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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 9.1899

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Taramelli, Antonio: Ricerche archeologiche cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0167

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317 RICERCHE ARCI

stanza da Perama una località detta rat] yQiófìiXa,
dove si rinvengono cocci di vasi micenei.

Le frequenti traccie di coltura, sparsa nel paese
degli Axii, e la forte situazione della città, confer-
mano quanto ci è dato dalla esistenza dei miti che la
collegano a Minos ed a Cnosso (') e ne fanno uno
dei più antichi centri cretesi; anche la tradizione ri-
cordata da Erodoto (1. IV, 154), secondo la quale
Axòs sarebbe la patria di Batos, il fondatore di Ci-
rene, se si presenta come un duplicato di quella ri-
ferita a Corobios d'Itanos (2), attesta la nozione esi-
stente presso gli antichi di rapporti commerciali e di
imprese dirette da Cretesi alle spiaggie africane, verso
le quali ci conducono anche talune analogie archeo-
logiche, recentemente segnalate dal prof. Evans.

Lo scalo marittimo di questa regione deve cercarsi
verso la foce del nume Oaxes, ma anche la baia di
Astale, indicata dagli Stadiasmi, § 347, servì almeno
come di stazione navale.

.IfAHE FG.EO

Fio. !.'.

La Baia di Astalc.

Traccie di antiche vie si conservano nella valle
che da Melidoni sale verso la catena costiera, special-
mente nel valico prima di scendere alla costa, dove
si apre la baia, ora detta di Bali (fig. 9). Questa
baia, racchiusa da due lunghe scogliere, discretamente
ampia e profonda, tanto da dare accesso agevole ai pochi

)GICHE CRETESI 318

vapori, che la frequentano, è molto esposta ai venti del
nord, ma nel lato occidentale di essa sono due inse-
nature profonde, la più settentrionale occupata dal-
l' attuale ancoraggio di Bali ; la più interna, invece,
ora abbandonata, mi rivelò una grande quantità di fram-
menti ceramici, fra cui abbondanti le anfore romane,
che dimostrano la esistenza in quel punto di un
centro d'abitazione e d'uno scalo dove le piccole
navi mercantili antiche potevano rifugiarsi. In com-
plesso Astale sembra essere stato un punto di assai
minore importanza di Dion o Dium, che si trova
presso il promontorio dello stesso nome, all' ingresso
dell' ampia ed aperta baia di Heraklion ('). Ivi
almeno la baia è difesa dai venti del nord da una
scogliera, che si protende verso oriente e lungo la
costa scende a terrazze, dove sono frequenti traccie
di muratura antica, costrutta in emplecton e qua e là
ancora rivestita da pietre squadrate e spaccate. Questa
città, o scalo commerciale, che indubbiamente ha
avuto dal vicino promontorio il nome di Dion (Plin..
Ili st. nat., IV, 20; cf. Hoeck, Kreta, I, 396), deve aver
servito come luogo di rifugio per le navi che appog-
giavano ad Heraklion, e fu anche il porto, o uno dei
porti di Kyteon, da riferirsi a Paleokastro di Rogdià,
dove le navi stesse erano troppo esposte ai venti di
nord-est, e deve aver avuto, oltre a banchine per
comodità di carico e scarico delle navi, delle quali
si vedono ancora traccie nella spiaggia, anche grandi
cisterne per il rifornimento di acqua ai navigli (iìg. 10).
Una di queste cisterne, colle pareti in muro composto
a diamiclon e rivestito di uno spesso strato d'intonaco
di coccio pisto, si conserva presso la spiaggia, a ridosso
di una piccola sporgenza a penisola, sulla quale è una
terrazza di m. 4 X 5, probabile resto di un tempio.
Anche sull'area di Dium, come in altre località vicine,
presso Armirò, ed altrove nella parte centrale ed orien-
tale dell'isola, le rovine di costruzioni marine dell'età
classica si trovano sotto acqua, e non solo quelle che,
come naustasmi, banchine, moli, sono opere portuali,
e che appunto per ciò furono costrutte colle fondazioni
nell'acqua, ma altre costruzioni, come cisterne, templi,

(1) Steph. Byz. "0«fo?, e Scylax, Peripl. pag. 19. Cf. Hoeck,
Kreta, I, 397.

(2) Knapp, Corobios von Itanos (Philologus XLVIII, (1889,
pag. 498 seg.). Cfr. Svoronos, Numismatique de la Crete, p. 33;
Stndniczka, Kyrene, pag. 129 seg.

(') Dion non devo essere stato esclusivamente un porto
della regione di Axòs, dalla quale è separato dai dirupati con-
trafforti dello Strumbula, ma un punto di riparo per le navi
che commerciavano colla popolazione di queste valli e forse di
Kyteon.
 
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