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CAMAR1NA

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tante di Camarilla. La scoperta delle due braccia di
muro accresce fede a tale opinione. L'Acropoli avrebbe
così avuta una estensione di circa 45 ettari, equiva-
lente ad un quarto della superficie dell'intera città;
in condizioni analoghe si trovò Siracusa al principio
del V sec, messa a raffronto Ortigia coi quartieri
esterni.

Considerazioni sulle mura
e sul loro perimetro.

Ben poco, in complesso, ci è dato desumere dallo
studio delle mura, causa la loro distruzione; certa è
la necessità di rettificare il tracciato dello Schubring,
che viene diminuito, e con esso l'area della città. Dai
calcoli che io ho fatto lo sviluppo murario superava
di poco i 6 1 chilometri; era quindi il doppio circa
di quello di Megara Hyblaea, un quarto di Siracusa,
e doveva contenere da 15 a 20 m. abitanti nel periodo
del suo massimo fiore, cioè nella seconda metà del
secolo V ('). Ma una quantità di gente doveva anche
abitare sulle ridenti e salubri colline a levante della
città. Un proasteion, di cui esisteva qualche traccia
ai tempi del Fazello, e che è sopratutto affermato
dalla necropoli presso Scoglitti, doveva formare come
una testa di ponte sull'Hipparis e contenere una rag-
guardevole popolazione, data 1' estensione della sua
necropoli; la città quindi complessivamente doveva
contare intorno a 30 m. abitanti.

Osservazioni tecniche poche; le mura del fronte
orientale presentano tali caratteri di arcaismo da do-
verle senz'altro ritenere dell'epoca del primo impianto
della città, cioè del 599. L'età degli altri tratti
è dubbia, non essendone determinabile la forma e
l'aspetto.

11 Tempio.

Setenuissime sono le reliquie superstiti delle mura,
ogni traccia di mine interne della città è scomparsa
davanti agli avidi cercatori di pietra ; qualche cisterna
conica e massi sporadici ecco tutto.

(') Accetto in massima i calcoli diligenti del Beloch {La
popolazione delV antica Sicilia, Palermo 1889, p. 68J ; Le
città dell' Italia antica in Atene e Roma 1898, p. 2G3), seb-
bene e' possino sembrare a tutta prima eccessivamente bassi.

Nella collina, dove lo Schubring pone il tempio
d'Eracle, ho fatto eseguire diverse profonde trincee, ma
senza profitto ; dunque se un tempio d' Eracle esisteva,
è da ricercarsi altrove.

Invece, del tempio di Atena esistono reliquie di
qualche importanza, le quali erano ancor più rag-
guardevoli in passato, anche a giudicarne dal disegno
che ce ne lasciò l'Houel, e dalla descrizione del Bi-
scari (1. c.) : « altro di questo (tempio) non esiste
" che porzione delle mura laterali della cella, essendo
« stato senza portico; e dalla parte anteriore, che
« guarda il mare, esiste ancora un bel pavimento,
« dov' era 1' entrata, formato di ventiquattro pietre
« quadre, tutte uguali, e di gran mole, largo palmi 20,
« e lungo 30, corrispondente alla larghezza della
« fabbrica. Gli avanzi di queste mura sono ove più,
« ove meno alte, e formate di pietre grosse e riqua-
« drate ». Poco dopo il 1870, soppressa la chiesetta
esistente nell'interno, la cella antica subì una ulte-
riore devastazione per opera del sig. Fiorilla, che tolse
una quantità di massi per ampliare la sua fattoria.

Il tempio sorgeva al sommo dell'Acropoli (m. 45),
ed era tutto fabbricato di massi d'arenaria, coperti
nelle faccie esterne di una sottile camicia di stucco.
Era esattamente orientato, certo non era periptero, ma
non si può dire, se fosse puramente un vaóg iv na-
QutìruGiv, un prostilo od un anfiprostilo, non essendosi
trovate colonne abbattute intorno ad esso; è perciò
appunto più probabile la prima forma. Oggi resta
superstite soltanto una porzione della gradinata e del
muro di mezzogiorno; dal lato di ponente un vero
monte di blocchi abbattuti, che io seguii sino a m. 3,00
di prof, dal piano attuale dimostra una grande mina
dell'opistodomo della cella, il cui muro qui venne strap-
pato sino alle ime fondazioni, le quali non mi fu più dato
di riconoscere, malgrado profondi saggi ; di modo che,
mancando il muro terminale a ponente, come non mi
fu dato rinvenire tracce di quello di levante, manca la
esatta lunghezza dell'edificio; anche delle tegole mar-
moree di copertura, viste ancora dallo Schubring, a me
non fu dato raccogliere verun esemplare, nè frammento.
Negli scavi fatti lungo la gradinata di mezzogiorno
ho trovato una tomba bizantina, che aveva per parete
il secondo gradino, per fondo il piano del terzo ; essa
ci dà un' idea del livello del terreno nei sec. VI-VII
d. C, eguale in circa all'attuale.
 
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