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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 9.1899

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Taramelli, Antonio: Ricerche archeologiche cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0157

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RICERCHE ARCHEOLOGICHE CRETESI

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fatta nella valletta di Bobia mi rivelò soltanto traccie
di età greca o romana che si possono riferire, anche per
l'analogia del nome, alla Boebe, da Stephano di Bi-
sanzio (') attribuita al dominio di Gortyna.

Al dominio di Phaestos appartenne forse anche il
borgo e la necropoli di Kourtes, che si trova nella
parte inferiore del vallone di Potamitis, sboccante
poco sotto Phaestos nello Xeropotamos, o Letheos (2).
Questo importante insediamento venne esplorato dal
prof. Halbherr nel 1894, per quanto fu possibile in
quell'epoca di arbitrii e di sospettose diffidenze da
parte delle autorità turche, le quali, d'altro lato, non
seppero impedire che gran parte della necropoli fosse
saccheggiata dai contadini del vicino villaggio otto-
mano ed andasse miseramente distrutta (3).

La località, che venne da me pure esaminata, pre-
senta un tipo spiccato di insediamento primitivo; sulla
collinetta di Kourtes, isolata in mezzo alla valle del
fiume, doveva esser l'abitato, disposto a terrazze, di
cui restano le vestigia ; lungo i fianchi ripidissimi del
colle, ad occidente era la necropoli composta da pic-
cole tombe, scavate in parte nel fianco della collina,
in parte nel suolo ; tutte però eran costrutte in pietre,
murate senza calce, su una pianta presso a poco
a ferro di cavallo, provviste di una porticina e di un
dromos ed ergentisi a forma di cilindro, alquanto più
ristretto in alto.

(') Iloeck, Krela, I, 412; II, 434; Steph. Byz. ad. v.

(2) Anche nella divisione attuale, la quale almeno in parte
dev'essere, per il tramite della circoscrizione ecclesiastica, un
riflesso dell' antica, la parte bassa di questo vallone appartiene
alla provincia di Pyrgiotissa, mentre nella Cenuriotis è compreso
tutto l'agro Gortynio.

(3) Circa al nome da darsi alla necropoli di Kourtes parmi
troppo esile il sostegno che il Mariani trova per l'ipotesi che
esso sia 'Pi£tjvia. E vero che l'inscrizione recentemente trovata
dal prof. Halbherr e tuttora inedita, dice che la città di Ri-
zenia era presso a Goriyna, ma nulla ci autorizza a collocare
tale vicinanza in quella direzione. Forse al villaggio di Kourtes,
ai piedi del ■ massiccio dell' Ida può convenire il nome di
Pluvia — nóhg uctQÙ rag 'ì'i^ug (rov "Ida). Non conosco gli
argomenti pei quali lo Svoronos, nella sua recensione all'opera
del Mariani, ritenga spettare a Kourtes il nome di Pharae
('Aaxv, 23 giugno 1896, Atene), ma probabilmente devono avere
qualche valore se hanno condotto lo Svoronos ad escludere
risolutamente l'ipotesi del Mariani: Ilugà rtjf nqòg J. xrjg
TÓQivvog vsxqónohf Kovgug àév txeixo ìj Pluvia, u>g vnodérei
o Mariani, ùW al -Pagai. Ma Rizenia può essere in qualche altro
punto della Messarà. Quanti punti, con rovine di antichi centri,
da me traveduti in quel distretto, rimangono ancora senza
precisa denominazione!

Tale forma è evidentemente una derivazione dalla
tholos micenea, ma accenna già al passaggio da que-
sto tipo alla tomba a camera, passaggio che si rav-
visa in altre tombe di Creta, come quelle di Sidaro
Kephala, presso Krasi, ai piedi dei Lassiti, e che si
ravvisa nella stessa necropoli di Micene, in certe
tombe esplorate recentemente dallo Tsountas. Come
per la forma della cameretta, anche pel rito funebre
è questa necropoli un esempio notevole di transizione,
giacché come a Cnosso, ad Anopolis di Pediada, a
Staurakia, vi si hanno esempi del rito della incinera-
zione, accanto a quello dell' inumazione ; io credo
inoltre che la piccolezza di alcune tombe, del dia-
metro di m. 1,20, 1,15, 1,30, accenni ad un mo-
mento speciale nella evoluzione del rito, quando cioè
dall' inumazione si passò ad un probabile stadio di se-
poltura secondaria delle sole ossa già scarnite, dopo
una prima e provvisoria sepoltura, e da questa fase
a quella della vera xavdig omerica.

Anche la suppellettile ceramica, fornita dalla ne-
cropoli, e che ora è in gran parte assicurata al mu-
seo del Syllogos di Candia, è testimonio di questo
periodo di transizione e forma un interessante esempio
nella serie archeologica cretese.

Io non posso dilungarmi su questo proposito, non
avendo mezzo di offrire al lettore quelle illustrazioni
grafiche per le quali debbo inviarlo al lavoro dell'Halb-
herr e del Mariani, edito nel Giornale Americano di
Archeologia. Ma in base alle osservazioni che mi fu
possibile di fare, sia alla necropoli di Kourtes che al
Syllogos ricordato, mi pare possibile asserire che tale
suppellettile ceramica, mentre per la forma è par molte
parti una derivazione micenea, per i motivi decorativi
rientra invece in quel periodo « geometrico », che è
pure caratterizzato dagli accennati esemplari cretesi
di Prinià, di Anopolis e di Cnossos, illustrati dall'Orsi
in una sua Nota inserita nel giornale Americano (').

Uno dei più frequenti tipi di vasi di Kourtes
è una specie di biigelkanne, che da quella micenea
è direttamente inspirata, ma più schiacciata, col « falso
collo » e le due anse mal piantate, ed eseguita per
lo più senza quella cura che distingue i belli esem-

(') Orsi, Note on a mycenaean vase and some geometrie
vases of the Syllogos of Candia (Amer. Journ. of Archaeol.,
li ser., v. I, 1897), p. 251 sg.
 
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