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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0012

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11 i.a situi,a n

trovarsi, come chi dicesse, interpolate fra gli episodi
espressi nella zona superiore, il cui soggetto, per va-
lermi della interpretazione dell' Hoernes, possiamo de-
signare così: probatio equorum, epulum, ludi (')•

V è anzitutto a cominciare dal gruppo dei due
lottatori un quadrupede gradiente a sin., disgrazia-
tamente per la massima parte rovinato, perchè in
questo punto è una frattura ed una lacuna della la-
mina. Restano soltanto la testa, il petto, le quattro
zampe e la coda arricciata in su.

Dalla bocca usciva qualche cosa, di cui resta solo
un breve tratto, cioè una lineola rilevata e curva. La
villosità della testa, V occhio, la punta del naso e gli
angoli della bocca sono resi da bitorzoli sporgenti.
La particolare conformazione del petto, dal quale
partono certe striscie ricurve, interrotte dalla rottura
della lamina, dimostra che questo quadrupede era
alato. Si confronti specialmente la struttura dell' ala
nella Sfìnge della seconda zona (fig. 4). La estremità
dell' ala, che attortigliata in su, dovrebbe, a quanto
sembra, apparire sopra la rottura, per lo schiacciamento
e l'ossidazione della lamina non è altrimenti visibile.
Quanto alla specie, tuttoché manchino precise note fisio-
logiche, che del resto vedremo far difetto assai spesso
in questo genere di rappresentanze, nondimeno crediamo
poter riconoscere nella presente figura un leone. Il
corpo per le sue proporzioni e per la forma della coda
corrisponde al tipo leonino, quale apparisce nelle due
figure, l'una di Sfinge, V altra di Grifone della seconda
zona (fig. 4). La testa da quel poco che avanza, pare
essa pure animalesca piuttosto che umana, di guisa che
io inclino a crederla di leone, anch'essa; tanto più che
i bitorzoli sparsi sul cucuzzolo e sulla nuca sembrano
convenire alla rappresentazione della criniera. Sebbene
simili bitorzoli disposti nello stesso modo esprimano
la capellatura sia nella figura del Centauro di questa
prima zona, sia in quella della Sfinge della seconda, e
sebbene non vi sia traccia visibile di orecchio ferino,
tuttavia non mi sembra che la testa della figura, di cui
si tratta, abbia struttura e carattere umano, nè si

(') Cfr. Verhandlungen der 42 Philologenversammlung,
dove 1' Hoernes parlò con brevità, ma con larghezza di vedute
iiber die situla von ÌVatsch und verwandte Denkmàler, p. 300-
307. Vedi la precisa designazione delle scene figurate nella
situla Benvenuti: p. 303.

,ica primitiva 16

possa quindi vedere in questa una seconda Sfinge,
come credette 1' Hoernes (')• Quanto alla linea curva
uscente dalla bocca, se si paragona al gambo della
pianticella tenuta in bocca dalla capra dell'altra zona
(Hg. 4), pare che si debba credere avanzo di una pian-
ticella consimile, piuttosto che della lingua pendente.

A destra dell' animale ora descritto è una pianta,
che ha un breve tronco sormontato da due rami ri-
curvi, uno dei quali s' attorce in su, 1' altro s' incurva
in giù. Dai rami spuntano foglie di forma più o meno
ovale, talora quasi sferica.

Segue un uccello volto pure a sin., del quale è
espressa una sola gamba, la sinistra, ritratta indietro,
mentre è ommessa, probabilmente per trascuranza,
1' altra ; non potendosi pensare che 1' artista la inten-
desse interamente nascosta dalla gamba diritta. E
evidente che questa doveva essere inoltrata. D' altra
parte tutte le gambe degli animali in questa situla
sono sempre espresse. La testa grossa ha un enorme
becco adunco di uccello rapace, che dimostra essersi
voluto probabilmente raffigurare un' aquila.

La larga coda è fornita di penne, che si schiu-
dono a guisa di ventaglio, rese con debole rilievo e
limitate da linee incise. L'ala destra ricurva e attorta
in modo invariabilmente convenzionale è pure dise-
gnata con debole rilievo, e con linee incise. Le estre-
mità delle penne sono rese coi soliti bitorzoli. Nella
punta dell' ala lo sbalzo delle penne non differisce
da quello delle foglie della pianta or ora descritta.

È rappresentata un'ala sola, immaginandosi l'altra
interamente mascherata da quella, secondo lo stile
che domina costante in questa e nelle altre situle.
Lo stesso metodo è tenuto in questa situla nella rap-
presentazione degli orecchi e delle corna, di cui pari-
menti si esprime quello solo, che è dalla parte del
corpo rappresentata di profilo. Vedremo che in altre
situle si ritrae un orecchio ed un corno solo, quando
1' animale è cornuto ; ma, se non è cornuto, si rendono
di solito ambedue gli orecchi.

L' estrema figura di questo gruppo zoomorfico della
prima zona è di Centauro. Egli, protendendo il braccio
dritto leggermente piegato al gomito, imbrandisce
un'arma (lancia o spada?) diretta verso l'uccello,
dietro alla coda del quale va a perdersi la punta.

(') Verhandlungen cit., p. cit.
 
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