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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 9.1899

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Taramelli, Antonio: Ricerche archeologiche cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0159

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dU1 RICERCHE ARCHEOLOGICHE CRETESI 302

Katoriza, che lancia verso il piano messaritico i suoi romana e se raccolsi alcuni dati topografici per lo

contrafforti settentrionali, declinanti con lieve pendio, studio di quell'acropoli e dell'acquedotto romano di

mentre precipita erta e selvaggia verso la spiaggia Gortyna, proveniente dalle falde del M. Ida a Zarò ('),

del mare libico, lasciando rare e brevi pianure co- non ebbi però la fortuna di incontrare alcun avanzo

stiere. che risalisse ad età più remota di quella a cui

In questa regione, che appare soggetta al domi- risale la grande inscrizione. Si è che gli strati bi-

nio di Gortyna teixtóeaaa (II. II, 646) ('), non man- zantini, romani ed ellenici che si sovrappongono allo

Fig. 2.

Pianta della grotta di Miamù.

carono le vestigia di civiltà primitive; e qui rammento
le scoperte di tombe a tholos, con suppellettile mi-
cenea, di Anoja Messaritica, illustrate dall'Orsi (2), a
cui devonsi aggiungere ora i rinvenimenti sporadici, fatti
dall' Evans, di sigilli in steatite, che portano dei se-
gni della serie pittografica (3) ed altri nei quali i
segni pittografici o simbolici si alternano con quelli
della serie lineare (4).

Non mi mancavano quindi le speranze e gli inco-
raggiamenti, quando mi recai ad H. Deca, per coa-
diuvare il prof. Halbhorr nella perlustrazione di quello
splendido campo di scoperte archeologiche che è Gor-
tyna. Tuttavia, se nella permanenza non breve in quella
regione riuscii a formarmi un' idea dello stato at-
tuale di alcuni dei monumenti di età romana o post-

(') V. Hoeck, Kreta, I, p. 152.

C) Orsi, Urne funebri cretesi {Mon. Antichi delVAccad.
dei Lincei, I, part. 2, p. 212, tav. 1,3).

(3) Evans, Cretan Pictographs, p. 18, fig. 18 «, ^.

(4) Ivi, p. 30, fig. 41, e Further discoveries, fig. 9, in
Journ. of Iteli. Stud., XVII (1808), p. 341.

strato miceneo devono essere molto alti in questo
campo, dove più che in qualsiasi altro luogo si dif-
fuse 1' elemento romano il quale rivelasi non solo nelle
rovine, ancora oggi, dopo tanti secoli imponenti, ma,
e più ancora, nel tipo degli abitanti; l'etnologo che
percorresse le strade dei villaggi Gortyni di H. Deca,
di Ambelousa, di Mitropolis, di Castellianah, sarebbe
colpito dalla presenza di tipi perfettamento romani,
dimostranti la persistenza del sangue romano in quella
regione dove i conquistatori si stanziarono più inten-
samente (2).

Ma se il suolo della città di Gortyna non mi fu
largo di antichità primitive, ebbi invece la fortuna
d'imbattermi in una grotta con avanzi di civiltà egea

(*) Le mie osservazioni sull'acropoli di Gortyna e sull'acque-
dotto romano della città si trovano raccolte in uno scritto, di
imminente pubblicazione nell'American Journal del 1900, nel
quale ho dato quelle poche fotografie e quegli schizzi che rac-
colsi nella mia perlustrazione.

(2) Questo fatto fu già osservato dall'amico dott. Lucio
Mariani in uno scritto inserito nella Illustrazione italiana
dell'a. 1897.
 
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