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UN VILLAGGIO SICULO PRESSO MATERA

NELL'ANTICA APULIA

I.

Matera e la Gravina.

Dalle ampie ed aduste pianure delle Puglie, lam-
bite dall' Adriatico, il suolo comincia ad elevarsi con
leggiere ondulazioni, sulle quali dominano colline roc-
ciose dette « murge », quasi preludio alle montuose
ed aspre regioni lucane. Colline e piani ondulati sono
spesso solcati da burroni più o meno profondi, aperti
dalle acque torrenziali che di tratto in tratto ne
rianimano il corso, e proseguono lentamente l'opera
secolare di escavazione della roccia. L'aspetto di questa
regione, intermedia fra la pianeggiante « marina di
Puglia » e le montagne interne, è assai simile a quello
di alcune contrade del Siracusano, come l'altipiano
di Modica, dove si incontrano i medesimi burroni, detti
in Sicilia « cave » ed in Puglia « gravine ». Una di
queste gravine, e non la meno considerevole, originata
da due torrenti che convergono verso il sud a foggia
di ipsilon e circoscrivono una parte di collina rocciosa
detta « Murgecchia », passa ad oriente della città di
Matera, e continua poi con varie tortuosità verso il
sud-est. Poco più giù di Matera, alla « Tempa Rossa »
il margine sinistro della gravina raggiunge 1' altezza
culminante, che è di cinquecento metri sopra il livello
del mare, mentre il fondo del torrente si trova in quel
posto a circa duecentoquaranta metri di elevazione, in
modo che la profondità del burrone è colà di due-
centosessanta metri. La città di Matera, centro im-
portante per l'industria agricola, la pastorizia e la
Monumenti Antichi. — Vol. VITI.

produzione di bestiame, è la prima della Basilicata
che s'incontri salendo dalle Puglie per la via di Al-
tamura. Essa è costruita per la maggior parte sul
fianco occidentale della gravina, in pendio fortemente
irregolare, e per una piccola parte sull' altipiano so-
vrastante. Come città, la sua origine non risale all' evo
antico, benché il trovamento di alcuni vasi italioti a
vernice nera, dentro lo stesso abitato, mostri che fin
dall' epoca classica doveva esistere colà qualche pago
o piccolo nucleo di abitazioni ('). Sui numerosi resti
di età preistoriche sparsi in tutto l'agro materano
si va da tempo fermando 1' attenzione dei dotti, con
vivo desiderio di più ampie e più metodiche ricerche
che finora non siano state fatte; nè mancano, sui
fianchi di quei burroni, grotte naturali con tracce dei
primitivi uomini dell' epoca litica. Tali caverne non
devono però confondersi coi numerosi gruppi di grot-
ticelle artificiali a sezioni quadrangolari, che non sono
di origine antichissima, e si vanno tuttodì scavando
nel tufo calcareo tenero che 1' azione dell' atmosfera
indurisce, per trarne materiale di fabbrica, e procu-
rarsi ad un tempo ambienti per depositi, per cantine ed
anche per abitazioni. Questo costume di aprire ed abitar
grotte nelle pareti rocciose si riscontra anche a Mo-
dica nel Siracusano, con la quale Matera ha grande
rassomiglianza in tutto 1' aspetto esterno.

(') Alcuni vasi di questo genere furono rinvenuti nella
stessa Matera durante la mia ultima dimora in quella città, e
si conservano presso il mio egregio amico cav. dott. Domenico
Ridola, benemerito raccoglitore di antichità materane.

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