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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 9.1899

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Milani, Luigi Adriano: Sepolcreto con vasi antropoidi di Cancelli: sulla montagna di Cetona
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https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0104

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sepolcreto con vasi antropoidi di cancelli sulla montagna di cetona

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In tutte queste tombe figurano, come è noto,
anche stoviglie di terra gialla a decorazione geome-
trica dipinta, imitate od influenzate parte da quelle
cipriote, parte dalle protogreche ('); mentre man-
cano ancora i più raffinati prodotti della ceramica
precorinzia o protocorinzia che fanno capolino nella
tomba delle Capanne. Tali prodotti si hanno già imi-
tati da fabbriche italiche nella tomba Mignoni del-
l'acquisto 1893 e dominano, imitati anche in buc-
chero nero e cenerognolo, nelle tombe a ziro di
Cancelli, essendo queste tombe come attardate su
quelle congeneri del Chiusino, e le ultime spettando,
secondo rilevai (v. sopra, p. 178) allo sviluppo delle
tombe a camera.

Date le qualità tecniche delle lekythoi della tomba
delle Capanne, non si può dubitare che sieno veramente
originali e di fabbrica greca : la più piccola (fig. 45),
senza essere di eguale fabbrica, corrisponde, per forma
e decorazione, con alcuni tipi soliti a rinvenirsi nelle più
tarde tombe vetuloniesi a cerchio ed in quelle a tumulo
da me assegnate allo scorcio del sec. Vili e ai primordi
del VII a. Cr. (2) ; la più grande (fig. 40) ha riscontro

(') Analoga è l'influenza esercitata dalla ceramica proto-
greca e cipriota in Sicilia, com' ò dimostrato dai vasi geomo-
trici di Licodia Eubea, fattici conoscere e illustrati dall'Orsi,
Ròm. Mittheil. 1898, p. 305-366.

(2) Nelle più antiche tombe vetuloniesi, come ad es. in quella
dei monili (Falchi, Vetulonia, p. 96, tav. VII) e in quella ben
nota del Duce (Notizie 1887) le lekythoi precorinzie mancano.
Esse fanno la loro comparsa posteriormente alla introduzione
degli skyphoi, delle kylikes e delle oinochoe protoelleniche a
decorazione geometrica, anzi posteriormente alle imitazioni lo-
cali di questi vasi in terra giallo-rossastra ed in bucchero fi-
gulino finissimo (cfr. la tomba del Duce e le nostre tombe di

invece con i tipi protocorinzi ventricosi del 1° periodo
della necropoli siracusana del Fusco, riportati dall'Orsi
credo meglio al sec. Vili che al VII a. Cr.

Così, senza pretendere di stabilire, allo stato pre-
sente degli studi, una cronologia irrevocabile, crederei
di potere approssimativamente assegnare alla prima
metà del sec. VII la tomba Mignoni (fig. 47), con
gli unguentari precorinzi di fabbrica italica; alla se-
conda metà dell'VIII quella delle Capanne (fig. 43),
con gli unguentari precorinzi di fabbrica greca, pro-
pabilmente insulare ; ai primordi del sec. Vili e al IX
le tombe congeneri in cui manca qualunque indizio
delle suddette importazioni protoelleniche, p. es. quelle
gemelle da me edite in Mus. ItaL, I, tav Villi a ;
finalmente al sec. X quelle con le maschere di bronzo,
applicate separatamente sugli ossuari, che diedero ori-
gine, secondo ho dimostrato, ai primi vasi antropoidi
del Chiusino.

L. A. Milani.

Cancelli, n. 3-5). Che le prime lekythoi vengano importate in
Etruria, non come prodotti ceramici, ma come recipienti per i
balsami e gli unguenti orientali necessari ai riti funebri, è
dimostrato per me all' evidenza dalla particolare loro giacitura
intorno alle teste dei cadaveri in due seppellimenti periferici
del tumulo della Pietrera (cfr. Notizie 1895, p. 501 sgg.).
Quivi ve ne sono a semplice decorazione geometrica e anche
a decorazione animale (cani ricorrenti). Due di esse corrispon-
dono perfettamente con il tipo di provenienza ceretana dato
dal Pottier, Vas. aut. du Louvre E 390, pi. 40, e che può ri-
tenersi di fabbrica o protoionica o protocorinzia (cfr. il tipo
siracusano esibito da Orsi in Notizie, p. 472). Dopo questi tipi
più antichi di lekythoi vengono gli aryballoi, ultimi gli ala-
bastra e i balsamarì a pera geometrici, che si trovano uniti a
quelli configurati protoionici e ai figurati protocorinzi (tumulo
delle Migliarine, v. Rend. Lincei 1895, p. 843; Not. 1894,
p. 344 sgg.).
 
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