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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 9.1899

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Brizio, Edoardo: Il sepolcreto gallico di Montefortino: presso Arcevia
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https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0345

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rotta f,

673

DI MONTE FORTINO PRESSO ARCEVIA

674

ro.i|:

Ciò si è potuto dedurre dal fatto che, scavandosi,
fra il 16 ed il 22 settembre, l'indicato tratto del
sepolcreto, riapparvero le tracce di quei sepolcri che
erano stati anteriormente manomessi. Essi però non
sono segnati in pianta, perchè non fu più possibile
rilevarne le dimensioni.

Giusta quanto mi riferì il soprastante Proni con
suo rapporto 19 settembre 1895, uno di tali sepolcri
conteneva ancora un frammento di strigile in bronzo,
pochi vasetti e calicetti di terra scura, e le tibie dello
scheletro, il quale dovea posare col capo ad ovest.

Da un secondo sepolcro si ebbero un elmo di ferro
con le paragnatidi di bronzo in frammenti; una spada
di ferro, immessa tuttavia nel fodero di ferro, ma
rotta nell'impugnatura e nella punta; una strigile di
bronzo assai ben conservata (tav. X, n. 1); una grande
lancia di ferro in più pezzi, e vari frammenti di
tazze dipinte.

Un terzo sepolcro, pure antecedentemente frugato,
fornì ancora una lancia di ferro a foglia esilissima
ed altra a foglia larga, eutrambe rotte ; più un bello
e conservato elmo di bronzo, ora riprodotto nella
tav. VI, n. 3.

Sep. XI. Uno scheletro d'uomo posava sul terreno
vergine, alla profondità di rn. 1,30, entro una fossa
lunga m. 2,80, larga m. 2. Aveva alla sin. una spada
di ferro, lunga in. 0,80, mancante dell' impugnatura
e della punta, con fodero pure di ferro assai guasto.

Sotto la spada era una strigile di bronzo, rotta
nella cucchiaia, ma ben conservata nel manico, assai
grosso e tutto ricoperto d' incisioni (tav. X, n. 2). Un
elmo di ferro, decorato sulla fronte di una striscia di
bronzo ornata di una fila di puntini a sbalzo, e con
avanzo sul vertice di un cornetto ricurvo (tav. VI,
n. 10) posava sulle ginocchia. In vicinanza di esso
furono raccolte quattro verghe di ferro piegate ad angolo,
piatte ed arcuate nella parte inferiore, cilindriche e
vuote nella superiore. Non vi ha dubbio che costitui-
vano un ornamento dell'elmo stesso e propriamente ne
sormontavano la calotta a guisa di corna, nelle quali
venivano poi infìsse delle penne, come nei conosciuti
elmi campani e sannitici, e come nell'elmo disegnato
nella medesima tavola VI sotto il n. 15. Presso
l'elmo era pure un askos assai ben conservato, di
terra scura, alto m. 0,14 e del diam. di m. 0,12
(tav. X, n. 17).

Monumenti antichi — Vol. IX.

Vicino la spalla destra posava la parte superiore di
un pilum, lunga m. 0,60, fatta ad asta quadrangolare
con punta aguzza e (Mente alla estremità opposta in
cartoccio tubulare (tipo tav. VI, n. 19). Attorno ai
piedi erano: una cuspide di lancia di ferro, lunga
m. 0,22 ; un utensile emisferico a doppia lamina esi-
lissima, di bronzo, in frammenti (tipo tav. X, n. 9) e
molti vasetti fittili, tazze, skyphoi, oinochoai, pure in
frammenti ; alcuni degli skyphoi, di terra grossolana,
erano ornati presso l'orifizio di apici e tubercoli.

Poco lungi da questo sep. XI fu notata, alla pro-
fondità di m. 0,80 dal suolo, una grande macchia di
terra nera, residuo di un fondo di capanna, dentro la
quale erano parecchie scheggie di selce lavorata, un
grosso dente di cinghiale e vari frammenti di rozzi vasi.

Presso questa macchia, ma quasi a fior di terra,
e perciò senza dubbio provenienti da sepolcri esplo-
rati in passato, furono trovate: una piccola armilla di
verghetta di bronzo, ed altra armilla a filo di bronzo,
disegnante meandri curvilinei, riprodotta nella ta-
vola VII, n. 25.

Sep. XII. Dello scheletro eh' era in questo se-
polcro, lungo m. 2,20, largo m. 1,50, profondo m. 1,40,
non sopravanzavano che poche ossa del cranio, presso
il quale orano due sferette traforate in terra cotta,
forse capocchie di spilloni, ed una fibula intera di
bronzo, alta m. 0,046, di un tipo assai frequente nel
Piceno (tav. VII, n. 10). Oltre un vaso a forma di
doglio, di terra rossiccia, alto m. 0,30, ed una piccola
oinochoe rotta nell'orifìzio, erano ancora nel sepolcro :
una lekythos in frantumi e vari skyphoi e tazze, fra
le quali una intera di color cenerino, come quelle
solite a rinvenirsi nei sepolcreti gallici e per la forma
simile a quella riprodotta a tav. V, n. 28.

Sep. XIII. A differenza degli altri fin qui descritti,
questo non era difeso da copertura di scaglie e sassi,
onde incontrossi così sconvolto nella parte superiore,
che non fu possibile determinarne con esattezza le
dimensioni. Si potè soltanto notare che a m. 1,30 con-
teneva gli avanzi di uno scheletro, deposto come i
precedenti e circondato dalla seguente suppellettile
militare :

Un elmo di ferro situato alla destra del cranio,
ma assai logoro;

una spada di ferro intera, lunga m. 0,70, presso
il fianco sin. e fuori del fodero, il quale vi era posto

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