Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
645

DI MONTE PORTINO PRESSO ARCE VI A

646

breve cenno nelle Notizie degli Scavi di antichità
1890 p. 279, prima dal cav. Anselmi e poscia da me.
Allora io avea giudicato il sepolcreto dell'epoca romana,
in causa dei numerosi frammenti di vasi propri di
questa età, che avea notato alla superfìcie del campo.
Ora però, attesa la somiglianza che alcuni oggetti
raccolti in una tomba, fra cui « tre pezzi dell'orlo
di un grande vaso di rame rafforzato da cerchio di
piombo e due manici in forma di aquila con ali di-
stese e con la testa sormontata da anello » presen-
tano con la parte superiore di un'olla rinvenuta poi in
una tomba di Montefortino (tav. IV, n. 22), non ho
più dubbio che anche a S. Pietro in Moscio, prima
che vi si stanziassero i Romani, esistesse un piccolo
centro o vico gallico, con suo relativo sepolcreto.

5°. Montefortino (tav. I, n. 9). Ma di tutti i
sepolcreti gallici, del Piceno, fin qui notati, il più
importante, per il numero delle tombe, la ricchezza
e varietà degli oggetti forniti, è senza dubbio quello
scoperto a Montefortino presso Arcevia che forma
l'argomento della presente Memoria.

Esso mentre per una parte conferma quanto già
conoscevasi sulla civiltà propria dei Galli, dall' altra
porge dati preziosissimi e del tutto nuovi sugli usi
di essi e specialmente sui costumi delle donne e dei
loro abbigliamenti ed attesta dei rapporti commer-
ciali in cui quei Galli Senoni si erano trovati con gli
Etruschi e per conseguenza della rapida e feconda
evoluzione che avea subito la loro cultura.

Anche della scoperta di questo sepolcreto, come di
molti altri, fu autore il caso.

Sulla fine del dicembre 1894 facendosi lavori agri-
coli presso Montefortino, in luogo detto i Pianetti,
si scoprirono, a poca distanza 1' una dall' altra, tre
tombe di guerrieri le quali contenevano elmi, spade
di ferro, lance, strigili di bronzo e patere di terra
color cinerognolo.

Nel darmi avviso di questa scoperta il cav. Anselmi
mi aggiungeva che la suppellettile di una tomba era
stata trasportata in Ancona per venderla, eh' egli aveva
potuto salvare quella della seconda tomba, e che
per l'elmo della terza, conservatissimo, e per un'ar-
milla a tre spirali, in Ancona stessa erano state
offerte 300 lire (')•

C) Lettera di ufficio 24 dicembre 1804.

Lo stesso cav. Anselmi pubblicava poi sopra tale
rinvenimento un più esteso rapporto nella sua Rivista
Misena, che credo opportuno di qui trascrivere:

« Nel mese di gennaio un colono dei fratelli
Vici, di Palazzo, nel fare un fosso per una siepe, sul
margine destro della nuova strada obbligatoria Monte-
fortino-Palazzo, poco lontano dalla casa colonica posta
sotto la parrocchia di s. Apollinare, trovò il cada-
vere di un fante con elmo a pezzi, sciabola e lance
infrante. Queste antichità furono vendute in Roma
all' antiquario Iandolo, in via del Babbuino ed erano
state giudicate di un sepolcro gallico.

Altre tre tombe, pure galliche, furono scoperte a
Montefortino, nel piccolo campo presso il villaggio che
è confinato lateralmente dal fosso e dalla strada che
ha per vocabolo Pianeta, dove in ogni tempo furono
trovate antichità. Dieci anni or sono i proprietari sigg.
Marcellini, nel farvi i filoni, vi scoprirono alcuni ca-
daveri, già manomessi con pochi vasetti a forma di
larghe tazze o patere di terra cenericcia, che sembra
creta. Neil' ottobre e novembre di quest' anno nel ca-
vare i fossi per le fave, furono scoperte a poca distanza
l'una dall' altra e sulla stessa direzione, tre tombe
intatte, ma gli oggetti di coccio furono rotti per la
cattiva estrazione e le armi si ruppero perchè inte-
ramente ossidate.

« Nelle tre tombe furono trovati tre elmi due di
ferro ed uno di bronzo, con le paragnatidi rotte, tre
strigili, uno solo dei quali intero, un' armilla a foggia
di serpentello girato a tre spirali, un anello ed un
puntaruolo di bronzo ; di ferro varie armi fra le quali,
in una sola tomba, una spada tolta dal fodero che gli
stava accanto, una lancia, una lancetta e due punte
di spiedo quadrate. Di terracotta primeggia un guttus
di forma attica dipinto in rosso e nero trovato nella
seconda tomba, avente varie suppellettili che tutte
furono da me acquistate ; un colatoio piccolo a forma
di urceolo bucherellato, una larga tazza nera con
manichi e moltissime patere della solita terra cene-
riccia che pare creta, di forme le più svariate ma
comuni, altre patere di terra nera più fina ed altre
poche di terra rossa.

Nella terza tomba con l'elmo di bronzo conser-
vatissimo, oltre a questi oggetti si rinvennero alcuni
orciuoli grandi a due manici e senza, di terra pure
cenericcia. Questi travamenti supporrebbero la esi-
 
Annotationen