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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0097

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181

STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

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il vaso sopra citato scoperto nella necropoli siracu-
sana del Fusco, ove una Sfinge ha la callotta emisfe-
rica come quella della situla I, sormontata da più
ciuffi a guisa di penne (').

Il Grifone della situla A (fig. 4), uno de' mostri
più rari nella decorazione delle sitale, anzi possiamo
dir unico, non comparendone un secondo, per quanto
consta dalle mie indagini, nè a Este nè altrove, ò

Cotesto tipo, caratteristico dell'arte fenicia ('), è raro
in monumenti della Grecia (-'), abbastanza frequente
in quelli dell' Etruria del periodo più arcaico (3), ante-
riore alla divulgazione del tipo più consueto con la
testa d'aquila orecchiuta. Era i quali ultimi monu-
menti sono da ricordare in ispecie l'arca e lo skyphos
argenteo vetuloniesi della tomba del Duce, d'origine
greco-orientale (4).

Fig. 58.

Da disegno.

parimenti elemento notissimo dell'arte greco-orientale;
lo troviamo in lamine argentee di Cipro (2), nella
grande lamina trapezoidale di Olimpia (3), nella cista
chiusina (fig. 52), e in vari vasi (4). Dobbiamo osser-
vare però a proposito di codesto Grifone della situla A
che esso ha la testa sprovvista delle orecchie ; per il
quale rispetto si raccosta al tipo « a testa di spar-
viero », su cui ha instituito or ora indagini il Karo
divulgando un singolare vaso etrusco di Chiusi (5).

Il Centauro della situla A (fig. 2) e il suo com-
pagno dell'elmo di Oppeano (fig. 37) è una delle figure
più caratteristiche e più comuni nelle ceramiche e
ne' bronzi antichissimi della Grecia. Esso appare già,
interpolato nella decorazione geometrica, in una tazza
ateniese del Dipylon (5), in una lamina di bronzo di
Dodona (6), in lamine d'oro di Corinto e di Atene (7).
Ma non si può dubitare sulla sua origine greco-orien-
tale. Lo troviamo infatti a Rodi nel noto antichissimo

(') V. sopra, col. 175, nota 3.

(*) Diimmler, Jahrbuch, Il (1887), tav. 8.

(3) Olympia, IV, tav. XXXVIII, n. 696. Cfr. sul tipo del
Grifone Furtwangler, Die Bronzefunde, p. 47 e sgg., e alla
voce Gryps in Roscher, Ausfiihrl. Lexykon der Mythol. V. spe-
cialmente p. 1757 e sgg.

(*) Cfr. Karo, op. cit, p, 13 (n. 1), 16 (n. 4), 19, 28, ecc.
Rum. Mittheil., II, tav. Vili, 1 ; tav. IX. Bohlau, Aus ion. und
ital. Nekrop., p. 102, fig. 53, 54.

(5) Bull, di paletti, ital, XXVI (1900), p. 33 e sgg. Il vaso
è dato dalla fig. A, p. 35 e le rappresentanze dalla tav. Ili,
fig. 8.

(1) Bull, cit., p. 41.

(2) Il Karo, 1. c. non cita che una lamina d'oro del Louvre
proveniente da Camiro.

(3) Bull, cit, p. 41, 42.

ò4) Falchi, Vetulonia, tav. X, fig. 3; tav. XII, fig. Id.
Cfr. Karo, Bull. cit.. p. 42. Non credo si possa dubitare sul-
l'origine forestiera di queste due importantissime e rare opere
d'arte. Cfr. Karo, ibid., p. 38.

(5) Athen. Mittheil., XVIII (1893), p. 113. =- Perrot e Chi-
piez, Histoire VII, p. 222, fig. 96.

(°) Carapanos, Dodone, tav. XIX, fig. 5.

(7) Arch. Zeitung, 1884, tav. Vili, fig. 1 ; IX, 1.
 
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