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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 8.1898

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Sogliano, A.: L' accademia di Platone: rappresentata in un musaico pompeiano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9302#0205

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393

IN UN MUSAICO POMPEIANO

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rappresentato Socrate, così fu proprio dei poeti della
commedia di mezzo ài rappresentare nel modo stesso
l'Accademia, e degli artisti lo inspirarsi a questo tratto
satirico. Vi è sempre a base, egli dice, la intenzione
dei comici di dileggiare l'austerità dei costumi e la
riunione quasi claustrale dei platonici (p. 172). Ma

i due musaici derivano da un originale comune? E se
all' adunanza rappresentata in questo musaico Albani
può convenire il nome di una scuola, perchè negarlo
a quella del nostro musaico ? La contraddizione è troppo
stridente perchè si possa notarla senza tener conto di
quanto s'intuisce ; ma non è detto nello scritto del

Fra. 1.

che perciò ? L'affermare che i poeti della commedia
di mezzo rappresentino la coscienza antica rispetto a
Platone e alla sua Accademia vale quanto dire che
Aristofane riassume i sentimenti degli antichi rispetto
a Socrate! Che gli artisti si siano inspirati a questo
tratto satirico delineato dai comici parmi un' afferma-
zione gratuita.

Venendo a considerare più da vicino la rappre-
sentanza del nostro musaico, il Chiappelli crede che
non si debba parlare di profonda attenzione prestata
dai discepoli alle parole del maestro, di un gvg%o-
Xd^siv xaì (fvn<fiko(To(peìv, mentre poi afferma che
questo sia appunto il caso del musaico di villa Albani
(p. 173 e 175). Ma di sopra non ha detto egli che

Chiappelli. Questi nel musaico Albani riconosce in
fondo una copia modificata nel senso, che, seguendo
tutti gli altri sei adunati attentamente la dimostra-
zione, che il loro collega fa sulla sfera, la idea di una
scuola vera e propria emerga alla prima; mentre degli
adunati nella rappresentanza del nostro musaico appena
tre prestano orecchio alle parole del maestro. Senza
dubbio, differenze esistono fra le due copie, ed il Pe-
tersen (l) non ha mancato di notarle. Ma, se era uso
degli artisti greci di copiare modificando, le modifi-
cazioni apportate non alteravano nella sostanza il sog-
getto rappresentato nell' originale. Il fatto stesso rile-

(!) R6m. Mittheil. cit, p. 331-32.
 
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