Overview
Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Editor]
Monumenti antichi — 10.1901

DOI article:
Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0014

DWork-Logo
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
15

LA SITULA ITALICA PRIMITIVA

16

mandibola, le estremità del naso e del mento. Al
dorso umano s' appiccica il corpo lungo ed alato del
cavallo colla coda arricciata in su.

Fra il Centauro e 1' uccello rapace è espresso in
atto di volare incontro al primo un uccellino con
1' ala spiegata, senza traccia di zampe. Dietro alle
due zampe posteriori del mostro sorge obliquamente
una pianta irniente in due ramoscelli incurvati, sprov-
visti di foglie, di cui uno, quello a destra, è interrotto
nel margine della lamina e compiuto nel margine
dell' altra congiunta ed inchiodata colla prima (non
riprodotta). Ivi appare 1' estremità ricurva del ramo
coperto di foglie ovali, come i rami della pianta de-
scritta avanti. Nel centro de' due ramoscelli appare
una foglia di forma ovale.

Le tre figure del leone, dell' aquila e del Cen-
tauro nella prima zona della nostra situla hanno
funzione essenzialmente decorativa, e furono interposte
alle scene della vita umana ivi espresse, perchè queste
non bastarono a riempire la zona medesima. L'attri-
buto dell'arma data al Centauro non ha niun signi-
ficato palese, se pur non accenna a scena di caccia.

La zona intermedia della situla (fig. 3, 4) ha una
serie di figure d'animali di carattere decorativo, ad
eccezione di due, le quali sono riunite in un'azione con
un personaggio virile, l'unico che comparisca nella zona
medesima.

Un quadrupede (fig. 3), che ha aspetto, non sapreb-
besi ben dire se di cane o di leonessa (non di leone,
non avendo tracce di giubba), ma la cui natura è
divenuta fantasticamente mostruosa per l'aggiunta delle
ali, sta accovacciato a sin. sulle zampe posteriori,
e solleva la destra anteriore come per poggiarla su
qualche cosa, mentre la sinistra ritratta indietro è fissa
al suolo.

Dietro al quadrupede sorge una pianta molto simile
a quella interposta fra il quadrupede e l'uccello di
rapina della prima zona (fig. 2): il fusto si innalza
dal basso lievemente incurvato. De' due rami della
pianta uno è breve ; l'altro si solleva e si allunga, sor-
montato da una fila delle solite foglie ovoidali.

Segue un bove rivolto egualmente a sin. (come
tutti gli animali di questa zona) con la coda penzo-
loni, in atto d'allungare il collo e abbassar il muso
carne per pascere. La sua bocca rasenta la estremità
inferiore d'una pianta, che si erge innanzi a lui col

gambo fortemente ricurvo, dal quale si sviluppano i
soliti due ramoscelli ricurvi, aventi nel mezzo un
gruppetto di foglie ovali. Anche dietro al corpo
dell'animale sorge un'altra pianta consimile, ma in di-
rezione quasi verticale.

Al toro tien dietro un uomo, del quale non appare
che la testa e una mano col polso, mentre il resto
del corpo è ravviluppato in un' ampia veste. La rap-
presentazione di cotest'uomo somiglia a quella de' due,
nascosti parimente dai manti nella parte della prima
zona istoriata (non riprodotta), salvo che le vesti di
essi sono, anziché liscie, tempestate di bitorzoli. Anche
il capo non ha il cappello a larghe falde di quelle
due figure, ma, a quanto pare, è nudo, perocché i
bitorzoletti fitti, che lo ricoprono, tenuto conto di
quelli analoghi, che appaiono sulla testa del Cen-
tauro della prima zona (fig. 2) e su quella della Sfinge
della seconda (fig. 4), possono bene anche in questa
figura designare i capelli. Ad una berretta pensava il
Prosdocimi ('), forse perchè alcuni di que' puntolini
si spingono un po' avanti alla fronte. La mano stretta
in pugno, che esce fuori, protesa ed alzata, dal manto,
stringe un breve bastone ricurvo assottigliantesi verso
l'estremità: un piccolo pedum o stimulus, mediante
il quale l'uomo è posto in relazione con l'animale e
dà al gruppo carattere d'una scena di pastorizia. La
figura umana è fiancheggiata e in parte nascosta da
una pianta di grosso fusto, che sorge lì da presso ed
è simile a quella posta dietro al primo quadrupede
alato di questa zona e a quella intromessa fra il quadru-
pede e l'uccello nella zona superiore (fig. 2): cioè si svolge
e divide in due rami, l'uno più corto coli'orlo in giù,
l'altro più lungo e incurvato in alto. Soltanto quest'ul-
timo ramo nella parte, che si solleva di sopra delle
spalle dell'uomo, è fornito di una fila delle solite fo-
glie quasi perfettamente tonde. La situazione di questo
alberetto e la struttura di esso le danno parvenza di
sedile (2), quasi che l'uomo vi fosse da immagi-
nare seduto, come certamente da sedile serve nella
terza zona (non riprodotta) quella pianta obbliquamente
incurvata, su cui siede un trombettiere. Senonchè qui

(') Bull, di paletn., VI (1880), p. 94.

(2) Benvenuti, La situla Benv., p. 8: « da una pianta pie-
gata, a guisa di sedile appare un uomo, del quale scorgesi uni-
camente il capo ».
 
Annotationen