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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0052

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LA SITULA ITALICA PRIMITIVA

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tuttavia le più stringenti e copiose analogie sono for-
nite da tazze dello stesso sepolcreto bolognese del fondo
Benacci, aventi entro al fondo impresse palmette, fo-
gliami e giri concentrici di linee punteggiate (').

Passiamo alla suppellettile metallica.

Oltre alle grandi situle metalliche erano nelle due
tombe, di cui si tratta, tre situlette minori, n. 3026-
3028, la prima liscia, le altre due baccellate; due
piedi di altre due situlette, n. 3032 a, b ; tre ma-
nichi semicircolari di situlette, n. 3036 (2).

Viene poi una tazzina semicircolare ad alto ma-
nicherò di lamina fermato entro all' orlo interno con
1' estremità superiore e sul ventre con V inferiore, da
riscontrarsi alla tazza della tomba 105 Capodaglio
(tav. V, fig. 48). Un attignitoio, la cui tazza è rovi-
natissima, ricorda quelli delle tombe Capodaglio n. 103
e 105 (tav. V, fig. 41). Restano fra i frammenti se-
gnati col n. 3036 i resti di altri arnesi simili, fra
cui due scodellette, che essendo bucherellate mostrano
aver servito ad uso di colatoi (3).

Di due coppe ad alto piede imbutiforme, n. 3033,
simili a quella delle tombe Capodaglio (4), restano
solo alcuni frammenti: si conserva una bacinella di
un sol pezzo e buona parte di un piede. Un' altra
tazza e il piede sono rovinatissimi.

Tre alari di lamiera di bronzo n. 3037-3039,
lunghi da 0,18 a 0,21, alti da 0,07 a 0,08 (5), e i
frammenti di altri due (n. 3040) compiono la serie
degli utensili di bronzo. Dopo de' quali ci restano da
ricordare gli oggetti d' ornamento.

Notevoli sono molteplici frammenti di cinturoni,
indicati nell' inventario del museo sotto i n. 3067-
3071. Il n. 3068 più piccolo di tutti e di lamina
sottilissima conserva la placca centrale a lozanga or-
nata di cordoni e semplici serie di puntolini. Il n. 3067
(tav. V, fig. 30) di proporzioni assai grandi e di più
robusta lastra comprende parte della cinta e della
placca anteriore ; 1' una e 1' altra ornate a figure di

(1) Brizio, op. cit., p. 464 (tomba 113), 467 e tav. V, fig. 24,
(tomba 185), 471 (tomba 900), 477 (tomba 954), 748 (tombe
959, 960), 479 (tomba 968).

(2) Ho registrato queste situlette nella parte I, col. 177.

(3) Cfr. Prosdocimi, Notizie 1883, tav. VII, fig. 27 (= Mon-
telius, op. cit., p. I, s. B, tav. 55, fig. 2).

(«) V. sopra, col. 62, e parte I, col. 236, fig. 19.
(5) Cfr. Prosdocimi, Notizie 1882, tav. VII, fig. 17 (= Mon-
telius, op. cit., p. I, s. B, tav. 56, fig. 15, 18).

volatili alternate con quadrupedi e disposte a zone,
assai guasti e poco visibili per l'ossidazione. Un pezzo
separato, portante il n. 3071, spetta alla stessa cinta,
terminante in un margine semicircolare. Ed è note-
vole che in questa estrema parte della cinta cessa la
divisione dello spazio in zone, ed invece delle file di
piccole figure, è espresso un grande cervo, che piega
indietro la testa in modo da permettere la rappresen-
tazione d'ambedue le corne ramose, che riempiono
adeguatamente lo spazio. Il n. 3069 spetta ad altro
cinturone con placca a lozanga ed ha figure di vo-
latili. I cinturoni erano dunque almeno tre; due
grandi e uno minore.

Anche il fermaglio triangolare n. 3066 (tav. V,
fig. 25) sebbene sia stato scoperto nel fondo Boldù-
Dolfin molti anni dopo la scoperta delle due tombe,
sembra probabilissimo che appartenga a quelle stesse.
È un pezzo di singolare importanza per la rappresen-
tazione rarissima di un leone, che assale un cervo :
sulla quale ritorneremo più avanti.

Veniamo alle fibule. Queste, ad eccezione di una
serpeggiante con un grande disco infilato in cima e
lunga staffa terminante in una sfera, n. 3055 ('),
soao tutte del tipo della Certosa. Una n. 3042, ha
in cima all' arco un anello scanalato di bronzo (2) ;
tre n. 3041, 3043, 3044 sono frammenti di esem-
plari identici a quello ; altre moltissime più piccole,
n. 3045-3054, 3056 sono dello schietto tipo della
Certosa senza 1' ornamento dell' anello, coli' arco più
o meno rigonfio, talune abbastanza ben conservate,
altre frammentarie.

Di bronzo sono alcuni braccialetti fatti di lamina
ravvolta due volte a spira n. 3057, (di cui uno è
dato dalla tav. V, fig. 32), due bastoni di comando,
di tubo fuso d'un sol pezzo ; l'uno, n. 3059 ben con-
servato (tav. V, fig. 14), lungo 0,21, adorno di sca-
nalature orizzontali; l'altro, n. 3060, frammentato.
Alcuni pezzi spettano ad un terzo esemplare di lamina
ravvolta (segnati collo stesso n. 3060), cioè fatto con
la tecnica più arcaica. I bastoni in lamina si man-
tengono adunque in uso, allato a quelli fusi, abba-

te Prosdocimi, Notizie 1883, tav. VII, fig. 28 (= Monte-
lius, op. cit., voi. II, s. B, tav. 59, fig. 2).

(') Prosdocimi, Notizie cit, tav. V, fig. 76.
 
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