Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 9.1899

DOI Artikel:
Orsi, Paolo: Pantelleria
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0260

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
503 PANT

credenza che però ha ultimamente avuto una larga di-
mostrazione per opera del Sergi (') il banditore della
teoria mediterranea. Una grandissima stirpe etnica,
detta appunto mediterranea o emafricana, in epoca
remota si distende dall'Africa settentrionale sull' Eu-
ropa meridionale ; essa ha varie grandi ramificazioni ;
una dall' Egitto per Creta si sarebbe distesa sulla
Grecia e vi lasciò la cultura egeo-micenea, e questi
sarebbero i Pelasgi che toccarono anche l'Italia meri-
dionale. Meglio informati, anche per il connubio con
tradizioni classiche, siamo circa le sue diramazioni
occidentali, cioè gli Iberi ed i Liguri. Gli Iberi han
dato nome alla penisola spagnola, ma devono aver
pure toccate le isole ; per le quali passarono, a quanto
pare, in un momento successivo i Liguri, che poi oc-
cuparono la Francia Meridionale, l'Italia Superiore e
Centrale compreso il Lazio e forse l'intero displuvio
del Tirreno ; le forme craniali antiche di queste regioni
rispondono pienamente alle iberiche ed alle nord-afri-
cane. Così in un tempo certamente lungo, per i tre gran
ponti di Gibilterra, della Sicilia Sardegna, e di Cipro e
Creta, le tre famiglie sorelle dei Pelasgi, degli Iberi e
dei Liguri si adagiarono nell'Europa meridionale dove
noi gli troviamo all' alba dei tempi storici colle loro
civiltà ben determinate, che hanno una tinta fonda-
mentale comune. Non è solo l'unità del tipo fisico, spe-
cialmente craniale, studiata e riconosciuta dagli antro-
pologi, in contrade così discoste, che depone a favore
della comune origine, ma anche una quantità di docu-
menti archeologici ed il rito funebre, che per i Medi-
terranei è e resta sempre la deposizione in una camera
naturale (grotte) od artificiale ; quindi, a seconda delle
varie regioni, dei diversi ambienti geologici, delle varie
attitudini sviluppate dalle singole famiglie e loro sud-
divisioni, dei diversi momenti di civiltà, noi abbiamo
le grotte artificiali della Spagna, della Sicilia, della
Sardegna e di Cipro, i dolmens dell'Africa, della Cor-
sica, della Francia, i Sesi di Pantelleria, i Nuraghi
della Sardegna, le tholoi della Grecia. La civiltà greco-

(') Lascio i minori articoli preparatori, e cito solo l'opera
definitiva: Sergi, Usprung uni Verbreitung des mittellaen-
dischen Stammes (trad. Byghan, Lipsia, 1897); l'aver avuto
subito una traduzione tedesca denota il pregio del libro. Veg-
gasi anche dello stesso autore: Arii e Italici, attorno ali I-
talia preistorica (Torino, 1898), libro rivoluzionario in fatto di
paletnologia, ma che contiene molto teorie giuste, per quanto
nuove ed ardite.

LERIA OV±

micenea è la più elevata e fastosa manifestazione della
cultura mediterranea, la quale raggiunse un grado così
cospicuo, e per 1' ambiente in cui si svolse e per il
fortunato concorso di molti fattori esterni che altrove
mancavano.

Invece la cultura di Pantelleria è umile, bassis-
sima; sieno iberici o liguroidi gli uomini che la rap-
presentano, essi vennero a trovarsi in uno stato di
isolamento, in un terreno ingrato e sfavorevole ad
ogni sviluppo, di guisa che essi rimasero stazionari,
ne pervennero mai all' uso del metallo ; le circostanze
locali determinarono però il sorgere di monumenti se-
polcrali di una forma speciale, i Sesi, nel cui interno
si aprono le piccole MXoi, che i fratelli Pelasgi svi-
lupperanno cotanto sontuosamente. Non lunga deve
essere stata la vita di questo piccolo popolo, perduto
in mezzo al mare: fra la età dei Sesi, ed i primi
tempi storici di Cossyra v'è una grande lacuna, che
costituisce una incognita, non contenendo l'isola alcuna
traccia di civiltà del rame o del bronzo. Pare dunque
che il popolo dei Sesi dopo pochi secoli di esistenza
si sia spento, e che l'isola sia rimasta disabitata fino
a che i Semiti di Cartagine vennero a prender pos-
sesso di essa.

III. COSSYRA STORICA

Il fragile legno dei primi navigatori, come il pode-
roso piroscafo moderno, che dalle coste africane intenda
raggiungere la Sicilia occidentale, incontra a mezzo
la sua rotta, nel centro del Mediterraneo, un nero iso-
lotto uscito per azione vulcanica dal fondo del mare ;
di forma conica, che raggiunge in vetta alla Monta-
gna Grande la notevole altezza di m. 850, a contorni
frastagliati, e con una periferia di chilom. 45, Cos-
syra fu fin dai tempi delle prime navigazioni, come
lo è oggi, un prezioso segnale alle navi che in quel
quadrante solcano da settentrione a mezzodì, o da
levante a ponente il Mediterraneo. Oggi in fatto, in
tanta perfezione di mezzi nautici, il grande semaforo
di S. Elmo segna e nota uno per uno tutti i legni
d'ogni nazione che attraversano da Gibilterra a
Suez il gran mare, perchè appunto l'unica buona
rotta batte nell' isola nera, che ben maggior impor-
 
Annotationen