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559

caverna naturale con avanzi preistorici

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di Semele conservato al Museo di Berlino (')• La no-
stra terracotta rappresenta adunque in gruppo Semele
e Dionysos, e ci porta alla conclusione che l'antro
fosse consacrato a queste divinità chtonie.

Che il culto, e quindi una certa frequenza di vi-
sitatori nella grotta, pari a quella non grande di og-
gigiorno, siano perdurati fin nell'epoca romana, atte-

III.

La palafitta.

Le nostre figure 7 e 8 dànno una idea dello svi-
luppo planimetrico ed altimetrico del sistema tenuto
dai primitivi frequentatori dell'antro nel costruire la
palafitta.

stano le monete di bronzo raccolte in numero di cinque
negli strati superiori. Due di esse sono ossidate ed
irriconoscibili, delle altre tre ecco la descrizione:

a) M. Testa di Apollo coronato d'alloro, a dr.
(dietro vi è un simbolo incerto). i$ MAMEPTINflN
Marte (Mamers) in piedi a sin. col braccio sin. pog-
giato all'asta, e lo scudo a sin. (nel campo a destra

II— 7t£VT<xXlTQ0v).

b) M. Asse unciale della repubblica romana,
che ha al diritto Giano bifronte e il segno di valore I,
al rovescio la prora di nave.

c) M. Oncia battuta, rispondente al sistema
dell'asse unciale, con la testa di Pallade (secondo altri
di Roma) galeata a dr. ed al r) la prora di nave con
sopra la leggenda ROMA.

Dai medesimi strati ebbi pure un piccolo anellino
di bronzo a semplice cerchiello, di età indefinibile.

(') Gerhard. Elruskische Spiegel, I, 83 ; Mon. dell'" Inst.,
I, 56 ; Baumeister, Denkmàler, fig. 557.

Grossi ma corti pali ritti, ottenuti da tronchi
di rovere rozzamente acuminati ai capi con colpi di
accetta, erano confitti nel limo cretaceo del torrente,
per servire di appoggio ognuno a due correnti che
costituivano due lati di una impalcatura quadrango-
lare. Ciascuno dei rettangoli, presso a poco quadrati,
formanti l'insieme della palafitta era, rispettivamente
a ciascuna coppia di lati, normale e parallelo all'asse
della caverna. E poiché a ricoprirne tutta l'area con
questo metodo occorreva creare un sistema a scac-
chiere, in cui ciascun quadrato fosse centro di altri
otto, quattro per angoli adiacenti e quattro per an-
goli opposti, e ciascun palo ritto non poteva offrire
aPP°ggi° che a due soli correnti, conveniva appaiare
i ritti ora in senso normale ora in senso parallelo
all'asse della costruzione.

L'appoggio dei correnti sui ritti era ottenuto la-
vorando il ritto in modo che il grosso di ciascun palo
restasse molto più vicino all'apice superiore che al-
l' inferiore, verso il quale la rastremazione era a volte
 
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