come getto d' acqua. Il dio è affatto
privo di barba, e il suo volto, dal naso aquilino, è spic-
catamente realistico: a tal carattere si aggiunga la note-
vole magrezza della persona, dai flaccidi muscoli, e non
si troverà strana la ipotesi che in questa immagine
di Priapo siano adombrati i tristi effetti dell' onanismo.
Accanto a lui, un alto unguentario. Manca dell' avam-
braccio destro e delle dita dei piedi ; il braccio sinistro
fu rinvenuto distaccato dal busto. La testa, rotta in
due pezzi, il fallo e il pilastrino con l'unguentario si
raccolsero il 6 agosto iu 0 {Notizie cit., p. 352-53).
La descritta statuetta di Priapo ora si conserva nel
cubicolo w, comunicante con la cucina e decorato delle
solite pitture oscene rozzamente eseguite.

lliuscendo nell' atrio c, da questo si passava, per
tre vani muniti di porte, direttamente nel peristilio x:
manca quindi il tablino, e come tale poteva essere
adibita 1' ala settentrionale. Tutti e tre i vani d'in-
gresso al peristilio hanno soglie di lava, su cui sono
tuttora i cardini di bronzo ; e il vano centrale è di
una larghezza quasi tre volte maggiore di quella degli
ingressi laterali.

L'asse maggiore dell' ampio peristilio x non infila
con quello dell' atrio, ma corre invece dal nord al sud ;
e poiché il lato sud del peristilio presentavasi cieco,
cioè privo di stanze, bisognava presumere, per la di-

rezione dell' asse maggiore, che sul lato nord dovesse
trovarsi qualche importante ambiente, subordinata al
quale fosse la disposizione del peristilio. E il fatto
ha pienamente confermata questa giusta presun-
zione.

Il viridario y era circondato in tutti e quattro i
lati da un ampio portico, sorretto da sette colonne
(comprese le angolari) nei lati lunghi e da quattro
colonne nei lati corti : in tutto, diciotto colonne. Queste
sono interamente scanalate e rivestite di stucco bianco,
con capitello composito di stucco, in cui ricorre la
solita foglia di acanto con cauliculi e palmette, ter-
minato superiormente dall' abaco, decorato da un giro
di ovoletti. La parte del capitello rispondente al vivo
della colonna è dipinta in azzurro, da cui sporgono
le bianche foglie di acanto. La faccia inferiore del-
l' abaco è dipinta paonazzo, e la zona dei bianchi ovoli
è contornata da listelli gialli. Dell' epistilio è con-
servato in sita un beli' avanzo nella estremità sud del
portico orientale ; dal quale avanzo rileviamo che esso,
internamente, era rivestito d'intonaco a fondo bianco
scompartito in riquadrature, larghe quanto gì' inter-
colunni, divise da pilastrini ricadenti a piombo delle
colonne, in modo che questi ricordano i triglifi e le
riquadrature le metope. Nelle riquadrature la deco-
razione è formata da graziose fasce colorate, da cui
pendono festoni ; la qual decorazione riposa sopra una
fascia paonazza, ed è superiormente terminata da una
leggiera cornice di stucco. Esternamente poi, 1' epi-
stilio era rivestito d' intonaco giallo, in cui correva a
rilievo bianco di stucco un ornato a volute, coronato
da una cornice di stucco a rilievo.

Sulle colonne leggonsi le seguenti iscrizioni graffite.

Colonna angolare nord-est :

CHR.YSEROS

Portico nord, seconda colonna, a contare dall' an-
golare nord-est :

IOSIMVS

due volte ripetuto [= Zosimus\

OC CIILIIR FIICITII

Seconda colonna, a contare dall'angolare nord-
ovest:

AMITllIS
 
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