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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Editor]
Monumenti antichi — 10.1901

DOI article:
Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0042

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71

LA SITULA ITALICA PRIMITIVA

72

Se adunque i vasi greci richiamano in genere un'età,
che si aggira principalmente intorno alla seconda metà
del secolo V, noi possiamo collocare già nella prima
metà o meglio nel principio di quel secolo l'inizio del
terzo periodo, che per un certo tratto di tempo si man-
tenne immune da influsso etrusco, come dimostra ap-
punto la mancanza di essi vasi e d'altri oggetti di
tipo etrusco in buon numero di tombe di quel periodo.

Ad ogni modo lo tombe n. 103 e 105 della Palaz-
zina Capodaglio, donde uscirono le situle figurate, sono
da rimandare allo stadio del terzo periodo, in cui ope-
rava già queir influsso : alla seconda metà del se-
colo V ; età, cui accennano i vasi greci usciti da una
delle tombe e in genere dallo strato archeologico di
quel sepolcreto. Ma se il terzo periodo ne' suoi inizi
e nel suo primo stadio si ricollega al secondo periodo
della civiltà locale e conseguentemente all' ultima età
di Villanova del Bolognese, rappresentata dal predio
Arnoaldi, ragion vuole che la tomba n. 72 di Villa
Benvenuti col coperchio figurato si collochi nella prima
metà del secolo V, e la tomba n. 73, ove uscì la situla
istoriata di un' età transitoria fra il terzo e il secondo
periodo, si attribuisca alla seconda metà del secolo VI.
Questa data corrisponde abbastanza a quella, che io
già misi fuori sino dall' anno 1888 (') e che fu accet-
tata da aicheologi insigni, quali l'Orsi (2), lo Schu-
macher (3) e l'Hoernes(4). Soltanto io dichiarava allora
che la situla non poteva esser più recente della fine
del VI secolo o degli inizi del V. Ma più maturi
studi del materiale atestino m'inducono oggi a rite-
nore ch'essa non valichi i limiti del secolo VI.

CAPITOLO III.
Le silule del predio Boldù-Dolfin.

Due grandiose situle e i frammenti di una terza
uscirono in luce da un sepolcreto affatto appartato
dagli altri, ad oriente della città di Este, nel sob-

(>) Notizie 1888, p. 359-361 (= La collezione Baratela,
p. 188-190).

(2) Bull di paletti. XIV (1888), p. 182, 183.

(3) Bineprànestinische Ciste imJl/useum zu Karlsrahe,]>.62.
(*) Verhandlunfjen der 42 Philologcnversammlung, p. 308.

borgo di Canevedo e precisamente dal predio Boldù-
Dolfin: da due tombe, n. Ili, 112, il cui contenuto
andò insieme confuso, come quello delle due tombe
della Palazzina Capodoglio segnate col n. 105 e sopra
descritte.

La prima di codeste situle (I), n. 3024 (') è alta
m. 0,405; diam. della bocca 0,30, del fondo 0,195
(fig. 24). Consta di due lamine fermate da chiodi,
le cui capocchie ben ribadite e spianate si scor-
gono appena. Il collo cilindrico si sviluppa dalla spalla
rientrante; l'orlo della bocca è arrotolato in dentro
attorno ad un' anima, probabilmente di stagno. Per
un' altezza di 3 cent, restano intorno al lembo infe-
riore della situla tracce di particolare ossidazione e
qualche forellino : indizio della aggiunzione d' altra la-
mina costituente il fondo del vaso, ora mancante. Del
resto la situla presenta da un lato una lacuna, che
dall' orlo inferiore sale fin oltre alla metà della zona
figurata. Altre fratture sono nella spalla e qualche
fenditura anche in altri punti del vaso, per modo che
esso è reso estremamente fragile. Discosta 0,07 dal
margine inferiore è una fila orizzontale di bitorzoletti
sbalzati, da cui si diparte una serie verticale di linee
incise a colpi di scarpello. A 11 cent, di altezza le
linee finiscono congiunte 1' una con 1' altra da due ar-
chetti pure incisi, framezzo a cui sono ribattuti in
fuori minuti puntolini. Riesce chiaro per tal modo il
concetto decorativo delle baccellature.

Immediatamente di sopra a queste è la zona fi-
gurata (tav. Ili, 1, 2), limitata sotto e sopra da due
cordoncini continui, che mettono in mezzo una serie di
bitorzoli abbastanza grossi. In una metà (tav. Ili, fig.
superiore) in luogo de' due cordoncini continui apparisce
nell'alto una fitta serie de' soliti puntolini rilevati. Lo
spazio compreso fra i cordoncini interni è alto m. 0,157:
maggiore, cioè, di tutte le zone figurate delle situle,
che abbiamo sin qui esaminato.

Un carattere peculiare della rappresentanza di que-
sta situla sta nella precisa e netta divisione di essa in
due parti eguali, che si corrispondono l'ima all'altra,
salvo gli ornamenti accessori. Ognuna delle due parti

(') Cfr. per la bibliografia, parte I, col. 177. Aggiungami
alle pubblicazioni ivi citate, Montelius, La civilisation, p. I,
s. B, tav. 55, fig. 5-a, b. Bertrand e Reinach, Les Celtes, p. 106,
fig. 66.
 
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