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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 9.1899

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Taramelli, Antonio: Ricerche archeologiche cretesi
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https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0217

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RICERCHE ARCHEOLOGICHE CRETESI

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1' altra verso Malia, alla regione al sud dei Lassithi ;
e quell' altra che congiunge la città col suo porto,
presso S. Nicolò, ed infine quella che, attraverso il
piano di Lakonia, tragge verso il Mirabello, la quale,
al Khani, detto di Peponi, presenta, come al passo del
Katharo Metochi, una difesa nei due lati, rinforzata
da due muri che si dipartono ad angolo retto for-
mando una fronte di sbarramento verso quelli che
movevano da Goulàs.

All' Evans riesce difficile spiegare in qual modo
tanto queste difese della via del Mirabello come quelle
sulla via dei Lassithi sembrino fatte per sbarrare la
via ad un assalitore che muovesse da Goulàs, mentre
parrebbe che i padroni di questa imponente città, do-
vessero avere il dominio esteso anche sui piani di
Lakonia e dell'acrocoro Lassithico. Ma io ritengo che
tutte queste vie, intercorrenti tra Lyttos e Goulàs,
tra Goulàs ed il Mirabello, tra Goulàs e la Larissa
orientale Hierapydna, siano una prova dell' unità di
dominio in tutto questo distretto, che costituì la prei-
storica AvxrCa, di cui Goulàs fu uno dei centri, forse
il più importante. Per poter avere il possesso libero
di tutto questo montuoso ed intricato territorio, fu
necessaria, come nella regione del Copais, una rete
di strade, le quali, data la natura della civiltà mice-
nea, e la precarietà delle condizioni politiche di quel-
l'epoca ed i possibili rapporti ostili tra comunità, anche
vicine ed affini, dovettero essere fortificate e nell'unico
modo in cui il fortificare era a quei tempi possibile
o razionale, cioè contro un assalto proveniente dal
basso.

Coloro che avevano eretto la grandiosa città di
Goulàs ed avevano allacciato per mezzo di grandiose
linee di comunicazione questo loro centro fortificato coi
prossimi piani di Lakonia e Mirabello e la ferace
zona costiera degradante alla sponda dell' Egeo, come
anche col vallone ridente di Kritzà e cogli elevati
piani dei Lassithi, dove era la pingue ed invidiata
ricchezza degli armenti di ovini e di bovini, dovettero
ben pensare al pericolo che i nemici, sbarcati in qual-
che punto del riparato golfo di Mirabello, e respinti
indietro dalla poderosa posizione della città fortificata
di Goulàs, si avanzassero nell'interno del dominio,
dilagando lungo le vie da loro stessi tracciate e cer-
cando di tagliare fuori la capitale del distretto dalla
campagna e dai pascoli che la nutrivano. Quindi si

Monumenti antichi. — Voi. IX.

comprende la ragione di tutte quelle opere di fortifi-
cazione, scaglionate lungo le dette vie e destinate a
sbarrare il passo e contendere il progresso all' invasore.

Nulla io ho da aggiungere a quanto 1' Evans rife-
risce di quella mirabile città micenea che è Goulàs.
dopo quelle poche osservazioni da me inserte nella
esposizione data dal Mariani (') e specialmente dopo
l'ampia trattazione dedicatavi dall'Evans stesso (2) che
sulla vetusta acropoli ritornò successivamente, prima
e dopo il mio viaggio, completando e rettificando in
qualche punto le mie rapide osservazioni. Solo mi per-
metto di ricordare che le successive perlustrazioni fatte
dall' Evans e dal Myres lasciarono nei due visitatori
la stessa impressione di grandiosità da me riportata
nelle due giornate della mia permanenza lassù, la quale
impressione deve essere stata provata anche dagli an-
tichi scrittori (fig. 49 e 50) ; e 1' Evans suppone che
un riferimento alle rovine di Goulàs, solitarie e quasi
abbandonate nell' età storica, debba essere contenuto
nel passo di Diodoro (V. 70, 6) che rammenta la città
che Giove fondò nsqì Ttjv Jixzav e della quale an-
cora al suo tempo (eri xcd vvv) si scorgevano le
traccie delle mura delle fondazioni. Alla mia disamina
del luogo sono occorse alcune traccie di frammenti di
terrecotte greche arcaiche, nella prossimità della chiesa
di H. Antonis, quindi mi si fissò nella mente il con-
cetto che, benché qui la parte prevalente delle rovine
sia micenea, e forse anche in parte premicenea, pure
è possibile che la città sia vissuta ed abbia avuto
abitatori anche in epoca classica. Parrebbemi quindi
accettabile l'ipotesi che mi si era dapprima affacciata,
come all' Halbherr (3) ed al Mariani essere Goulàs
la Aaro) (.uaóytioq, o più antica, da opporsi alla
Aceto') TTQÒg Ka/xaga, situata nelle vicinanze del porto
di S. Nicolò. Nulla impedisce di ammettere che ac-
canto alla città marittima, abbia continuato a vivere
la città antica, anzi nel trattato colla città di Zeus
sono ricordate le due Aaxm ed entrambe trattanti i
comuni affari nel tempio di Eileithyia, posto in una
località intermedia tra di esse. Ma, imitando Evans,

(i) Op. cit, p. 103 dell'estratto.

(*) Evans, Goulas, the city'of Zeus {Ann. of Brìtish School
of Athen, 1895-96). S. Remach, La Orile Myccnienne (An-
thr apologie, 1894, pag. 407).

(3) In Antiquari), 1893, p. 198.

(4) Op. cit., p. 103 e seg.

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