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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0055

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STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

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Nella sititìa Benvenuti una serie copiosa di figure
d'animali, con una figura accessoria d'uomo, occupa
un' intera zona e parte d'una seconda, mentre il resto
di questa ed una terza contengono rappresentanze
episodiche della vita umana. E sole figure d'animali
adornano l'unica zona di tutte le altre situle, alle
quali mancano gli elementi antropomorfici, se si ec-
cettuino due di esse (C, L), ove una figura umana è
senza significazione alcuna intromessa fra le altre
figure.

Gli animali sono di Tarie specie:

a) domestici: cane, cavallo;

b) selvatici: cervo, capra, stambecco, bove, lepre,
uccelli (anitra, oca, aquila);

c) feroci: leone;

d) mostruosi: Sfinge, Centauro, Grifone.

Gli animali feroci e i mostruosi sono sempre for-
niti di ali ; e alati sono, fra le altre specie, i cavalli,
ed una volta il cane (?).

La presenza nella decorazione di coteste differenti
specie parrebbe consigliare il tentativo di una clas-
sificazione tipologica del nostro materiale decorativo
basata essenzialmente sulla diversità della specie. Ma
sarebbe un tentativo inutile. Sin dagl' inizi entrano
nella decorazione tutte le specie insieme, con abbon-
dante uso delle ali per le feroci e mostruose. Ciò di-
mostra la situla A (cane, capra, cervo, bove, uccello,
leone (?), Grifone, Sfinge, Centauro). Le specie selvatiche
dominano in B-D (cervo, stambecco, capra), o inter-
polate con isolati elementi di specie feroce (in B, C
col leone) o sole (in D). Sole dominano due specie
selvatiche (cerviatti (?), lepri, uccelli) in E-H. Da
ultimo in I-M le specie feroci e mostruose (leone,
Sfinge) tornano in uso insieme ad una sola specie sel-
vatica (oca) o ad una sola specie domestica, trattata
fantasticamente (cavallo alato).

Più che la varietà delle speeie conviene dunque
tener d'occhio lo stile, con cui le figure sono trattate.

Da principio esso apparisce franco, vigoroso, vivace ;
gli organismi diversi, reali o mostruosi che sieno, seb-
bene disegnati semplicemente, sono trattati con suf-
ficiente verosimiglianza e rispondono nello schema,
nei contorni, nelle proporzioni, ne' particolari delle
forme abbastanza da vicino alla struttura dei differenti
tipi, che si vogliono raffigurare. Ciò è dimostrato dalla
situla A. Qualche animale è composto anche in azione :
Monumenti antichi. — Vol. X.

così il bove accanto all'uomo seguito dal cane è ivi
assunto a significare un episodio pastorale. Vi è per-
tanto nella rappresentazione zoomorfica, tuttoché sieno
comprese in essa molte nature miste e fantastiche,
e non manchino fin da ora gli elementi convenzionali,
un carattere, che possiamo chiamare naturalistico.

Il quale seguita a mantenersi sostanzialmente an-
che nella situla C e ne' coperchi B D, ove, cacciati
in bando gli animali mostruosi e feroci, eccetto
il leone, figurano quasi soli gli animali selvatici.
Lo stile si serba, dicevamo, di carattere bastan-
temente naturalistico, per quanto già incominci a poco
a poco a sottentrare al concetto della rappresentazione
plastica de' vari organismi animali la tendenza allo
schematismo freddo e duro delle forme.

Si giunge così alle situle E-H, dove gli animali
selvatici, ridotti a due sole specie, alternati gli uni
agli altri con monotona vicenda, tracciati sempre più
compendiosamente, cristallizzati in tipi uniformi, senza
riguardo alla natura e senza che emani da esse un
alito di vita, servono unicamente a intento decorativo.
Così lo stile diventa fisso, meccanico, convenzionale.
Questo passaggio dal naturalismo alla convenzione ac-
cade rapidamente, tanto è vero che la situla C e il
coperchio D appartengono alla stessa tomba, ove gia-
cevano le situlette E-G con le forme decisamente con-
venzionali : e alla sua volta questa tomba è contem-
poranea a quella, che diede la situla H con le me-
desime forme.

Finalmente torna a prevalere la rappresentazione
d'animali mostruosi e fantastici ; ma i vecchi tipi trat-
tati con viva e robusta efficacia si trasformano più
che mai mostruosamente e fantasticamente. E 1' ul-
timo stadio della decorazione zoomorfica atestina, rap-
presentato dalle situle H-M, in cui gli organismi non
hanno più nulla che fare con la realtà, lo stile dege-
nera nell'esagerato e piglia una impronta spiccata-
mente barbarica.

Noi siamo alieni dal voler stabilire canoni assoluti
nella determinazione degli stadi, per i quali passa, svol-
gendosi, lo stile di un determinato ciclo di monu-
menti, e per questo abbiamo preferito tener d'occhio
i fatti, che lasciarci condurre da criteri estetici. Tut-
tavia, dopo aver mandato avanti lo studio coscien-
zioso de' fatti, anche la classificazione stilistica del
materiale studiato ci pare venire abbastanza sponta-

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