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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 9.1899

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Patroni, Giovanni: Caverna naturale con avanzi preistorici: in provincia di Salerno
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https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0310

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603

CAVERNA NATURALE CON AVANZI PREISTORICI

604

dei fatti, benché la interpretazione ed il valore rela-
tivo da assegnare a ciascuno possano essere diver-
genti.

Prima di passare all'ultimo e, secondo me, più
importante gruppo di analogie, quello offertoci dagli
strati siculi, notiamo ancora un confronto isolato, che
è evidentemente da spiegare come una persistenza di
forme tino in epoca tarda.

L'ansa a setto mediano che abbiamo vista appli-
cata al boccaletto di Pertosa, fig. 20, si rinviene, più
sviluppata e spesso munita di cornetti, in una nume-
rosa serie di tazzine d'impasto dell' Italia meridionale,
del Lazio e dell' Etruria. Esemplari delle ultime
provenienze possiede tra gli altri anche il Museo
preistorico di Roma. Da strati di Clima anteriori alla
fondazione della città greca proviene quella che è forse
una delle più antiche fra le tazze di tal genere,
e che io pubblicai nel Bull, di paleln. il., 1899,
p. 192-193.

Veniamo ora alle comparazioni con la suppellet-
tile degli strati siculi, rappresentati per ora nell'Italia
inferiore dal materiale dei miei ultimi scavi di Ma-
tera; comparazione che assume un valore tutto parti-
colare anche per essersi potuta fare direttamente al
Museo di Napoli fra originali ed originali.

I vasi della grotta di Pertosa e quelli del vil-
laggio siculo alla Murgia Timone presso Matera sono
talmente identici per pasta e manipolazione, che per
la descrizione di tutte le proprietà dei primi mi son
già riferito a quella data per i secondi. Mescolando mi-
nuti frammenti degli uni e degli altri, non è stato più
possibile distinguerli.

Nella ceramica di Pertosa ho rinvenuto, oltre alle
varie gradazioni di tinta, dai toni bigi ai rossicci,
dovute a differenze eventuali di preparazione e di
cottura, due serie di colori decisi che ho giudicati
intenzionali, e cioè un colore cupo rosso-rame tutt'altro
che sgradevole, ed un color nero. Il medesimo fatto
avevo già notato pel villaggio di Matera, dove gli
avanzi delle capanne e di uno scarico mi diedero cocci
rossastri e cocci bruni, quelli delle tombe soltanto
ceramica nera o brunastra.

II tipo delle tazzine come fig. 17, 21 è assoluta-
mente identico a quello che si riscontra nella cera-
mica sicula del materano (Mon. dei Lincei, voi. Vili,
col. 491 segg.).

La più stretta analogia con le forme dei vasi
grandi cui accennano i frammenti raccolti nella grotta
di Pertosa, ci viene offerta dalle olle materane ri-
composte a pezzo a pezzo e pubblicate nei Monumenti
cit., col. 487-490, alla proporzione di un quarto del
vero. Le scodelle come fig. 13, salvo il setto mediano,
trovano le analoghe in quelle materane, ibid., col. 499,
fig. 93, 94. Si confrontino pure : nostra fig. 10 e ibid.,
col. 481, fig. 72; nostra fig. 12 e ibid., fig. 75; nostra
fig. 14 e ibid., fig. 86 ; nostra fig. 15 e ibid., fig. 88, ecc.

Le caratteristiche anse forate di Pertosa e di Ma-
tera si scambierebbero le une con le altre; si con-
fronti la nostra fig. 36 con quella pubblicata nel
detto volume dei Monumenti, col. 493-494.

Sembra però che il villaggio della Murgia Timone
rappresenti un momento alquanto più recente. Le re-
miniscenze della decorazione neo- ed eneolitica vi sono
ancora più scarse che a Pertosa; tre soli frammenti
vi rappresentano l'ornamentazione a stecco e punta
libera (ibid., col. 499, fig. 92; col. 501, fig. 100;
col. 502, fig. 101, notevole pel meandro a bande ri-
piene di pointillé libero, cfr. nostre tìgg. 48 e 49).
Scarseggia pure, quasi abbandonata, la decorazione mo-
dellata ; i vasi presentano in massima superficie lisce.
La decorazione a nastro soprapposto modellato con la
pressione del polpastrello è rappresentata alla Murgia
Timone da un sol frammento (ibid., col. 502, fig. 102).
Nondimeno è notevole 1' analogia del triplice cordone
verticale (nostra fig. 29 e ibid., fig. 91).

La punta d'osso data nella nostra fig. 58 ha le
sue analoghe ibid., col. 434, fig. 14, 435, fig. 15.
La decorazione della fusaiola di corno, fig. 65, trova
riscontro in quella dell'ossetto ibid., col. 479, fig. 67,
che però per la sua maggiore rozzezza giudicai di
fattura locale. Del resto alla Murgia Timone ricorre
la fusaiola d'osso del tipo primitivo schiacciato (ibid.,
col. 478, fig. 64). Simile a quelli di Pertosa è pure
il coltellino di selce ibid., col. 477, fig. 61. Simili
gli avanzi di macine ecc.

È inutile insistere sui rapporti con la Sicilia,
poiché oramai tutti accettano (') la relazione tra le
antichità della Murgia Timone e le siciliane, soprat-
tutto dell'età del bronzo, 2° periodo siculo di Orsi

(') Cfr. Colini, Il sepolcreto di Remedello e il periodo
eneolitico in Italia, in Bull, di paletn. it., 1899, p. 292.
 
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