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563 CAVERNA NATURALE

erano ancora allineati e disposti a pile, che estrassi
in gran parte con le mie mani dalla più profonda
rientranza della parete rocciosa, nella trincea poste-
riore, dietro l'altare di s. Michele; rientranza che offriva
come un ripostiglio naturale ad un simile deposito.

Nel tempo in cui la grotta stessa fu frequentata
dall' uomo preistorico, la palafitta ne ricopriva tutta

CON AVANZI PREISTORICI JU1

ad appoggiarsi contro la parete sinistra dell'antro, si
scavò ivi a poco a poco un letto più profondo, rac-
cogliendovisi tutta e lasciando all'asciutto la parte
destra, dove limo e detriti s'insaccarono nella parte
inferiore della palafitta, la ostruirono, e col soprav-
venire di nuovi depositi fluviali essa finì per rimanere
interrata.

intera la spaziosissima camera. Perciò io credo che
non potesse trovarvisi come oggi una parte asciutta
ed una occupata dal torrente, ma che il terreno asciutto
sia il risultato dei detriti ed avanzi accumulatisi
nell'antro e rimasti da un lato. L'acqua, dapprima,
doveva scorrere solamente al disotto della palizzata,
ed avendo un letto più largo assai, era proporzional-
mente più bassa. È difficile, per ragioni geologiche,
credere che essa si manifestasse soltanto dopo che
la grotta cominciò ad essere frequentata, e che si
riparasse al nuovo inconveniente costruendo la pala-
fitta. Qualunque sia stata la ragione che determinò
la frequenza dell' uomo nell' antro, questa deve aver
portato di conseguenza la costruzione della impalca-
tura lignea che rialzava al disopra del pelo d'acqua
il piano della prima camera. Ma tendendo l'acqua

IV.

La suppellettile.

1. La Ceramica.

La quantità di avanzi ceramici da me raccolti è
tale che fa concludere alla più grande abbondanza
di questa suppellettile presso i cavernicoli della Per-
tosa. Ma sventuratamente la conservazione non andò
di pari passo con la quantità. Se i piccolissimi va-
setti, quasi nascosti e collocati a pile nelle anfrat-
tuosita della roccia, si salvarono interi, i vasi grandi
furono rinvenuti in pezzi dispersi qua e là, ed i nu-
merosi frammenti perduti per sempre, trascinati chi
sa dove dal torrente, hanno reso impossibile di tirar
 
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