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389

RICERCHE ARCHEOLOGICHE CRETESI

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comprende tuttavia che, specialmente all'età imperiale,
la città romana, deve essere stata vastissima, con
tempi e con un foro sull'alto del colle, adorno di statue
e basi onorarie, specialmente dedicate a Traiano im-

ampliare la città e fornirla di tutti quegli agi che
entravano nelle loro abitudini. È all'epoca del teatro
che risale, anche l'acquedotto di Lyttos,'da non con-
fondersi con quello di già veduto da altri visitatori

Schizzo topografico dell'acropoli di Litio-

Fig. 39.

Schizzo topografico di Lyttos, del prof. Lucio Mariani.

peratore ed a Plotina di cui rinvenne numerosi esempi
l'Halbherr (1). La vastità di Lyttos romana e la sua
importanza si comprende non solo dalla imponenza di
alcune rovine e dalla loro estensione, ma dalla vastità
del teatro, che, ben conservato all'epoca del veneziano
Onorio Belli, tanto da rendere possibile un rilievo
topografico, ora è quasi irriconoscibile, invaso come
è dagli orti di limoni e di aranci; esso però doveva
essere in gran parte scavato nella roccia ; solo le due
ali della cavea e la scena erano costrutte col solito
sistema di grossi, muri di emplecton, rivestito nelle
due faccie da scaglie di pietra di mediocri dimensioni.
Oltre al teatro, poco lungi dalla cima, si notano gli
avanzi di una grande costruzione romana, che parrebbe
o una villa o meglio una parte di una caserma.

La solidità di questo edifìcio mostra che esso do-
veva appartenere a buona epoca romana, quando i
conquistatori, da lungo tempo padroni dell'isola, spogli
di qualunque preoccupazione, poterono costrurre ed

(') Op. cit., inscriz. n. 1-4.

nelle vicinanze della città, che da Leontari, per la valle
dell'Aposelemi, conduce al porto di Chersonisos (!).

Come sono scomparsi gli edifici di Lyttos città
dorica e romana, scomparve anche il materiale decora-
tivo e la suppellettile artistica che qui, come nelle altre
metropoli dell' isola, non doveva mancare. Non è pos-
sibile stabilire quali delle statue d'incerta provenienza
cretese, che si trovano nei musei d' Europa, siano state
tolte dalla montuosa Lyttos, è certo solo che qui, nel
Foro, non dovevano mancare le statue imperiali, cor-
rispondenti alle varie basi onorarie ivi rinvenute dai
vari esploratori. A Lyttos, come a Gortyna, come
dovunque, le statue, i rilievi ecc. subirono la sorte
dei monumenti che decoravano; travolti nelle rovine,
e spezzate, o furono usate come semplice materiale di
costruzione, in epoca di barbarie e d'ignoranza non an-
cora totalmente scomparse, altre bruciate nei forni da

(') L'acquedotto di Lyttos, come dirò più sotto, da me
esaminato nella sua parte superiore, prende le purissime acque
che scaturiscono presso alla cima di Krasì sul Lassithi, nel-
l'alta valle di Avdù e le accompagnano, con alcune opere
veramente grandiose, sino a Lyttos.
 
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