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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 9.1899

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Orsi, Paolo: Pantelleria
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https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0243

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469

PANTELLKRIA

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di tutta codesta categoria sono di forma anulare, im-
postate per lo più verticalmente, qualche volta anche
orizzontalmente ; poche sono le amigdaloidi orizzontali
(esempio fìg. 19), applicate al labbro di pentole che
dovevano essere semiovolari.

Lo scodellone ansato tìg. 3, trova un perfetto cor-
rispondente nei Sesi (fìg. 31 e 27); a forme eguali si
riferiscono talune porzioni di pareti; esso è stato ri-
prodotto in esemplari minuscoli (fìg. 1, 2), che non
potendo avere un uso pratico si devono ritenere gio-
cattoli ; imitazioni che troviamo anche nella ceramica
dei Sesi (fìg. 25).

Non dovevano mancare le capeduncole, o ciati, in
altri termini le basse ciotole per attingere e bere ;
nessun esemplare completo ci è pervenuto, ma non è
difficile la ricostruzione dai grandi frammenti fìg. 5
e 20, e da altri, dai quali si vede che taluna di esse
era munita di alta ansa; non credo di andare errato
attribuendo ad una di codeste anse il finimento supe-
riore bicornuto dato alla fìg. 18. Ad una specie di
bassa zuppiera o bacinetto spetta il grande frammento
tìg. 16a, coli'orlo dentellato per impressioni nella creta
fresca, e munito internamente di anse anulari oblique ;
ne do la ricostruzione, certa, alla fìg. 16 b. Ad un se-
condo esemplare minore allude un altro frammento.
Unico nel suo genere è il frammento di base o piede
conico fìg. 28, pertinente ad un vaso, del quale ci
resta oscuro lo sviluppo superiore, probabilmente bi-
conico secondo riscontri con altro dei Sesi.

Per ciò che concerne la decorazione è detto tutto,
affermando, che non ne esisteva affatto ; non cordoni,
svolazzi od altri fregi in rilievo, non ornati a graffito
ed a stampo ; appena in un unico e piccolissimo coccio
(tìg. 21) una breve serie di denti di lupo graffiti. Era
dunque della gente, che non conosceva l'ornamenta-
zione a stampo dei Presiculi di Stentinello e della
Moarda, quella a colore dei Siculi del 1° periodo, i
rilievi propri al 2°, nè la graffitura ; si direbbe un po-
polo rimasto isolato e staccato dai suoi affini, che si
accontentò di poche forme vascolari, sobrie, semplici
e modeste, quelle stesse che egli introdusse al suo
primo arrivo nell' isola, e che non pertanto tradiscono
la parentela dei loro fabbricatori, con altri grandi rami
di una vastissima famiglia etnica.

Sono i rapporti e le comparazioni, non limitati a
pezzi casuali, ma a serie, che ci mettono in grado

di fare tale affermazione. E questi raffronti, per non
dilungarci troppo, e perchè abbiano un giusto valore,
converrà limitarli a quelle regioni, dove tutto induce
a credere si sieno adagiate tribù affini ai Cossyresi
primitivi; intendo dire l'Africa, la Spagna, e la Si-
cilia. Se non che per l'Africa siamo pressoché all'oscuro ;
e ben vero che per opera degli archeologi francesi
si comincia ora a conoscere i monumenti primitivi
della Tunisia e dell' Algeria, ma una vera esplora-
zione interna dei medesimi manca ancora, in quanto
nulla sappiamo della suppellettile che contenevano,
della civiltà che rappresentavano. Precorrendo le con-
clusioni etnologiche io dirò, che i Cossyresi neolitici
appartengono a quella vastissima famiglia iberica che
partita dalle coste settentrionali del continente afri-
cano, invase tutto il sud-ovest dell'Europa; anzi tutti
i costruttori dei dolmens appartengono ad essa. Riser-
vandomi di meglio svolgere più avanti tale tesi, ri-
chiamo qui 1' attenzione sul fatto generalmente am-
messo dagli archeologi, che tutte queste popolazioni
abbiano avuto un patrimonio comune di talune forme
vascolari ('). Pur tenendo d'occhio i paesi più pros-
simi a Pantelleria, non mancheremo di estendere le
nostre comparazioni a quelli altri più lontani, pei quali
è ormai generalmente accettata la occupazione da parte
della stirpe mediterranea.

Ho già accennato ai bottini semiovolari ed alla
loro diffusione negli strati primitivi della Sicilia e
della Spagna ; un' altra forma veramente caratteristica
e tipica sulla quale conviene insistere è quel vaso a
fondo convesso, ad elevazione cilindro-concava, con o
senza anse, il quale a seconda delle sue dimensioni,
non mai troppo grandi, può denominarsi recipiente
da contenere acqua, come bicchiere per bere. La nostra
stazione ne ha dato molteplici esemplari, sieno essi
mezzani o piccoli, con o senza anse (fìg. 7, 9, 10, 17).
Piccoli esemplari, in forma e dimensioni di tazze an-
sate, hanno dato quasi tutte le necropoli sicule del
1° periodo (2), di dimensioni mezzane senza anse si
contano per centinaia nelle stazioni eneolitiche d'ella

(') Pigorini, Bullettino di Paletnol. Hai. VII, p. 33.

(2) Castelluccio, Bullettino Paletti, a. XVIII, tav. II 3;
IV 18. Melilli, ibidem a. XVII, tav. V 19, 24, 27. Cava Scc-
chiora presso Melilli. Orsi, Dì due sepolcreti siculi nel terri-
torio di Siracusa, tav. II.
 
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