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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 9.1899

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Orsi, Paolo: Pantelleria
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https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0250

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483 pan'

Sese n. 30. In vicinanza del mare, un buon mezzo
chilom. ad occidente del Soso Grande. È megalitico,
elittico, di grandi dimensioni (m. 8,70 X 8,40 X 2,40
alt.), per metà franato, con tre gallerie equidistanti.
Nel lato ruinoso di questo Sese si osserva molto bene
l'involucro interno, distante da quello esterno in. 0,90-
1,20, e formato di pezzi mediolitici, mentre l'inter-
capedine fra le due fasciature, non meno che il vivo
dell' opera sono colmati di pezzame mozzano e piccolo.

Fu questo il primo Sese nel quale parventi poter
tentare con qualche profitto una esplorazione delle
celle sepolcrali, alcune delle quali apparivano franate
in data molto antica, anteriore forse ad ogni spoglia-

ri

Fio. 27.

iLERIA 484

terno della cella. La quale è a tholos con piano leg-
germente concavo selciato di grandi massi; in ossa
non trovai che poche altre ossa umane spettanti, credo,
allo scheletro cui si riferiscono le prime.

La galleria sud-ovest è alquanto più lunga (m. 3,05),
compresa la tholos (m. 1,49 X 1,37 X 1,70 alt,);
questa conservava sul fondo uno strato nero di ter-
riccio, con mucchietti di ossa umane bene accertate,
ma assai decomposte ; presso 1' entrata di essa raccolsi
i rottami di un vaso a doppio couo, simile a quelli
cotanto caratteristici delle necropoli siculo del 2° pe-
riodo (tav. XVII, fig. 29).

Sese n. 31. Giace un 200 metri più a sud del
precedente ; è elittico (m. 9,70 X 7,00 circa), con cinque

Fig. 28.

zione. 1 risultati che io ho ottenuti in questo ed in
pochi altri Sesi superano di gran lunga quello che
era stato ottenuto da tutti insieme i precedenti esplo-
ratori di Pantelleria, e costituiscono i primi dati di
fatto per conoscere la civiltà del popolo, che lasciò
codesti monumenti. La galleria di sud-est era lunga
m. 2,75 X 0,65 di larg. e la celletta misurava m. 1,05
X 1,31 X 1,25 alt., era cioè angustissima. Nella gal-
leria colma di terra, ed in parte diruta segnalai ossa
recenti di piccolo mammifero, e di sotto, ossa umane
antiche, nettamente distinte dalle prime anche per
lo stato di conservazione assolutamente diverso; as-
sieme ad esse raccolsi la metà di una rozza cuspide
di ossidiana, e poi il frammento di una scodella co-
nica ansata, che doveva esser eguale all'esemplare
intatto del Sese 31 (tav. XVII, fig. 31). Non posso
dire, se il morto ed il vaso fossero in posto, o, come
panni più verosimile, fossero stati spostati dall'in-

gallerie di assai diseguale profondità ; poco più della
metà è franato; ne unisco la pianta (fig. 27).

Atteso il suo stato di franamento parvemi utile
una esplorazione radicale del medesimo, anche a ri-
schio di sacrificare il Sese, parzialmente distruggendolo,
levando una parte della calotta superiore. La galleria A.
brevissima (compresa la cella m. 2,20), fu negativa.
Invece la galleria B mi diede buoni risultati ; lunga
in tutto m. 5,40, larga solo m. 0,55, pericolosissima,
essa presentava grandi difficoltà, così che dovetti pro-
cedere alla esplorazione, levando tutta la parte supe-
riore del Sese ; nè era perciò men difficile l'indagine,
trovandosi i miei operai nel fondo di un imbuto di quasi
cinque metri, i cui fianchi ogni momento franavano.
La piccola tholos (diam. m. 1,90 X 1,65 X 1,70 alt.)
aveva il suo deposito intatto; un solo scheletro ada-
giato, gli arti rattratti, col cranio a ponente ed i piedi
verso lo sbocco della galleria era ridotto in pessime
 
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