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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 9.1899

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Brizio, Edoardo: Il sepolcreto gallico di Montefortino: presso Arcevia
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https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0339

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661

DI MONTEFORTINO PRESSO ARCEVIA

662

« di m. 0,25 X 0,20 e con grossa borchia dai lati
« dove discendeva la gorgiera » (').

Vi fu raccolta altresì una grandissima lancia di
ferro, lunga m. 0,70 (tipo tav. VI, n. 14), ed una
strigile di bronzo, il cui manico è ornato di tre stel-
lette (tipo tav. X, n. 4).

Sep. II. Fu scoperto dal 18 al 20 novembre 1894 e
conteneva un guerriero circondato da varia suppellettile,
la quale venne poscia acquistata dal cav. Anselmi.

1. Un elmo conico di ferro ben conservato (tav. VI,
n. 4) sormontato da apice e con due borchie di bronzo
nei punti donde discendeva la gorgiera. Sul frontale
era incastrata una borchia a rosone di sottil lamina
di rame, con dischetto nel centro, circondato tutto
attorno da larghi fogliami ottenuti a sbalzo (tav. VI,
n. 4). Le paragnatidi, pure a lamina di ferro, ora
rotte, epperciò non riprodotte in disegno, erano ornate
di borchie e bottoni di bronzo.

L'elmo, con apertura di m. 0,18 X 0,22 era in-
ternamente rivestito di cuoio e di stuoia, come gli
elmi di Novilara

2. Spada di ferro a lama dritta, con costola me-
diana. Era estratta dal fodero, pure di ferro, del
quale si poterono recuperare alcuni frammenti. Il guer-
riero giaceva fra la lama ed il fodero della spada.

3 e 4. Una lancia di ferro, lunga m. 0,30, la
quale posava presso l'elmo, ed un' altra più grande,
lunga m. 0,65.

La tomba conteneva inoltre: uno spiedo di ferro;
una strigile di bronzo ; due anelli discoidali di bronzo
del diam. di m. 0,35 ; un elegante netta-unghie di
bronzo con asticella lavorata a cordoncini, alto m. 0,065
(tav. X, n. 14), ed un grande numero di vasetti fit-
tili, parte dipinti con figure e parte grezzi.

Fra i primi è notevole un gutto a base circolare
del diam. di m. 0,18 e con alto manico ricurvo che
imposta sull'orlo espanso (tav. XII, n. 8). Sul corpo
da ambe le parti è dipinta, a figure rosse su fondo
nero e di buon disegno, una testa femminile coperta
di cuffia, la quale fronteggia un cigno, da cui è se-
parato mediante una foglia (tav. XII, n. 8«).

Fra i vasi grezzi meritano di essere ricordati : una
piccola brocca alta m. 0,10 con orifizio chiuso e trafo-
rato (tav. X, n. 7) ; una tazza nera a due manici ; tre
tazze nere; una diecina di tazze color cinerino; tre
tazze di terra rossiccia ; una tazza di terra biancastra.

Alcuni vasetti contenevano inoltre ossicino di ani-
mali, avanzi del pasto che era stato apprestato al
defunto, come viatico.

Notevole è infine che nella medesima fossa del
guerriero furono trovate le ossa di un bambino, il cui
corpicino gli era stato tumulato ai piedi (').

Sep. III. Della terza tomba scoperta nei giorni
15-16 dicembre 1894 ed appartenuta similmente a
guerriero, il cav. Anselmi potè ricuperare tutta la
suppellettile, ad eccezione dell' elmo, venduto poi a
Roma il 19 gennaio dell' anno successivo, unitamente
all'altro di ferro del sep. I.

Anche dell'elmo però, il quale era alto m. 0,20
e largo m. 0,12 X 0,17, il cav. Anselmi aveva fatto,
per propria memoria, un disegno e, prima che andasse
venduto, così lo descrisse : « Elmo conservatissimo di
« una bellissima patina di bronzo, con pomo di ferro
« e due borchie laterali inchiodate in ferro. Ha soltanto
« due giri di treccia leggermente incisa, uno nel lembo
« inferiore e l'altro a metà della calotta. Nella punta
« ad apice ha un altro ornamento a fogliette e nel
« centro della visiera un foro ».

L'elmo adunque era perfettamente simile a quello
rinvenutosi in seguito, il 13 ottobre 1896, in un'altra
tomba (n. XVIII) del fondo Marcellini e riprodotto
ora nella tav. VI, n. 2.

Lo scheletro aveva ancora infilata nel braccio un'ar-
milla di bronzo del diam. di m. 0,09 a tre sole spi-
rali, di cui quella mediana allargata e lavorata a
solchi (tav. Vili, n. 18). La mano impugnava ancora
1' elsa della spada, che doveva aver rivestimento in
legno, ma della quale ora conservasi soltanto la spina
ribattuta in testa (tav. VI, n. 7). La spada poi, lunga
con la spina m. 0,67, conservava ancora parte del
fodero (tav. VI, n. la).

Oltre una piccola lancia di ferro lunga m. 0,19 ed
una strigile frammentata con circoli concentrici incisi

(') Per il tipo si confronti ora tav. VI, n. 4.
(*) Monumenti Antichi della E. Accad. dei Lincei, voi. V,
p. 265.

(*) Cfr. per questo rispetto alcune tombe della necropoli
di Novilara (Monum. Antichi della R. Accad. dei Lincei,
voi. V, p. 184, 186, fig. 31 o 32).
 
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